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 Home page > Tribuna Libera > Fiorito, Sallusti, Lavitola e la nostalgia della balena bianca

Fiorito, Sallusti, Lavitola e la nostalgia della balena bianca

Sarebbe consolante per me, liberale e uomo di destra, liquidare le vicende che hanno per protagonisti tanti esponenti del PdL come il risultato di un qualche vizio d'origine del berlusconismo. Lo facessi verrei però meno alla mia natura; non sarei più, appunto, un liberale.

Se il pesce puzza dalla testa e il tanfo che si alza dalla nostra destra si è fatto insopportabile, infatti, sono sempre i cittadini ad essere alla testa della Repubblica, ed è in loro, in noi, che la mia educazione mi spinge a cercare la causa prima delle nostre crisi; tanto di quella della nostra economia quanto di quella della nostra democrazia. 

Le vicende laziali sono, in questo, emblematiche.

Fiorito, con quel lessico e quei modi di fare, ha ottenuto 27000 preferenze e, una volta eletto, non ha mai sentito il bisogno di nascondere i propri comportamenti. Se può scandalizzare che nessuno, tra i maggiorenti del suo partito, a cominciare dalla Polverini, sia intervenuto per limitare i suoi eccessi, lascia addirittura basiti che non vi sia stata un'ondata di sdegno e di proteste da parte dei suoi elettori.

L'affaire Sallusti si presta a riflessioni analoghe. Ritengo che la libertà d'espressione debba essere assoluta e che debba essere consentito scrivere, di un personaggio pubblico, assolutamente di tutto. A imporre ad un giornalista il rispetto della propria professione, non dovrebbero essere le leggi dello Stato, ma i suoi lettori.

Detto questo e che auguro a Sallusti di non dover conoscere dall'interno le patrie galere, devo anche dire che l'articolo per cui è stato condannato, avrebbe dovuto rappresentare il punto finale della sua carriera di giornalista. Renato Farina (colui che si nascondeva dietro il nickname Dreyfus, ndr), in quel pezzo dava una notizia platealmente falsa; di che indignare qualunque lettore cui fosse rimasto un briciolo di spirito critico e di che indurlo a non leggere più un rigo dei suoi scritti. Tutto il contrario di quel che è accaduto, insomma. Contro Sallusti è arrivata la condanna in Cassazione, ma nessuno, a destra, si è sentito anche solo di criticarlo per le ignobili menzogne che aveva scritto a proposito di quel giudice; i suoi lettori, tanti o pochi che siano, sono ancora tutti lì e la sua pelata continua a scintillare nei salotti televisivi in è ancora costantemente invitato.

Di che meditare anche su quale sia la condizione del nostro giornalismo.

Fa sorridere, a questo proposito, l’italiano raffazzonato della lettera con cui l’ineffabile Lavitola, tra le altre cose direttore dell’Avanti, tentava di ricattare Silvio Berlusconi; un testo che, se si rivelasse autentico, dovrebbe diventare lettura obbligatoria per chiunque volesse comprendere il vero carattere di questa esausta seconda Repubblica (vi sono descritte, tra le altre cose, le manovre compiute nell’ombra per far cadere il governo Prodi). Ancora una volta, però, quel che stupisce ed indigna, vera o falsa che sia quella lettera, è vedere come la presenza di una figura come quella di Lavitola a fianco del presidente del Consiglio, anche in occasione di visite di stato, non abbia portato alla minima reazione da parte degli elettori del PdL. Per un 20% di italiani che ancora voterebbero per Berlusconi, insomma, pare sia perfettamente normale che un faccendiere giri per il mondo a spese loro e approfitti della sua vicinanza a Silvio Berlusconi per farsi gli affari propri

Una considerazione che, unita alle altre, mi spinge a dubitare dell’effettiva utilità di una nuova legge elettorale. Quella attuale è ignobile, ma a votare, anche con un altro sistema, sarebbero sempre gli stessi cittadini e niente può impedir loro di scegliersi dei nuovi Fiorito, magari nella convinzione che possano procurare un posto di lavoro al cugino o una pensione allo zio.

Peggio ancora. Proprio per la natura di tanta parte del suo elettorato, mi viene da pensare che se sia ineluttabile, per la nostra destra, una volta sottrattasi al controllo più o meno diretto del Vaticano, (anche a Polverini, dopo tutto, la spina è stata staccata da oltre-Tevere), finire per produrre un soggetto politico come l’attuale PdL. 

Non serve aver letto Pier Paolo Pasolini per chiedersi che cosa possa aver sostituito, in tanti di noi, la tradizionale morale cattolica di cui ci siamo liberati.

Un individualismo tanto miope da non vedere altro che i più immediati interessi personali, viene da rispondersi, dopo aver visto lo spettacolo fornito dalla nostra politica negli ultimi decenni; un vuoto di valori ed ideali su cui non è possibile costruire nulla e tanto meno fondare una democrazia.

Quel che è certo, e per me che sono stato sempre critico con l’idea stessa del partito confessionale, questa considerazione è amara quanto un’ammissione di sconfitta, è che non possiamo che provare rimpianti per la vecchia Democrazia Cristiana; perlomeno per quella che ha retto dignitosamente il paese fino all’inizio degli anni ’80.

E’ qualcosa di cui dovranno tener conto sia quelli che si propongono di raddrizzare la nostra barca remando da sinistra, quanto coloro che vorrebbero dar vita, se davvero ci sono, ad un moderno partito liberale.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.17) 4 ottobre 2012 09:55

    Beh! insomma ,caro Daniel , "d’accordo " (lo scrivo alla Lavitola - direttore di un quotidiano !!! ?) su tutto ,ma dire che questo paese si sia "liberato della tradizionale morale cattolica " o che la destra politica italiana si sia affrancata dal controllo " più o meno diretto del Vaticano " devi averlo immaginato nel libro dei sogni .

    Se siamo nella merda in cui siamo è proprio grazie a questi "valori morlai ed etici " della vecchia e confessionale balena bianca che tu quasi rimpiangi .
    Vai a vedere chi sono i protagonisti di tutti gli scandali di malaffare e scoprirai ,forse con tuo sommo stupore ,che provengono tutti , dicasi tutti nessuno escluso , dalla stessa matrice culturale e religiosa . Compreso SB che ha fatto gli studi primari presso i Salesiani .

    Trai tu le conseguenze.
    ciao

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