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Datagate, ambasciate Ue spiate dagli Usa? Nessuna meraviglia

Non comprendo il motivo di tanto stupore presso i Paesi dell'Ue: la presenza di cimici nelle ambasciate europee era una logica conseguenza della volontà americana di avere l'assoluto controllo anche sugli alleati. Dopo la fine della "guerra fredda", la paura del grande satana sovietico andava riducendosi, così come la pressione geopolitica sugli stati appartenenti alla Nato che permetteva agli Usa di avere accesso a tutte le informazioni richieste. 
 
Dopo l'11/9, il flusso informativo si era pienamente riattivato. Tuttavia a distanza di dodici anni dal tremendo attentato terroristico, scemata l'attenzione internazionale, saranno diminuite proporzionalmente anche le notizie di "intelligence" a disposizione del governo americano. 
 
Gli Usa dominano il mondo dalla fine della seconda guerra mondiale. A livello internazionale, essi hanno sempre fatto il bello e cattivo tempo, senza che nessun alleato potesse influire in maniera determinante sulle decisioni belliche da applicare. Ritengo quindi che gli stati europei dovessero aspettarsi di essere sotto controllo del "big brother" a stelle e strisce. 
 
Tutta questa meraviglia davanti all'ufficialità mediatica della notizia denota una certa ipocrisia degli alleati, incapaci di ammettere la loro sudditanza conclamata nei confronti dell'America.
 
 

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