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Cremona, concessa una moschea ed un tempio Sikh ma non la chiesa cristiano-ortodossa romena

l leader della Lega Nord Federico Lena, Vice- presidente della Provincia del Torrazzo ha detto " Ai romeni non concederemo niente, sarebbe un pericolosissimo precedente".

A Cremona vivono circa tremila immigrati romeni, settemila in tutta la provincia: da un po’ di tempo, circa due anni, considerato anche il livello di integrazione, ormai, da essi raggiunto nella società locale, i rappresentanti della comunità hanno interpellato il comune della città del Torrazzo affinché venda loro, o lo affidi in comodato, un terreno inutilizzato su cui costruire un capiente edificio di culto da officiare secondo la confessione ortodossa.

La richiesta un anno fa fu avanzata dal parroco della comunità, padre Doru Fuciu all’allora sindaco del Partito Democratico Giancarlo Corada il quale la rifiutò asserendo che in Italia vi è una netta e laica separazione tra Stato e Chiesa e che non rientra nelle competenze di una pubblica amministrazione garantire il benessere spirituale dei propri residenti. Peccato però che Comune e Provincia di Cremona, allora entrambe governate dalla sinistra, si fecero garanti della compravendita di un terreno destinato ad accogliere una comunità indù onde favorire l’etnia Sikh fortemente presente nella fiorente campagna della bassa padana. Oggi a Pessina Cremonese sta per essere inaugurato il tanto desiderato tempio. Pure in città, all’ombra del celebre Torrazzo, in Via Bibaculo esiste e continua tranquillamente ad essere frequentata una Moschea con annessa scuola coranica. Allah e le divinità indù, dunque, nella città “delle tre T”, celebre per aver dato i natali ad uno dei maggiori attori della commedia all’italiana e cioè ad Ugo Tognazzi, continuano ad avere cittadinanza; non così si può dire invece per il Dio uno e trino di tutti i Cristiani.

Durissima, infatti, l’opposizione in Consiglio comunale della Lega Nord contro il progetto desiderato dalla comunità romena. Qui la Lega Nord siede da un anno sui banchi della maggioranza ed insieme al Pdl sostiene il sindaco Oreste Perri, il famoso campione olimpionico di canoa. Il partito azzurro, di contro, è favorevole al progetto anche perché alle scorse elezioni amministrative, in aperto contrasto con l’ex sindaco di sinistra Corada, che aveva respinto la loro richiesta, i molti romeni aventi diritto di voto, sono ormai cittadini comunitari a tutti gli effetti, si sono proprio schierati, su indicazione del parroco ortodosso Doru Fuciu, con il sindaco- olimpionico. Il Vice- presidente della Provincia cremonese, il leghista Federico Lena, a proposito ha dichiarato che “se si concede ai romeni la possibilità di professare liberamente il proprio culto religioso si creerebbe un pericoloso precedente e ci si dovrebbe poi arrendere alle richieste di tutte le altre comunità di stranieri esistenti in città” e, poi, ha aggiunto che “sarebbe bene che i romeni quando immigrano in Italia inizino a vivere secondo le nostre tradizioni”.

Come se l’Italia non fosse la culla del Cristianesimo! Poi sarcastico e perfido, riferendosi al recente discorso tenuto dal Ministro degli Esteri di Bucarest Baconschi in occasione della sua visita di stato a Roma, aggiunge "del contributo dei romeni all’economia italiana i miei connazionali avrebbero fatto volentieri a meno". Presso la sede del partito di Alberto da Giussano di Cremona, poi, in materia si ascoltano i soliti luoghi comuni quali “i romeni sono i peggiori, molto meglio albanesi, indiani e magrebini che non stuprano, ammazzano o si prostituiscono (a proposito sarebbe bene ricordare che la Polizia di Stato ha più volte indicato proprio la moschea di Cremona come un covo di integralisti)”.

Il Pdl, però, in Consiglio comunale ha un disperato bisogno dei voti leghisti, sinora i “padani” sono contrari all’approvazione del progetto al pari del Pd, per far approvare la variante urbanistica che prevede l’apertura di una cava, voluta dalla giunta regionale lombarda presieduta dal compagno di partito Roberto Formigoni, presso la rinascimentale chiesa di San Sigismondo e l’ospedale cittadino. Il sindaco Perri quindi ora propone uno scambio ai leghisti: voi votate la cava e noi respingeremo ogni richiesta presentata dalla comunità romena. Nella non lontanissima Verona invece altri leghisti, quelli capeggiati dal Sindaco Tosi, stanno mostrando maggiori aperture ed hanno acconsentito alla costruzione di un grosso complesso cristiano- ortodosso da parte della comunità di quel paese neo- comunitario.

I romeni di Cremona sono sfiduciati: “in Italia siamo considerati come i morti di fame dell’Unione europea, ci dicono a tutti zingari, persino gli extracomunitari sono più considerati di noi. Noi però, sottolineiamo, siamo cristiani ed europei”, dicono e poi accusano la Lega di difendere le ragioni degli altri solo perché assai astutamente molti immigrati albanesi e magrebini di religione islamica in Lombardia hanno preso la tessera del partito di Bossi. Oggi i romeni professano il culto cristiano- ortodosso nella piccola chiesa cattolica della Santissima Trinità, che non basta più a contenerli tutti. E’ stato il Vescovo cittadino Lanfranconi anni fa ad accoglierli ecumenicamente. Quanto accade oggi dimostra che sono figli di un Dio minore o, forse, che l’Italia si sta scoprendo sempre meno cristiana.

Nella foto Oreste Perri

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.219) 3 maggio 2010 13:01

    La Lega sa come gestire il suo territorio. L’ultima frontiera è togliere i servizi sociali agli immigrati residenti perchè si trasferiscano in altro Comune. Nel paese del Barbiere e il Lupo la gente fa i suoi interessi arrangiandosi. Tutto va bene quando si perde il valore di Parola e Merito ... (altro => http://www.vogliandare.it/nat/sd1.html e ancora => http://www.vogliandare.it/nat/nc1.html

  • Di milena auretta rosso (---.---.---.0) 3 maggio 2010 14:23

    La questione per me è semplice: quali sono i paesi di altre religioni che costruiscono chiese cattoliche?
    Solo a loro permetterei di costruire in Italia ,una chiesa tu, una moschea io, o quant’altro:
    quello che tu mi dai, io do’.
    Nient’altro.

  • Di (---.---.---.221) 3 maggio 2010 16:33

    Premesso che nei paesi arabi le chiese ci sono, qui si parla di chiese cristiane. Ortodosse ma cristiane. In Romania ci sono chiese cristiane per tutte le confessioni: ortodossa (prevalente nella maggior parte del paese), protestante (prevalente in Transilvania) e cattolica (sia nel rito greco che nel rito romano). Inoltre c’è qualche altro edificio di culto per altre religioni, che sono comunque "di nicchia" e quindi poco diffuse.

  • Di (---.---.---.190) 3 maggio 2010 23:57

    La questione è una questione di rispetto dell’essere umano nella sua integrità. Non è questione di pericolosità, né questione di reciprocità (come cercano di far credere alcuni). Se ci fanno fare... allora facciamo fare a loro... Oppure non li lasciamo fare perché sono persone pericolose. Sono cose che non stanno né in terra né in cielo. Non si basano su nessun ragionamento che meriterebbe di essere citato. E’ pura speculazione sulle parole e sui sciovinismi della piccola gente mantenuta volutamente nell’ignoranza. Se io non voglio delle persone li caccio via dal mio territorio, non l faccio lavorare nelle mie fabbricchette e nei miei cantieri edili, non li faccio pulire i culetti dei miei figli e dei miei genitori.... Se invece li accetto come braccia per l’economia non posso far finta che non sono degli esseri umani, con bisogni, riti, rituali, socialità...
    Un luogo di culto è un luogo di culto. Se io rispetto la persona, rispetto il suo diritto ad essere ciò che è. Rispetto il suo bisogno di luoghi di socialità. Non c’entra niente nè con gli stupri. (se gli stupri sono una ragione per chiudere luoghi di culto credo che l’attualità ci dimostra che i primi da chiudere sono le chiese cattoliche) né con altro tipo di criminalità o con il terrorismo... Un conto è il diritto ad avere un luogo dignitoso per i propri riti religiosi, un altro è l’ordine pubblico che va governato con gli strumenti che tutti conosciamo e non certo gettando sospetto s popolazioni intere. 
    Invece la reciprocità... Cosa vuol dire la reciprocità? Cosa vuol dire far pagare a cittadini semplici le scelte di governi che spesso sono la causa sessa del loro esilio. E come se durante ill fascismo gli stati dove erano immigrati gli Italiani avessero chiuso le chiese cattoliche con il pretesto che in Italia lo stato fascista non dava diritti ad altre minoranze.
    Per l’autore dell’articolo, dico solo che l’aberrazione della decisione del comune di Cremona che si basa sulla teoria che i Romeni sono i peggiori non deve contrastare con una altra che dice invece che loro sono i migliori o per lo meno che c’è di peggio. Si contrasta dimostrando l’assurdità di ogni discriminazione. Ogni popolazione ha diritto, sul territorio dove vive, di aprire a spese sue luoghi culturali, di socialità e di culto. Punto. è un diritto sancito da tutte le convenzioni internazionali e dalla costituzione italiana. Il resto numeri, ordine pubblico, terrorismo, stupri, lavoro nero... sono questioni altre. Da trattare ognuna con gli strumenti che spettano.

  • Di (---.---.---.250) 4 maggio 2010 10:31

    Sono Sergio Bagnoli, l’autore dell’articolo e vorrei rispondere all’invito di quest’ultimo lettore che, ritengo, non abbia saputo appieno correttamente interpretare il senso del mio articolo potenzialmente fuorviando in tal modo i gentilissimi lettori.
    Innanzitutto devo precisare qualcosina rispetto a ciò che arbitrariamente ed unilateralmente questo signore pensa che io abbia scritto:
    1) Io NON HO MAI DETTO che il Comune di Cremona oggi abbia negato la possibilità che la Comunità romena possa avere un terreno ove costruire una CHIESA CRISTIANA. Io ho detto che c’è questo concreto pericolo perchè una delle componenti fondamentali della maggioreanza in Consiglio Comunale a Cremona, e cioè la Lega Nord, intende alzare le barricate contro le promesse fatte dal neo- sindaco Oreste Perri alla comunità romena in ordine alla costruzione di una nuova chiesa su un terreno concesso alla comunità dei credenti provenienti dal paese danubiano; 
    2) Io non ho mai detto che i romeni siano i migliori immigrati tra quelli che da sempre sono arrivati in Italia ma osservo che sono cittadini europei e che dunque hanno maggiori diritti rispetto agli extra- comunitari come albanesi, marocchini o cinesi. Negare questo vuol dire negare l’Unione europea ed i suoi principi. Poi che gli albanesi, i marocchini od i cinesi e gli africani siano migliori dei romeni ognuno è padronissimo di ritenerlo, e magari così è, però, purtroppo, non sono della nostra gente come invece i cittadini di quel paese danubiano. Le faccio un esempio: io sono italiano come anche, purtroppo, quei cittadini di Casal di Principe e Rosarno che amano, per divertirsi, sparare a neri o magrebini però ho dei diritti che tutte le ventisette nazioni dell’Europa unita sono tenute a rispettare che mi derivano dal mio essere italiano e cittadino dell’Unione europea. In questa situazione si trovano anche i romeni. Piaccia o non piaccia.
    Infine un consiglio carissimo mio censore: solo i vigliacchi nel formare i propri commenti si siglano anonimamente con delle x, le persone oneste, chiare e trasparenti preferiscono sottoscriversi con nome e cognome o con lo pseudonimo. Mediti! 
     

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