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E se i rottamatori avessero ragione? Cronaca di una tre giorni alla Stazione Leopolda

L’attesa era tanta da parte di Renzi (l’attuale sindaco di Firenze) e Civati, due giovani affiatati verso quella politica nuova che il Pd nazionale dovrebbe assimilare, se non intraprendere. Da venerdi scorso a domenica 7 novembre oltre quattromila le presenze nella storica stazione ferroviaria in disuso vicino alle cascine, il grande parco fiorentino, per ascoltare un’altra faccia del PD. Delusione per l’assenza della dirigenza nazionale del Pd

Le voci dalla Leopolda di Firenze: e se i rottamatori avesserro ragione?

Una tre giorni indimenticabile, per la correttezza con cui si sono svolti i lavori di questa convention fiorentina, a pochi passi dalle Cascine. Eravamo in quattromila, e tutti con l'ideale rivolto a sinistra, quella nuova sinistra di cui tanto si spera... una sinistra che non faccia delle cariche pubbliche potere personale e mostri maggiore trasparenza sul suo operato. Ciò è emerso dai tanti interventi dei partecipanti giunti da tutta Italia.

Interessanti gli interventi della ex ministra Giovanna Melandri, del sindaco di Bari e di quello di Faenza Casadio, dei tanti lavoratori e precari delle aziende a rischio del nostro Paese, tutti impostati ad accettare il dialogo con questo gruppo nato spontaneamente nella città del giglio e voluto guarda caso, dal suo sindaco Renzi, da tanti giornali definito "il rottamatore della vecchia classe politica del Pd e propositore di una nuova nomenclatura fatta di forze giovani fresche e vitali".

Perché Bersani, attuale segretario del Pd, non ha partecipato? Se lo sono chiesti in tanti qui a Firenze, ma si spera che prima della grande manifestazione da lui annunciata per il giorno 11 dicembre prossimo a Roma, qualcosa venga "rimodulato", anche alla luce di quanto emerso nella stessa giornata a Perugia, dove il presidente Fini ha scoperto finalmente le sue carte. Ora Berlusconi, com'è suo uso agire, non cambierà atteggiamento, ma lo sgretolamento nel partito azienda si fa sempre più evidente e tangibile.

Un botta e risposta coi rottamatori...
«Il segretario Bersani e il gruppo dirigente del partito hanno fatto un grave errore a non essere presenti e a non spostare l'incontro dei circoli. È un brutto segnale». Lo ha detto il vignettista Sergio Staino, intervenendo dal palco della convention dei "rottamatorI" del Pd, in corso a Firenze.



Staino ha poi citato «l'esperienza cinese» di cui «non c'è molto da salvare», ma soffermandosi su una frase di Mao che ha voluto citare: «Un membro del
partito deve stare tra le masse come un pesce nell'acqua». Per cui, - ha proseguito il disegnatore di Bobo, «se noi non riusciamo a stare come pesci in una parte del nostro partito, come possiamo sentirci pesci nell'area generale del popolo italiano?», si è chiesto il vignettista fiorentino, salutato da un lungo 
applauso della platea.

«Il Pd ha perso da tempo le antenne con il popolo italiano, non conosciamo le persone, non sappiamo cosa pensano», e c'è «una prevalenza dei corridoi, ci sono alchimie vuote e in certi momenti dannose», è l'accusa mossa dal padre di Bobo. La tre giorni fiorentina organizzata da Renzi e Civati è invece «una grande occasione per recuperare un po' le antenne con la società. Come possiamo pensare di uscire dalla crisi se non teniamo conto di questo? Giovani come questi bisognerebbe cercarli con il lanternino - ha concluso Staino - o altrimenti la gente sceglie i 'grillini, che sono populisti di destra, o l'Italia dei Valori".

"Critica e dibattito, anche all'aperto, ma con rispetto per la vita dei membri del partito». Lo chiede Pier Luigi Bersani, intervenendo all'assemblea dei circoli del Pd a Roma. «Fino a ora - ha aggiunto Bersani - questo rispetto non c'è
sempre stato. Da adesso in poi lo pretendo».

La risposta da parte dei partecipanti alla convention fiorentina della Leopolda è stata univoca "qui era graditissima la tua presenza, ma non c'è stata e non si capisce ancora perché".

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