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È il Male assoluto il colpevole degli atti di pedofilia

" ... il male radicato nel cuore stesso del genere umano".

È il Male assoluto il colpevole degli atti di pedofilia

Oggi, su La Repubblica, nel luogo grafico dove di solito campeggiano le lettere dei lettori e le risposte molto interessanti di Corrado Augias, si può incontrare un articolo di Joaquìn Navarro-Valls, membro onorato dell’Opus Dei ed ex portavoce di Giovanni Paolo II, ancora oggi autorevolissimo nell´esprimere umori e direttive della Chiesa vaticana.

 

La prima reazione, conoscendo il signor Navarro-Valls, avrebbe potuto essere… del tipo: “aridatece Augias”. Ma poi per amore di conoscenza si prova a leggerlo e sorpresa, sorpresa, si trovano tante cose interessanti.

L’articolo, a pagina 22, ha per titolo La pastorale dell’intelligenza. In realtà non parla di intelligenza: l’intelligenza ha come riferimento etimologico il verbo latino intelligere il quale, a sua volta, ha come significato accorgersi, notare, rivelare. Quindi l’intelligenza è quella caratteristica del pensiero umano che indaga e decifra la realtà; nota ciò che verità non è; si accorge della menzogna; rivela per deduzione, o anche con le sensazioni, alla mente ciò che non è percepibile ai cinque sensi, come l’odio, l’amore, il desiderio.

L’articolo non parla di intelligenza, anzi la esclude a priori dato che è una agiografia, stile quella di San Bonaventura su San Francesco, che narra delle imprese di Benedetto XVI. “… la biografia” dice Navarro-Valls “ può aiutare a capire le imprese di un singolo Papa”. E così inizia l’agiografia iniziando dalla formazione di Ratzinger come teologo, saltando, se lo sarà scordato, capita, il periodo in qui il Papa portava l’uniforme della Gioventù Hitleriana.

Ma Ratzinger si è già giustificato di quei trascorsi dicendo che ere stato costretto a portare quella divisa e a non manifestare il suo rifiuto al pensiero nazista.

Anche Sophie Scholl, una studentessa di Berlino, la quale aveva aderito al movimento studentesco, non violento, La Rosa Bianca, era stata costretta a pensare come i nazisti… ma lei nel 1943 si ribellò e fu ghigliottinata. Due etiche diverse, due persone diverse.

Nell’articolo, agiografico, Navarro-Valls ci racconta dell’eroico Benedetto XVI il quale deve “portare sulle spalle per un certo tempo il peso di tutta la chiesa” e poi del ruolo ricoperto alla Congregazione per la Dottrina della Fede che sino al 1965 si chiamò Sacra Congregazione del Sant’Uffizio ma fino al 1908 portava un nome che faceva rabbrividire: "Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione" creata, ufficialmente, nel 1588 con lo scopo di difendere la Chiesa dalle eresie ma sicuramente già esistente nel 1484, anno in qui Tomás de Torquemada viene nominato dai Re Cattolici Inquisitore Generale per la Castiglia, L’Aragona, il Leòn, la Catalogna e Valencia.

In quegli anni, passati nel ruolo che fu di Torquemada, Ratzinger, dice Navarro-Valls dovette farsi carico “dei rilevanti problemi interni alla Chiesa, vilipesa dagli attacchi al sacerdozio (e) dagli scandali della pedofilia …”. Si badi bene dovette farsi carico della difesa della Chiesa vilipesa dagli attacchi al sacerdozio e dagli scandali della pedofilia e non dei migliaia di bambini in tutto il mondo vittime di un crimine aberrante.

Secondo un articolo apparso su La Repubblica il 3 luglio dal titolo Da porporato a pontefice, Federico Rampini scrive: “Ma le sue priorità erano altre. Fin dal 1981 Ratzinger aveva identificato «la minaccia fondamentale per la fede della Chiesa»: la teologia della liberazione, il movimento dei preti progressisti che si stava affermando in America latina. «Mentre padre Gauthé (il pedofilo, ndr) veniva processato in Louisiana, il cardinal Ratzinger stava sanzionando pubblicamente i preti del Brasile e del Perù per aver sostenuto che la Chiesa doveva impegnarsi a favore dei poveri e degli oppressi”.

A questo punto il signor Navarro-Valls che, a quanto scrive ama molto l’intelligenza, dovrebbe accorgersi di quanto gli accade intorno; notare che la vita del protagonista della sua agiografia non è così limpida e santa come lui la descrive; rivelare la verità nascosta… verità?

Se c’è un tema, sul quale, nel suo articolo agiografico su Benedetto XVI, Navarro-Valls fa un ruzzolone, arrivando ad una incoerenza che sfuma nella dissociazione, è proprio quello sulla verità. Egli scrive: " Solo mediante il credere, infatti, è possibile entrare nel mistero ultimo e inesauribile della verità.". E subito dopo chiama a un’intesa razionale “chi crede e chi non crede, chi crede solo in parte o diversamente”… Verrebbe da dire: “Scusa, ma, se a me, che non credo, tu mi dici che il solo modo per giungere alla verità è credere, di che cosa parliamo, come facciamo a fare una dialettica razionale? È come se prima di iniziare un confronto sull’esistenza di una divinità, uno degli interlocutori, il credente dicesse all’altro, l’ateo: guarda parliamo pure ma partiamo dal presupposto che io e solo io, essendo credente, so qual è la verità”. Non sembra un discorso quanto meno stonato?

E poi continua, il nostro alfiere della fede ad ogni costo, usando tutti i mezzi della retorica, mettendo subito dopo una frase, in cui parla dell’atteggiamento del Papa di fronte agli scandali di pedofilia, il problema del Male. “In effetti, di fronte all’espandersi mediatico degli scandali relativi alla pedofilia, l’atteggiamento di Benedetto XVI non è stato né difensivo né evasivo. Anzi, la presenza incontestabile del male (sic) , anche nella chiesa oltre che nella società, ha dato occasione al Papa di riportare al centro del dibattito contemporaneo la questione teologica del peccato”.

Come dire: è “l’incontestabile” presenza del demonio che fa sì che ci siano, non i crimini, ma i peccati di pedofilia, i quali come si è fatto per tantissimi anni, venivano assolti e i prelati non solo non venivano e non vengono denunciati dalle gerarchie vaticane ma non venivano neppure cacciati dall’istituzione ecclesiastica vedi il caso del fondatore dei Legionari di Cristo, padre Maciel.

È chiaro, Navarro-Valls lo crede, quindi è la verità assoluta, che è il Male, con la M maiuscola, che ha fatto succedere tutto ciò all’interno della Chiesa. Il " ...male considerato, al pari del bene, come una tendenza insopprimibile della persona, perché radicata nel cuore stesso del genere umano".

Per il signor Navarro-Valls siamo tutti figli di Caino, lui lo crede, quindi è una verità “incontestabile”.

L’homme révolté

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