• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Due per mille: i soldi ai partiti, ci risiamo!

Due per mille: i soldi ai partiti, ci risiamo!

Le rare volte che la nostra zoppicante democrazia mette i cittadini di fronte ad una possibilità di scegliere con nettezza e chiarezza, ecco che gli italiani ci stupiscono per la loro coesione nel negare ai partiti politici il finanziamento attraverso il 2 per mille: solo lo 0,4 dei contribuenti su cento ha devoluto il 2 per mille delle tasse a favore dei partiti raccattando la misera somma di 325.000 euro.

Ed ecco riemergere un piagnisteo vecchio come il mondo: se non si dà un finanziamento pubblico ai partiti questi per funzionare rubano o cadono in mano alle lobby come in America.

Ma ci sarebbe una piccola postilla da aggiungere: il discredito unanime di cui soffrono i partiti esiste perché, pur avendo goduto di un imponente finanziamento pubblico, hanno lo stesso rubato, portato al dissesto finanziario comuni, regioni, province, ASL, e quanto alle lobby (la prima di tutte è la Confindustria) le hanno sempre favorite con finanziamenti a pioggia (FIAT per prima), con normative a loro favore (vedi abolizione art. 18), senza ottenere in cambio alcun peso nelle strategie economiche che, come risposta alla crisi, ci hanno regalato delocalizzazioni all’estero di attività produttive e vendita dei pezzi più pregiati della nostra industria.

C’è poi il fatto nuovo che i ladri dei partiti definiscono, con la bava alla bocca, “antipolitica”, che ha dimostrato agli italiani che si può arrivare al 25% dei voti elettorali senza essere finanziati da nessuno, con gente espressa direttamente dal territorio e dai cittadini, la cui preparazione, qualità e onestà surclassa decisamente tutti i famosi esperti e veterani della politica che si sono rivelati tutti uniti nel dilapidare soldi pubblici, facendo anche passare leggi a favore della corruzione e contro l’attività della magistratura.

8 per mille, 5 per mille, 2 per mille, vanno aboliti, abolite le fondazioni legate a partiti politici in quanto collettori di tangenti, abolite le famose “consulenze” che non sono altro che tangenti mascherate, abolito ogni finanziamento pubblico all’editoria, fine del duopolio RAI-Mediaset con la regola antimonopolio che nessun soggetto pubblico o privato può possedere più di una rete nazionale.

E’ urgente varare una nuova legge elettorale che consenta ai cittadini di mandare in Parlamento chi decidono loro e avere una norma che impedisca di cambiare partito durante la legislatura, perché se è vero che il popolo è sovrano non si può tradire la sua volontà espressa nel voto.

Con queste regole l’Italia sarebbe migliore e magari l’onestà tornerebbe di moda.

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità