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Crotone: no movida, no party

Amaro risveglio per gli abitanti del Centro Storico crotonese. E’ da tempo che negli stretti e tra le anguste viuzze della parte vecchia della città insistono pub, localini adibiti ad eventi che non riescono a far altro che fare musica live per attrarre avventori. Si tratta di giovani, ragazzi che durante la notte fino alle prime ore del giorno amano fare baldoria, schiamazzare in gruppo, esibirsi in canti da strada, con grave nocumento per la salute di chi ci abita e deve convivere con orde barbariche che non esitano ad urinare tra archi e muri scrostati dal tempo. Domenica 22 maggio, come dicevamo, gli abitanti del Centro Storico hanno avuto l’amara sorpresa nel prendere la propria auto ed accorgersi che erano stati distrutti specchietti retrovisori, danneggiata la carrozzeria e vetri ridotti in mille pezzi. Un vero colpo al cuore per chi la notte ha dimenticato cosa sia il riposo ed ora si sveglia con lo sbigottimento di vedersi la macchina scassata. Non c’è pace nel Centro storico crotonese che tutti vogliono risanare a modo loro. E così, anche scantinati vengono adibiti ad uso ristorativo e di intrattenimento con musica dal vivo che, facendo vibrare i pavimenti delle case soprastanti, concorrono a rendere meno sicuri palazzi fragili, a volte con interventi di costruzione che mettono a rischio le vecchie costruzioni d’epoca che non sopportano modifiche atte a ricavare appartamenti da vendere.

Cose di ordinaria amministrazione che succedono nella Calabria del 3% e, nonostante un comitato cittadino costituito per difendersi da questi attacchi barbarici, qui nessun sindaco ha inteso includere nel suo programma l’impegno per la tutela di un centro storico che rischia di sfaldarsi e cadere a pezzi. Nemmeno il sindaco Cinque Stelle, tra pedalate e campagne elettorali di vario tipo, disdegna la frequentazione di localini “in” che hanno sempre il solito vizietto: la musica dal vivo. Crotone è una città allo sbando e se pensa che a risolvere problematiche antiche basti la conquista della serie A oppure un campionato di vela significa che qui può attecchire solo la lista del 3% di verdiniana memoria. Ed i problemi si amplificano. Tra questi anche la continuazione di un agriturismo nell’area marina protetta che ha ripreso i lavori, nonostante la levata di scudi della soprintendenza e le reiterate proteste di cittadini che avranno negato l’accesso al mare per via di un cancello, posizionato lì da privati, che ne sbarra il transito. A dare ragione ai costruttori il Tar, tant’è che qualcuno ha commentato che, invece di abolire il Senato, sarebbe cosa buona e giusta abolire i Tribunali Regionali.

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Particolare di un palazzo storico citato nell’articolo. Sotto questo palazzo ci sono continue vibrazioni per musica eseguita dal vivo.

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