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Expo No Crime: in Lombardia Civati, Cavalli e Cremonesi contro la mafia

Expo No Crime: in Lombardia Civati, Cavalli e Cremonesi contro la mafia

 

Rimbombano ancora nelle orecchie le parole del sindaco di Milano Letizia Moratti: “A Milano praticamente la mafia non esiste”, niente, nada. La mafia, la ndrangheta, la camorra sono affari del sud, cosa nostra potrebbero in Sicilia, Campania, Calabria, Puglia e quindi perché farne una commissione antimafia? E infatti non è stata fatta... Infiltrazione nell’Expo? Neanche. E quindi anche l’idea di una commissione antimafia ad hoc per l’Expo è stata cassata dalla Presidenza regionale lombarda. Poi uno legge i giornali e scopre che solo pochi giorni fa “15 persone legate alla cosca Valle di Reggio Calabria ma con radici in Lombardia da circa 40 anni” sono state arrestate “per associazione mafiosa, usura e intestazione fittizia di beni”; il loro scopo era quello di “investire nella riqualificazione di un’area del comune di Pero in vista dell’Esposizione mondiale e aumentare il controllo del territorio”.
 
E allora ci si chiede perché dopo anni e anni di indagini, inchieste, spettacoli teatrali, libri ancora ci si crogiola nell’idea (fantasiosa) che la mafia non sia affare del nord. Una domanda tanto forta da costringere i consiglieri regionali Giulio Cavalli (Idv), Giuseppe Civati (Pd) e Chiara Cremonesi (SeL) a creare una vera e propria extra commissione: Expo No Crime ovvero, come dicono gli organizzatori “il primo intergruppo interistituzionale che vuole coagulare i rappresentati della Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano in un percorso di vigilanza, dibattito e confronto nella realizzazione di EXPO 2015”, un luogo, insomma, per porsi delle domande e ovviamente dare delle risposte. Uno spazio aperto ai contributi di politici, associazioni, movimenti, giornalisti e ovviamente liberi cittadini.
 
Expo No Crime, insomma, “è la sede che a Milano non deve esistere”.
 
Noi di AgoraVox non possiamo che appoggiare questa iniziativa e abbiamo deciso di chiedere a Cavalli e Civati di farci capire qualcosa in più.
 
Qui l’intervista a Giuseppe Civati.
 
Intervista a Giulio Cavalli. 
 
Da dove nasce questa idea?
 
Dal fatto che avere un ruolo politico determina anche una responsabilità politica, dal momento in cui le istituzioni di cui facciamo parte non si vogliono prendere questa responsabilità sull’Expo lo facciamo noi. Lo facciamo de visu perché non vogliamo rimanere bloccati sulle carte bollate e, quindi, decidiamo di fare quello il nostro ruolo ci impone.
 
Cavalli, Civati e Cremonesi, ovvero PD, IdV e Sinistra, Ecologia e Libertà. Connotati solo a sinistra?
 
No, è un luogo aperto a tutti, anzi. Più sarà ampia la condivisione, più sarà importante. La forza deriva proprio dal mettere insieme rappresentanti di varie istituzioni, infatti la prima adesione viene dall’europarlamentare Luigi de Magistris, già ci rende trasversali e ci consente di operare in istituzioni diverse. Una parte fondamentale sarà delle associazioni, dei giornalisti, dei singoli cittadini che renderanno più forte questa assemblea.
 
Sembra quasi che ci sia la ricerca di una risposta alla recente bocciatura della commissione antimafia...
 
All’insediamento dell’ufficio di presidenza della regione avevamo proposta una commissione sulle infiltrazioni della mafia nell’Expo, visto che l’ipotesi non è stata neanche presa in considerazione abbiamo preferito fare da noi, perché questo fa parte del ruolo del politico e non semplicemente essere autori di comunicati stampa.
 
Come mai la scelta di Civati e Cremonesi?
 
Prima di tutto perché siamo coetanei e poi perché abbiamo delle sensibilità simili su alcuni temi. Non rivendichiamo nessuna partenità, noi siamo semplicemente quelli che inziano.
 
Gli obiettivi di questa assemblea?
 
Informarsi, informare, vigilare; il segnale più importante è che c’è una parte politica che, non solo, è cosciente del problema ma dichiara di esserne contro.
 
 
Francesco Raiola 
Francesco Piccinini

 

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