Da 8 e mezzo a Nine

Siamo ormai abituati all’interscambio e all’ispirazione, al riadattare e al rimisurare del cinema odierno, d’altraparte si è sempre fatto anche se in misura inferiore, questa volta però l’intento attrattivo risulta quantomeno evidente, un esempio? La lista dei protagonisti ingaggiati che sembra una fila di celebrità in coda alle Poste, sia d’oltreoceano che del suolo italico: Daniel Day-Lewis sarà Guido Contini (fu Mastroianni), Marillon Cotillard la moglie, Penelope Cruz, Nicole Kidman e Judi Dench saranno rispettivamente Carla, Claudia e Liliane La Fleur mentre Stacy Ferguson (forse qualcuno la conosce meglio con il nome di Fergie) ha avuto il ruolo che fu dell’infinita Eddra Gale, quello di Saraghina. Per la sezione italiani in un film c’è da segnalare ovviamente la partecipazione di Sophia Loren nel ruolo della madre spiritica di Guido, Ricky Tognazzi che sarà il produttore, Giuseppe Cederna il banchiere e per finire un paio di esemplari del cinema italiano giovane attualmente disoccupato: Martina Stella e Elio Germano.
L’amletico quesito che continua a pulsare nella testa di chi ha amato, soprattutto da spettatore, la difficoltà della messa in scena, il sudore e il continuo peregrinare degli artisti di quel tempo nel cercare l’ispirazione perfetta rimane: La creazione deve sempre dipendere dal lavoro intenso di un genio precedente? Oppure l’intellettuale in 8 1/2 aveva ragione quando rispondeva a Guido: “No, mi creda, non abbia né nostalgia né rimorsi, distruggere è meglio che creare quando non si creano le poche cose necessarie.”
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