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Depeche Mode. Un pezzo di Universo a Milano

Giovedì 18 giugno. Le previsioni del tempo le avevo scrutate ad inizio settimana e mostravano un bel sole infuocato e la temperatura mite di 31 gradi. Un po’ di paura c’era, mista ad agitazione ed eccitamento. Il primo concerto dei Depeche Mode l’avevo vissuto tre anni fa, era quello al Datchforum, immortalato poi nel dvd che seguì il tour per Playing the Angel. Mi ricordo perfettamente la sensazione di brivido e la sorpresa quando scoprii che il gruppo visto dal vivo è anche meglio.

Non solo a livello musicale, ma anche vocale e negli arrangiamenti, che per i gruppi che suonano da anni insieme non è mai così semplice proporre. C’è il rischio di voler strafare e di non permettere alle persone accorse al concerto di sentirlo a pieno. In più si aggiunge la paura, quando a metà Tour of the Universe, nella data di Atene, Dave Gahan viene ricoverato d’urgenza causa tumore. Panico e preoccupazione, shock quando si viene a sapere che anche dopo la sventura questi Depeche Mode non li ferma nessuno. Si confermano le date in Italia, torna il sorriso, ricomincia la voglia di arrivare, di godersi dalla prima all’ultima nota, di studiare la scaletta di Roma per essere sicura di conoscere a sufficienza le canzoni. Sono una di quelle che canta e si dimena, lo ammetto, per me un concerto dal vivo di questa portata, e a volte anche quelli più piccoli, sono un’esperienza fisica. Mi piace esserci con ogni parte del corpo che riesco a sfruttare.

Tornando al giorno fatidico dopo treno, metropolitana e un pezzo a piedi sotto il sole cocente (delle sei di sera, ma siamo in Italia?) l’arrivo ai cancelli. Posto in piedi, entrata veloce, prato semivuoto. Si conquista lo spazio dietro la seconda transenna, si aspetta composti. E poi, finalmente, facce conosciute, pezzi che avevo atteso, respiri che speravo di risentire da vicino.

Una scaletta scelta a dovere quella di quest’anno, che combacia perfettamente con le sonorità dell’ultimo album: si torna all’elettronica pura, al noise, agli anni ottanta. Uno dei momenti migliori per questo genere, da cui ha attinto Sounds of the Universe, che catapulta l’ascoltatore direttamente alle origini della band britannica. Insieme agli ultimi lavori sono mischiate infatti canzoni storiche, come ormai è d’uso nei loro show, ma con qualche novità: il tributo a Black Celebration, album di rottura e a lungo oggetto di discussioni e schieramenti precisi, con Fly on the Windscreen e Stripped, la sostituzione di Just can’t get enough (ed era ora, perchè a loro non piace molto farla ma in Italia fu un successo, mi chiedo anch’io perchè) con Master and Servant altro pezzo imbarazzante nei contenuti video, ma reso in modo eccelso dal vivo con una partenza che mozza il respiro e di una potenza inarrivabile.

Tutto ciò seguito dai classici: Strangelove, A Question of Time, Walking in my shoes, Policy of Truth, Enjoy the Silence e le mie due preferite I feel you e Never let me down again.



Menzione speciale inoltre, per Personal Jesus: ad ogni concerto viene leggermente cambiata l’intro e qualcosa nel ritmo senza mai stravolgerla, è il pezzo che riesce sempre meglio perchè quando si sentono le prime note, l’attacco di chitarra, i sospiri... il luogo dove si svolge tutto scompare. Ed è come se ognuno fosse sempre stato lì, a fare nient’altro che quello, logorarsi la gola cantando dalla prima all’ultima sillaba.

Per quanto poi si possa cercare di essere preparati c’è sempre qualcosa, e lo sospettavo quindi ero certa di non rovinarmi la sorpresa, che ti lascia a bocca aperta: il batterista Christian Eigner per cui nutro una stima infinita oltre a sostituire pezzi nati in synth con sue evoluzioni alla batteria ha reso il finale di Enjoy the Silence un festival tribale e quello di Master and Servant qualcosa derivante dal jungle.

Poi c’è da chiedersi perchè all’annuncio il giorno stesso del concerto a Milano del loro ritorno in Italia in inverno io sia corsa a vedere quando. Questa volta sarà nella mia città, motivo in più per esserci.



Si ringrazia Alessandra Brigando per le foto del concerto.

Commenti all'articolo

  • Di Lisa (---.---.---.54) 22 giugno 2009 11:53

    Bellissimo articolo.. c’ero anche io a Milano e ci saro’ di sicuro a Bologna in novembre.. che brividi.
    Grazie per aver condiviso le tue sensazioni..

    • Di cafenoir (---.---.---.229) 22 giugno 2009 12:21

      Grazie Lisa, molto carina. Aaah tu sarai a Bologna, fantastico io sarò a Torino (spero Ticketone permettendo) magari quando scriverò mi racconterai com’è stato dall’altra parte :)
      Sono contenta di essere riuscita a rendere l’idea dell’emozione, grazie a te per aver letto e capito

    • Di silvio (---.---.---.64) 22 giugno 2009 16:02

      cero pure io a milano,ho ancora i brividi addosso,che spettacolo !!!!! e ci saro’ a torino.....qualcuno scambia foto del concerto di milano ? o video ?  [email protected] ciaooo a tutti

  • Di beppe (---.---.---.239) 22 giugno 2009 13:18

    Non "ero" un fans dei Depeche, ho accompagnato mia figlia a Milano e devo dire che ho piacevolmente assistito a un grande spettacolo, cercheremo di esserci a Torino.
    Qualcuno sa dirmi dove e come posso trovare il video di Sansiro? sarebbe un bel regalo che vorrei fare a mia figlia.
    ciao

  • Di beppe (---.---.---.239) 22 giugno 2009 13:28

    Scusa, ho dimenticato la cosa più importante: bell’articolo, complimenti !

    • Di cafenoir (---.---.---.229) 22 giugno 2009 13:41

      Per il video di San Siro non so dirti ancora nulla, c’è qualcosa su youtube dei fans e basta per ora, non so se ne faranno un video più che altro non so se è stato usato S. Siro come luogo per un dvd. Lo fecero tre anni fa, con lo scorso Tour, si chiamava Touring the Angel Live in Milan. Molte canzoni sono le stesse,se il regalo è imminente quello sarebbe una bella idea... In caso contrario se puoi aspettare sapremo fra qualche mese se trarranno un dvd da tour of the universe...speriamo! Grazie per i complimenti, lieta di sapere che c’è ancora chi è disposto mentalmente a riconoscere i grandi artisti e apprezzarli dai live



       

    • Di beppe (---.---.---.239) 22 giugno 2009 14:11

      Grazie, ho chiesto del video perchè mi pare di aver visto uno gazebo dove c’era scritto "prenota quì il video del concerto" però non sono riuscito ad approfondire di più, vorrei averlo per Vale che era attaccata alla transenna e sarebbe un regalo straordinario per lei.
      Io sono "vecchietto" (55 anni) ma la musica e specialmente i concerti sono la mia passione. L’altra settimana ero a Marsiglia per gli AC DC, che avevo già visto a Milano, (al concerto dei Depeche portavo la loro maglietta) e poi cerco di esserci ... spazio dai Rolling e The Who a Vasco o Zucchero, Deep Purple a Jovanotti ... dove c’è musica ...
      ciao

  • Di (---.---.---.229) 22 giugno 2009 18:25

    per il video del concerto è già disponibile sul sito del gruppo (costo 10 sterline):

    http://www.depechemodelive.com/Store/DII-66.html

  • Di Paolo Praolini (---.---.---.104) 22 giugno 2009 21:54
    Paolo Praolini

    Bell’articolo, bel gruppo, bella musica.
    Tutti gli ingredienti per rivivere quegli anni ’80 che dal lato musicale ormai sono persi.
    I Depeche Mode erano tra i miei preferiti, pur essendo uno speaker radiofonico qualche hanno fa’ indirizzato a tutti i generi musicali in voga, li ascoltavo frequentemente.
    Ora non sono più al corrente del loro repertorio, ma il tuo articolo mi ha fatto rivivere quelle atmosfere elettriche ed elettrizzanti che i DM sapevano proporre.
    Brava, andrò a riscoprirli poi ti dirò.



    • Di cafenoir (---.---.---.229) 22 giugno 2009 22:02

      Mi fa piacere... grazie. Guarda ti dirò la verità, ci ho messo un po’ ad apprezzare il nuovo album perchè i pezzi sono ovviamente di una maturità diversa e mooolto influenzati dall’elettronica pura e distorta. Però quando li associ ai processi mentali giusti e ti affezioni ai testi, che sono sempre appassionanti come solo i loro sanno essere, non c’è partita. Hanno vinto un’altra volta, non c’è modo di coglierli in fallo, nemmeno vorrei però in effetti :)

  • Di virginia (---.---.---.128) 23 giugno 2009 09:02

    Grazie Ambra,cafènoir. Dopo pagine e pagine di livore e sana ma troppo strillata indignazione per quanto sta accadendo da noi, è piacevole leggere qualcosa di diverso che ha emozionato molti.
    Ed è anche bello vedere dai commenti che la partecipazione è unanime.
    Dunque ven vengano articoli come questo che aiutino a svelenire un po’ il clima.
    Brava!!!

    • Di cafenoir (---.---.---.141) 23 giugno 2009 18:53

      La cosa bella delle arti è che ti fanno appassionare, vivere e pensare a cose positive, ti fanno provare sensazioni che sono altrettanto importanti rispetto a quelle della quotidianità, che ti fanno ribellare e incazzare. Le famose "cose belle" per cui uno si guarda in dietro e dice "però, ho condiviso un bel po’ di esperienze positive con gente che amo, con gente che non conosco, senza divisioni o urli di rabbia. L’urlo può essere liberatorio se fatto verso ciò che ti rende sereno.
      Grazie a te per il commento cara Virginia :)

  • Di Gian70 (---.---.---.154) 24 giugno 2009 17:45

    Che gran bell’articolo uno fra i migliori che ho letto scritto da chi ha vissuto personalmente l’emozione di quella sera complimenti! E grazie ai Depeche per averci regalato ancora una volta un concerto indimenticabile! P.S: Ho appena acquistato i biglietti per Bologna.

  • Di Ambra (---.---.---.33) 25 agosto 2009 09:52

    Quando spammano nei tuoi articoli vuol dire che sei arrivato? Speriamo sia un segno :)

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