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Cox 18 e Rolling stone. Milano che chiude

Non è stato un buon gennaio per la Milano della cultura e dello spettacolo. Due luoghi storici e ricchi di tradizione come il centro sociale Cox18 sui navigli ed il mitico Rolling Stone non ci saranno più. Il primo perchè sgomberato con la forza, il secondo per banali, ma decisivi problemi economici dovuti al rinnovo dell’affitto. Due luoghi profondamente diversi tra loro, ma di grande rilievo nel panorama culturale cittadino.

Il Cox 18 , centro sociale Conchetta, era anche la sede della libreria Calusca e dell’Archivio Primo Moroni. "un patrimonio storico per la città": questa la definizione del sindaco Moratti, in vero e proprio corto circuito con il vice sceriffo De Corato (quando la destra non sa quel che fa la destra) che contro il Conchetta ha schierato in forze truppe e mezzi per debellare l’assidua resistenza di una tenace libreria in un gelido mattino di gennaio. Certo sono questi i problemi di Milano e dei Milanesi. Serviva un comodo spottone per dimostrare l’efficienza e l’attivismo di chi ci governa, un facile bersaglio da centrare al primo colpo ed un successo bellico da sbandierare tronfi al proprio pubblico di benpensanti, con la speranza di qualche vetrina infranta ed un cassonetto incendiato da mostrare a studio aperto.

La legalità si è ripresa i suoi spazi. Ora che il nemico è vinto i cittadini dormiranno sonni più tranquilli....perchè si sa che i libri fanno pensare e troppi pensieri agitano. Peccato che gli stessi cittadini interessati abbiamo dimostrato solidarietà ed attaccamento nei confronti di chi nel quartiere organizzava mercatini bio, spettacoli per bambini, concerti e iniziative culturali. Certo se De Corato avesse concentrato i propri sforzi un centinaio di metri più avanti per sconfiggere le nutrie ormai padrone della Darsena avrebbe reso miglior servizio alla comunità. Ma le nutrie si sa son coriacee e difendono coi denti qullo che ormai è il loro acquitrino prediletto. Risolvere i veri problemi che affliggono Milano è senza dubbio impresa più difficile. La Darsena oggi è la cartina tornasole dell’operato di chi in questi anni ha dimostrato di voler male a questa meravigliosa città, alle sue tradizioni, ai suoi equilibri.

Il Rolling è un altro monumento destinato a lasciare un grande vuoto. Finalmente alcuni citadini staranno più tranquilli. Dove hanno suonato i più grandi del Rock sorgerà un nuovo stabile, con box interrati per nuovi residenti. Anche loro sempre più tranquilli.... così come sono più tranquilli ora i cittadini di San Siro che hanno scampato il grave pericolo Bruce Springsteen (ma poveri loro...si beccheranno Madonna).
 
A furia di star troppo tranquilli ci si addormenta...invece di preoccuparsi sempre per la nostra tranquillità si prendessero a cuore anche la nostra felicità, la fantasia, l’emozione, la cultura, l’intelligenza. Certo meglio un cittadino (elettore) tranquillo che intelligente.




Riccardo Benvegnù per www.panorami.info 

Commenti all'articolo

  • Di Karl (---.---.---.232) 3 febbraio 2009 12:14

    Mi trovo perfettamente d’accordo con te. Milano sta diventando un carcere a cielo aperto, priva di spazi creativi e di luoghi di aggregazione. La cultura è morta, le iniziative organizzate dal comune sono perlopiù eventi pubblicitari. Ma che cosa ci si può aspettare da un sindaco come Letizia Moratti, d’altronde?
    Un fascismo capitalista, ecco cosa. Non avremo più il Cox18, non ci sarà più il Circolo dei Malfattori, la Casa 139, ma in compenso avremo altri parcheggi e altra quiete cimiteriale.
    Gli artisti stanno scappando da questa città, e la gente è davvero indotta a non pensare.

    La domanda è: se c’è così tanto malcontento, dobbiamo davvero sopportarlo? Dobbiamo davvero dare in pasto questa città agli interessi economici di poche loby? Non è possibile cambiare le cose...far cadere un sindaco?

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