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Due imbarcazioni capovolte al largo della libia: 25 morti accertati, ma si teme una nuova strage

Due incidenti in due giorni al largo della Libia è quanto riferito dalla centrale operativa della Guardia Costiera che sta continuando a gestire le ricerche dei dispersi.

Il primo allarme è arrivato ieri alla Guardia Costiera di Catania che è stata avvertita di un motopeschereccio in difficolta con centinaia di persone a bordo. Trasmesso l’allarme alla centrale operativa di Roma, sono state dirottate sul posto la Dignity One, una nave di Medici senza e frontiere, e la Le Niamh, della Marina militare irlandese. Quest’ultima è arrivata per prima sul posto e ha assistito al capovolgimento del barcone, probabilmente dovuto allo spostamento in massa dei migranti per raggiungere i soccorsi. Altre tre imbarcazioni sono state dirottate per le operazioni di salvataggio: Phoenix, una nave di soccorso di 40 metri del Moas (Migrant Offshore Aid Station), la nave Fiorillo della Guardia Costiera e il mercantile Barnon Argos.

Sono state recuperate circa 400 persone mentre sarebbero 25 i morti accertati. Si teme, però, un numero maggiore di vittime in quanto, stando alle dichiarazioni dei migranti, ci sarebbero state almeno 600 persone a bordo. Continuano le operazioni della Guardia Costiera per individuare i dispersi.

Il secondo incidente è avvenuto questa mattina a circa 30 miglia dalla Libia, circa 15 miglia a nord rispetto al luogo del naufragio di ieri. I 381 migranti, tra cui 55 donne e 26 bambini, provenienti da Siria, Bangladesh e area sub sahariana, sono stati recuperati da nave Fiorillo della Guardia Costiera, che si trovava in zona per le ricerche dei dispersi del naufragio di ieri. Il barcone su cui viaggiavano i migranti è affondato al termine delle operazioni di soccorso.

 Medici senza frontiere ha diffuso un'immagine del naufragio (logo) di ieri attraverso il proprio profilo facebook, ecco le dichiarazioni rilasciate sul social network: "Quello che abbiamo visto ieri è stato orribile. In mezzo a persone che stavano annegando o a chi era già morto ce ne erano molte altre che si aggrappavano disperatamente alla vita. E poi c'era lei, Azeel. Ha solo 1 anno. Era sott'acqua quando suo padre Mohammed l'ha tirata fuori salvandole la vita. Il suo volto dice tutto"

 

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