E Maroni disse : “Siamo pronti: abbiamo preparato tutto benissimo”

Sabato mattina, giorno in cui la grande manifestazione degli indignati si preparava per la strade di Roma, il ministro degli interni Roberto Maroni, capo della polizia, e garante dell’ordine pubblico si trovava nella sua Varese, come se si trattasse di un giorno qualsiasi.

Di quello che succedeva nella Capitale veniva aggiornato costantemente, ma fisicamente era assente.

Purtroppo la protesta che doveva essere pacifica è degenerata in scene di guerriglia urbana. Un gruppo di facinorosi dai volti coperti ha innescato una spirale di violenza che ha portato diversi feriti, alcune autovetture ed un mezzo delle forze dell’ordine invece sono state date alle fiamme.

Il ministro degli interni Roberto Maroni interrogato alla Camera venerdì scorso sull’imminente manifestazione aveva affermato: "Siamo pronti: abbiamo preparato tutto benissimo, abbiamo definito i piani di intervento".

E menomale che al Viminale eravate pronti, ed avevate preparato tutto in anticipo, perché se fosse successo il contrario, cosa sarebbe successo?

Una domanda nasce spontanea come fa un ministro che proviene della Padania, che fa gli interessi di quella terra inesistente, a garantire la sicurezza della Capitale d’Italia?

Maroni che riferirà la prossima settimana in Parlamento sugli scontri avvenuti lo dovrebbe spiegare una volta per tutte.

Fuori i ministri leghisti dal governo italiano. 

Questo articolo è stato pubblicato qui