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Democrazia elettiva addio

Con propria circolare del 1° luglio scorso, il Ministero dell’Interno ha stabilito le regole per le elezioni di secondo grado (cioè senza suffragio popolare) dei consigli metropolitani per le città metropolitane (dieci in tutto) e dei presidenti, nonché dei consigli provinciali così come trasformati dopo l’entrata in vigore della Legge 7 aprile 2014, n° 56.

Il giorno delle elezioni è fissato, al momento, per domenica 28 settembre, dalle ore 8 del mattino alle ore 20. In Calabria si voterà per l’elezione dei presidenti e dei consigli provinciali di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo. A Reggio Calabria, destinata a divenire città metropolitana, si voterà per l’elezione del consiglio metropolitano solo nella primavera del 2016. Per le votazioni c’è da specificare che i cittadini chiamati a eleggere le nuove amministrazioni provinciali saranno i sindaci ed i consiglieri comunali in carica, ma non per questo, nella circolare del Ministero recante le linee guida per questo election-day di secondo livello, si disdegna di menzionare termini oramai nostalgici quali: convocazione dei comizi o liste dei candidati e propaganda elettorale.

Tuttavia, nella circolare in specie, c’è una novità che riguarda la candidabilità di alcuni amministratori, poiché, limitatamente a questa prima elezione dei nuovi consigli provinciali, sono ammesse le candidature dei consiglieri provinciali uscenti, compreso i presidenti. Questi ultimi godono però del solo elettorato passivo, ma non di quello attivo e pertanto possono essere votati ed eletti, ma non possono votare. Il nuovo consiglio provinciale di Crotone sarà dunque composto dal presidente e da dieci consiglieri in base ai voti espressi da sindaci e consiglieri comunali in carica.

Potranno essere eletti a presidente della provincia solo i sindaci il cui mandato scade non prima di 18 mesi dalla data delle elezioni. Seppure l’impianto legislativo di riforma lo preveda; non è garantita in questa prima tornata elettorale la rappresentanza di genere (le quote rosa). Per l’elezione del consiglio e per la presidenza della provincia di Crotone dovrebbero essere chiamati poco oltre 300 elettori (tra sindaci e consiglieri comunali che godono dell’elettorato attivo), mentre tra gli eleggibili, come detto, possono rientrare anche i 24 consiglieri provinciali uscenti e il presidente. Messe così le cose non c’è dubbio che il 28 settembre segnerà un altro passo importante verso la costituzione del partito unico italiano, posto che la maggioranza dei comuni italiani è governato da coalizioni di centro-sinistra, e così pure le regioni e le province uscenti, i cui amministratori avranno comunque peso e influenza politica nella formazione delle liste per l’elezione di presidenti e consigli di province e città metropolitane. Mai, come con Matteo Renzi, la Cina è stata così vicina, nel senso che il capo del governo nazionale è stato eletto dalle primarie del PD (un milione e 700 mila voti e poi proclamato premier, nei fatti e nella qualità di segretario del partito).

E siccome l’esperimento è riuscito, si proverà a replicare con la riforma del Senato; non più elettivo, ma composto da rappresentanti delle regioni (come detto, oramai quasi tutte di centro- sinistra) e da nominati. Vero è pero che vige il principio della gratuità di servizio per tutti quelli che saranno eletti o chiamati, nella carica di sindaci metropolitani, di presidenti delle provincia e di senatori; ma questo è un dettaglio tra gentiluomini, poiché sicuramente si troverà il modo di remunerarli quegli incarichi.

Il potere non è un albero che non dà frutti e comunque il suo esercizio richiede tempo e dedizione, spesso anche sacrificio, rinunce e abnegazione. Alla luce dei fatti, ovvero delle riforme attuate e di quelle cui il governo del Segretario del PD intende dar vita, si delinea nitidamente un disegno che non era quello di portare l’Italia fuori dalla crisi, poiché le emergenze non erano certamente quelle di abolire province e senato, di restringere drasticamente le forme di democrazia elettiva.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.233) 10 luglio 2014 18:39

    Prima ci si lamenta della "casta" e poi quando qualcuno fa delle cose concrete per cominciare a smantellarne dei pezzi consistenti ecco i nostalgici del buon tempo antico elevare alti lai.

    Adesso sarebbe addirittura in pericolo la democrazia. Da Mineo a Minzolini tutti i mandarini (pubblici e privati) e loro manutengoli si stanno sollevando in difesa della democrazia minacciata da Renzi.

    Province e senato sono solo l’inizio di un processo che porterà a smantellare privilegi e incrostazioni della casta.

    • Di (---.---.---.191) 11 luglio 2014 12:37

      Renzi sta facendo le riforme è vero.Sta creando un’unica casta in linea con i principi della globalizzazione e di un’unione europea pronta a vampirizzarci. La produzione industriale è diminuita, il potere d’acquisto delle famiglie crollato. La disoccupazione ha raggiunto livelli spaventosi e Renzi cosa fa , si diverte a riscrivere la costituzione, nonostante la cassazione abbia dichiarato illegittimo il porcellum con la preghiera che si andasse al voto . Non solo non si è fatto nulla di tutto questo, ma da nominato Renzi sta decretando la fine della democrazia elettiva. Ha stretto un patto con un condannato, ignorando l’invito di altre forze che volevano discutere sulle riforme.. E lei ha il coraggio di dirmi che Renzi sta rottamando la Casta. Quale, mi faccia capire?. Intanto dopo l’estate dovrà votarsi per i presidenti delle province ed inizierà una campagna elettorale che interesserà i sindaci chiamati a scegliere il nuovo presidente. I sindaci andranno a votare i cittadini no. Questa carognata è abolire i privilegi o crearne altri legati al partito unico? Quello che fa Renzi è preoccuparsi del colore delle scarpe per uno che ha i piedi in cancrena.

  • Di (---.---.---.120) 10 luglio 2014 19:17

    Signora Antonella,

    ha proprio ragione. Se ne stanno accorgendo praticamente tutti, tranne il commentatore qui sopra e alcuni altri.

    Sig. "---.233", si informi meglio: tutte le scelte di PD-PDL stanno andando nella direzione di rafforzare la casta, mentre si aboliscono pochi spiccioli di stipendi per ingannare proprio i sempliciotti come lei.

    • Di (---.---.---.191) 11 luglio 2014 12:44

      Lei dice bene. Sono i detrattori della democrazia a parlare come il signore, che ha parlato di Renzi come il rottamatore delle caste. Intanto, con il condannato ha stretto un patto per distruggere la costituzione e creare privilegi del partito unico, licenziando gli impiegati e mantenendo in vita i detrattori della democrazia. Siamo veramente messi male

  • Di (---.---.---.175) 12 luglio 2014 10:45

                         L’Utopia che vorrei
    Semplice licenzierei tutti i Parlamentari onorevoli e senatori compresi i partiti che li rappresentano

    Io paragonerei L’Italia ad una grossa azienda che non ha bisogno di partiti per essere amministrata

    Ma di un Amministratore Delegato (Eletto dal Popolo)con l’obbligo di stipulare una assicurazione di tasca sua( Con durata quinquennale ) se i conti annuali risulteranno in regola. Gli  verrà rimborsata.
    Se i conti non tornano ? Chi ha sbagliato pagherà i danni creati e il costo delle elezioni di tasca sua
    Il tutto dovrebbe valere per i presidenti Regionali e i Sindaci ( essendo Eletti dal Popolo)
    ( le provincie le abolirei)

    Comuni e Regioni sceglierebbero un rappresentante ciascuno che andrebbero a far parte del consiglio di Amministrazione alle dipendenze de l’Amministratore Delegato

    Che gestirebbe solo le spese per le Opere pubbliche d’interesse Nazionale facenti parte il programma quinquennale Votato da gli Elettori .

    Scartando le spese non facenti parte i programmi non votati dal Popolo delle singole Regioni
    Avrebbero  priorità assoluta solo le spese dovute a calamità Naturali.

    Con l’obbligo ogni fine anno di presentare la nota delle spese sostenute dalle Regioni

    I Sindaci le spese Annuali le presenterebbero alla loro Regione a sua volta ogni singola Regione dovrebbe presentare la nota delle spese annuali A l’Amministratore delegato

    Con questa doppia documentazione si terrebbero d’occhio l’uno con l’altro.

    Provate ha fare i conti sul risparmio che ci sarebbe di tempo e di  Danaro col tempo annulleremo il debito Pubblico riattivando L’Economia  Peccato che la repubblica sia gestita da persone  ignobili .

     Là  usano al contrario per fare  (solo) i loro interessi e quelli delle lobby che rappresentano

     Con danni per tutto il Popolo che là rispetta. VITTORIO

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