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 Home page > Tribuna Libera > Euro: che noia!

Euro: che noia!

Non sono certo in grado di confrontarmi con le sapienti, meditate e approfondite analisi che grillini, leaders leghisti ed esimi economisti stanno rendendo pubbliche in merito ai macrosvantaggi e microvantaggi della nostra appartenenza al sistema euro.

Mi limiterò pertanto, più modestamente come si addice a un comune cittadino quale sono, a evocare alcuni vantaggi e svantaggi che mi pare ci siano derivati dall’avvento dell’euro in Italia:

1. ARBITRAGGI FINANZIARI - sino al 2000 mio suocero francese veniva a trovarci in Italia carico di franchi; noi glieli acquistavamo in cambio delle lire che gli servivano per la vacanza nel Bel Paese; quando poi andavamo a trovarlo in Costa Azzurra usavamo i franchi che ci aveva lasciato senza bisogno di comprarli in banca; così facendo risparmiavamo entrambi lunghe attese agli sportelli nonché circa il 15% della somma (tra commissioni bancarie e differenze cambio fra tassi acquisto e vendita) ma soprattutto provavamo l’ebbrezza degli gnomi della City quando compiono sapienti e lucrosi arbitraggi fra le varie monete. 

2. RELAZIONI BANCARIE PRIVILEGIATE - sino al 2000 volendo fare un bonifico all’estero salivamo al 1° piano dell’agenzia (il piano nobile inaccessibile ai comuni mortali) e andando all’”Ufficio Esteri”, istituzionalmente vicino a quello della Direzione, incontravamo e salutavamo casualmente il Direttore, assaporando il maggior riguardo che ce ne sarebbe derivato presso gli impiegati “esteri”; occorreva circa mezz’ora per fare l’operazione con un costo vicino al 10% (per un bonifico in Germania di 1 milione di lire 30.000 £ fisse + almeno 5% per cambiarle in DM), ma avevamo nel frattempo potuto consolidare le nostre relazioni bancarie privilegiate “da piano nobile”. Ora invece, senza essere salutati e ossequiati da chicchessia, ci tocca piazzarci di fronte ad un comune schermo di PC per bonificare 1.000 € in Germania on-line, sia pure in meno di un minuto e a costo zero. 

3. VACANZE INTRIGANTI - volendo andare in vacanza in Grecia telefonavamo in agenzia (i clienti “non da 1° piano” dovevano invece andarci) per prenotare l’equivalente in dracme di 1 milione di lire; già sapevamo che andando poi a ritirarle allo sportello ci avrebbe ricevuto l’assai carina addetta alle valute con un bel sorrisetto (“si vede che non le dispiaccio” pensando magari noi, “consoliamo sto’ maschietto con poca fatica” rimuginando lei)e che occorrevano si 10’ per riempire i moduli, far finta di contrattare il cambio e il giorno di addebito e contare strani biglietti con strani caratteri (non osando confessare che non sapevamo cosa ci avremmo potuto poi comprare !)... ma la compagnia era stata piacevole e gratificante.

Al ritorno dall’estero inserivamo le banconote rimaste in una busta (una per ogni valuta) per poi riconvertirle vantaggiosamente in lire avendo scoperto per tempo i programmi viaggio degli amici; non potendoli cambiare inserivamo invece gli spiccioli rimasti in una cassetta dell’Unicef, da bravi benefattori. Ora invece non andiamo più in banca poiché gli euro sono benvisti e accettati in tutti i Paesi e le monetine in cents sono utilizzabili anche dal giornalaio sebbene coniate in grecia o slovenia... ma ci stiamo giocando i citati preziosi rapporti interpersonali!

Ma che noia sto' euro, universalmente conosciuto ed accetato, con un cambio noiosamente stabile che non consente trattative ed arbitraggi personali stile Forex! Quanto era invece elettrizzante e challenging riuscire a rifilare lire contro valuta locale in USA, Australia, Russia, Singapore, Sharm El Sheick...! 

Foto: Flickr/David

Commenti all'articolo

  • Di enzo sanna (---.---.---.149) 8 marzo 2014 16:39
    enzo sanna

    Ho sorriso nel leggere il suo articolo. L’ironia vale più di un trattato economico-valutario. Complimenti.

  • Di (---.---.---.73) 8 marzo 2014 20:23

    L’articolo è simpatico, ma i vantaggi dell’Euro, descritti qui, sono risibili rispetto ai problemi che genera. E poi parla di franchi e dracme... ma ci sono anche dollari yen e sterline - non contano quelle? Giustamente il sig. Vittorio si qualifica come semplice cittadino, e quindi il suo punto di vista è apprezzabile e perdonabile. Ma il commento di Sanna, qui sopra, no.

  • Di vittorio (---.---.---.96) 11 marzo 2014 18:45

    I "vantaggi" da me citati sono volutamente ironici ed appunto marginalissimi ma ve ne sono di giganteschi e cruciali per l’Italia per l’Europa tutta. L’elenco è infinito e comincio solo a citarne pochi come vengono : la ricerca di base fondamentale per lo sviluppo di economie mature (p.e. il CERN che ha inventato internet e "scoperto" il bosone grazie al più grande acceleratore di particelle al mondo), la potenza e stabilità finanziaria (l’euro è ora la seconda moneta di riserva con tutti I vantaggi che ne derivano), la rilevanza internazionale (l’Italia e la Francia contano come il due a briscola, ma l’U.E. conta sebbene non abbia ancora un vero ministro degli esteri).

    Sinora non ho ancora sentito un solo argomento valido e profondo a sostegno dei problemi generate dall’euro. Me ne può indicare uno ben argomentato con dati certificati?

    Ecco perché ho molto apprezzato il lucido commento di Sanna .

    • Di (---.---.---.91) 11 marzo 2014 19:29

      > "vantaggi" ... volutamente ironici ... ma ve ne sono di giganteschi e cruciali
      > il CERN che ha inventato internet e "scoperto" il bosone
      > la rilevanza internazionale

      Io credo che occorra distinguere tra Euro, Europa e antiche collaborazioni europee. Il CERN esisteva ben prima dell’Euro (tra l’altro il CERN non ha inventato Internet ma il WWW, che sono due cose diverse).

      Anche per quanto riguarda la "rilevanza internazionale"... come Europa contiamo qualcosa perché siamo il mercato più grande del mondo, diciamo i polli ideali da spennare: un mercato che condivide le stesse regole riguardo per esempio agli OGM, o al divieto d’imporre dazi e cose del genere. Politicamente l’Europa vale zero; non che sia tutto negativo, l’Europa fa anche molte cose giuste ma, di nuovo, non confondiamo Euro ed Europa.

      Per quanto riguarda l’Euro, sono d’accordo e in disaccordo con lei. Se io fossi tedesco direi che l’Euro mi piace. Ma sono italiano: sono d’accordo che in potenza l’Euro sarebbe una buona idea ma, nella pratica, l’Italia non se lo può permettere SPECIE se nello stesso tempo deve sottostare a regole europee. Allora, delle due l’una: o si esce dall’Euro o si cambiano alcune regole. Ah, già... c’è una terza ipotesi: lasciare tutto com’è e diventare una colonia povera dell’Europa.

      Cordiali saluti,

      Gottardo

  • Di vittorio (---.---.---.227) 12 marzo 2014 22:35

    Il CERN creato dai paesi fondatori dell’UE la cui monerta è l’euro : un FATTO !

    L’Euro seconda moneta di riserva, ecc. ecc. : un FATTO !

    L’Europa = "I polli da spennare" : una sua opinione assai inverosimile.

    L’Europa = " un mercato che condivide le stesse regole p.e. per OGM : un’opinione errata .

    L’euro non va bene se si deve sottostare alle regole europee : un’opinione tanto bizzarra da risultare assimilabile a quella dell’imprenditore ....... con fatturato e margini in decline (leggi PIL italiano), con debiti che superano il fatturato annuo (leggi debito pubblico italiano pari al 137% del PIL), con perdita di bilancio pari al 3% del fatturato (3% di deficit pubblico italiano nel 2013) ..... che dice che non vuol dar retta né alla banca che non vuole più fargli credito (la BCE) né al commercialista che dice che così si va al fallimento salvo riuscire a ridurre drasticamente I costi (leggi la burocrazia nazionale e sopratutto regionale italiana)

     

    • Di (---.---.---.244) 13 marzo 2014 10:17

      > Il CERN creato dai paesi fondatori dell’UE la cui moneta è l’euro: un FATTO!
      Il CERN esisteva e continuerebbe a esistere anche senza euro.

      > L’Euro seconda moneta di riserva, ecc. ecc.: un FATTO!
      Ma chi se ne frega che sia la seconda moneta di riserva.

      > L’Europa = "I polli da spennare": una sua opinione assai inverosimile.
      Come è una sua opinione che l’Europa non lo sia.

      > L’Europa = "un mercato [con] le stesse regole p.e. per OGM": un’opinione errata.
      Questo invece è un fatto, non un’opinione: regole comuni nel più grande mercato del mondo.
      Tant’è vero che la Gran Bretagna vorrebbe aderire al mercato unico SENZA aderire all’euro e all’Europa, gli Stati Uniti cercano di far passare trattati di scambio (e anche peggio) per "conquistare" con la loro mentalità il nostro mercato, e anche i cinesi hanno stanno facendo le loro mosse. Non si ricorda certe regole sulla validità dei brevetti, e il tentativo di farle passare in provvedimenti riguardanti pesca e agricoltura (https://fsfe.org/campaigns/swpat/st...)? Provi a indovinare chi aveva interesse a far passare simili provvedimenti.

      > L’euro non va bene se si deve sottostare alle regole europee: un’opinione tanto bizzarra...
      > assimilabile a quella dell’imprenditore ... con fatturato e margini in declino
      > ... debiti che superano il fatturato annuo ... che non vuol dar retta né alla banca
      > né al commercialista che dice che così si va al fallimento

      Il paragone con l’impresa privata è decisamente azzeccato: infatti lo Stato Italiano in questo momento si trova esattamente nella stessa situazione: gli affari vanno male e la banca non vuole aiutarlo. Però gli stati nazionali NON sono imprese private: la finanza internazionale e le regole europee cercano d’inculcarci questo pensiero nella testa, e i risultati li stiamo vedendo.

      Ragioni un momento: l’Italia è andata avanti abbastanza bene con:
      1) Aumento del debito pubblico
      2) Salvataggio di imprese in difficoltà (soprattutto Fiat)
      3) Svalutazione della lira con aumento della competività e riduzione del debito pubblico estero

      In questo momento, NESSUNA di queste tre cose è consentita dalle regole europee. L’Italia, da Paese più industrializzato d’Europa, sta diventando come la Grecia. Non che lei abbia tutti i torti, parlando di riduzione di costi derivanti da burocrazia e mala gestione. MA NON FAREMO IN TEMPO E NON SAREBBE COMUNQUE SUFFICIENTE. Perché una Nazione, al contrario di una ditta privata, non può contrarre le proprie spese a piacimento, a meno di non diventare un paese da terzo mondo (ed è proprio quello che stiamo diventando). Abbiamo acconsentito a ridurre il debito pubblico di 50 miliardi l’anno per vent’anni, il tutto MANTENENDO il PAREGGIO DI BILANCIO, senza aiutare imprese in difficoltà e senza poter fare svalutazioni. E’ un suicidio premeditato, non se ne rende conto? Si fa già fatica a trovare 10 miliardi per abbassare un po’ le tasse, me lo spiega lei come troveremo 50 miliardi l’anno PER VENT’ANNI?

      Trovo il suo articolo superficiale e puerile, così come le sue aggiunte successive.

      Cordiali saluti,

      Gottardo

  • Di (---.---.---.244) 13 marzo 2014 19:00

    Salve Vittorio,

    aggiungo due link (qui, su Agoravox, scelti abbastanza a caso) che spiegano meglio di me qual’è il problema dell’Italia con l’Euro. Problema che sarebbe superabile (forse) variando alcune regole nella UE, attinenti alla gestione economica. Forse. Ma il discorso è troppo complesso per parlarne attraverso brevi commenti.

    http://www.agoravox.it/L-Euro-nella...

    http://www.agoravox.it/Euro-si-Euro...

    Cordiali saluti,

    Gottardo

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