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D’Anna attacca Saviano e il Pd lo critica. Verdini chiede scusa, ma non succede niente

D’Anna attacca Saviano: ”E' un’icona farlocca, gli toglierei la scorta”. E poi le critiche del PD, le scuse di Verdini. Ha fatto bene, ha fatto male. Il punto non è questo. Il punto è perchè ha fatto queste dichiarazioni, e perché esse non producono effetti politici.

D’Anna è da troppo tempo in politica per non immaginare le reazioni e le critiche che avrebbe suscitato, e gli effetti che avrebbe prodotto sui rapporti con il PD, già messi in discussione dalla minoranza PD. Eppure le ha fatte e ribadite anche dopo le scuse di Verdini. Perchè?

A Napoli c’è l’elezione del sindaco, a Napoli regna la camorra e la camorra gestisce i voti necessari a tutti, specie a chi ne ha pochi. Per questo l'attacco a Saviano è una pubblicità mirata in un mondo dove la critica a Saviano e alla Capacchione è apprezzata. Un’icona antimafia costruita sul coraggio e sulla conoscenza fa paura alla criminalità.

Ma spot è uno spot che tollera tutto anche una frase senza senso e non chiede ai destinatari la fedina penale. Ma è uno spot politico, di un politico, per un partito politico. Le frasi senza senso lasciamole a chi pubblicizza “i pannolini lines”. Ma non c’è solo questo.

D’Anna ribadisce le sue dichiarazioni dopo le scuse di Verdini. Un modo come un altro, per criticarne l’intervento, ma sopratutto per rivendicare davanti a tutti, l’autonomia del gruppo politico campano di Ala, che non ammette interferenze anche se arrivano da Verdini. “Se voglio parlare non devo chiedere il permesso a nessuno”.

E poi la battuta finale, la minaccia di lasciare il gruppo. “Deve essere chiaro che in un partito dove decide un soggetto solo, io non ci sto.” E’ tutto vero o è una sceneggiata, ad uso e consumo di un elettorato ingenuo? Il fatto è che tutto rimane fermo, non succede niente. D’Anna rimane nel suo gruppo, Verdini resta alleato del PD. Dichiarazioni così gravi, che pure segnano una scelta di campo, non solo per il partito di Verdini anche per il PD, non producono effetti politici. Perché?

Non succede niente perché al PD i voti della camorra fanno comodo e poco importa se viene incrinata l’immagine di un un partito che lotta contro la criminalità. I valori e tutto ciò che identifica un partito, ormai non contano, contano più i voti.

E allora tutti contenti: il PD che ha criticato D’Anna e rassicurato il suo elettorato di sinistra, Verdini che ha chiesto scusa e rassicurato il PD, D’Anna che ha fatto pubblicità al suo gruppo.

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