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Da Milano a Barcellona le merci viaggiano in treno!

Nel mio blog parlo soprattutto di traffici "merci". Quindi quando affronto l'argomento "ferrovie", lo faccio limitatamente al trasporto di cose e non di persone. Molta merce italiana (soprattutto dell'area lombardo-veneta) transita dai porti del Nord Europa (i treni che collegano Rotterdam con Milano o con Verona, ad esempio, sono tanti ed il massimo dell'efficienza). Un altro porto vorrebbe proporsi come punto si snodo dei traffici che ci riguardano: Barcellona.

Ma c'è un handicap: spostare le merci con i camion è improponibile (i costi sono esagerati), e le ferrovie hanno lo scartamento diverso (lo scartamento identifica la larghezza delle rotaie. Poiché le rotaie spagnole sono diverse rispetto a quelle del resto d'Europa, portare merce attraverso il confine franco-spagnolo significa dover trasbordare i carichi da un vagone ad un altro).

Pensavate che gli spagnoli si arrendessero davanti a questa piccolezza? Hanno costruito una linea ferroviaria aggiuntiva che collega il confine francese con il porto di Barcellona: in questo modo i treni possono collegare Milano e Barcellona senza interruzione di sorta, senza bisogno di trasbordi al confine, senza ritardi e con costi notevolmente inferiori al "via camion".
 
Ecco dunque qual è il porto che si candida a concorrente di Rotterdam (sulla nostra pelle, anzi sulla nostra "merce"): è Barcellona che ha recentemente ultimato la costruzione della linea ferroviaria e che quindi è pronto a movimentare le merci italiane (sia in import che in export).

Nelle loro pubblicità evidenziano come far arrivare le navi (provenendo dal Far East) a Barcellona per curare la distribuzione delle merci in tutta Europa partendo "dal basso" (da Barcellona, appunto) sia più conveniente e veloce rispetto all'utilizzare Rotterdam o Amburgo per poi curare la distribuzione in Europa dall'alto!

E pensare che noi avremmo un porto ancora più interessante, posizionato ancora meglio per le navi in arrivo dal Far East: Gioia Tauro.

Però anziché sviluppare i servizi ferroviari per servire l'Europa dal basso (da Gioia Tauro), noi continuiamo ad alimentare i traffici camionistici, tagliandoci automaticamente fuori dal mercato.

Quando riusciremo a capire che avere il 94 per cento dei traffici italiani movimentati con i camion non è un vantaggio ma un handicap insormontabile per diventare competitivi nei confronti del resto dell'Europa e del mondo?
Quando un americano, Malcom McLean (colui che poi fondò la Sea-Land), decise di trasportare le merci da New York a Miami con i "container" (via mare) anziché con i camion, si trovò contro tutte le associazioni dei camionisti.
Ma intanto il costo del trasporto era calato del 90 per cento!

E quel giorno nacque il container marittimo, oggi come oggi il mezzo più usato per spostare le merci, proprio perché è multimodale (cioè si può spostare con il camion, con il treno e con la nave).

Noi abbiamo Gioia Tauro che potrebbe essere il porto principale dell'Europa (se funzionassero le ferrovie!) ed abbiamo due mega-autostrade (una si chiama Mar Adriatico, l'altra Mar Tirreno) che collegano il nord ed il sud dell'Italia... ma finché ci si ostina a non sviluppare le ferrovie ed a non sviluppare il trasporto marittimo, lasciando che tutto venga movimentato con i camion, saremo sempre l'ultima ruota del carro.
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