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Cosa c’è dietro lo stop al nucleare. Acqua pubblica ai francesi e legittimo impedimento

La notizia è giunta in redazione ieri: il Governo aveva deciso di dismettere il programma nucleare. Fonti interne ci hanno chiarito lo scenario e le ragioni di questa scelta che vedono un accordo Parigi Roma che da una parte toglie la costruzione delle centrali ad AREVA e dall'altra affida la gestione dell'acqua pubblica a VEOLIA.

SPECIALE: Leggi la guida al voto di AgoraVox

Nucleare in Italia: il Governo decide di soprassedere sul programma nucleare, lo fa inserendo una moratoria nel decreto legge omnibus, all'esame dell'aula del Senato, che prevede l'abrogazione di tutto l'impianto normativo che attiene la realizzazione di impianti nucleari nel Paese.

L'emendamente recita: "Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare".

Ad abbracciare la linea Berlusconi in persona, da sempre scettico nei confronti del programma atomico ma schiacciato dalla lobby nucleare. Sebbene alcune voci leghino questa scelta ad un sondaggio realizzato la scorsa settimana che avrebbe dato al 54% la percentuale di italiani intenzionati a recarsi alle urne il 12 e 13 giugno (quindi oltre il quorum) le ragioni sono più ampie.

Prima di prendere questa decisione il Governo ha intavolato accordi con la Francia per dare una "contropartita" alla perdita economica che ne sarebbe derivata. Raggiunta l'intesa, stamane, AREVA - il colosso mondiale francese del nucleare che si sarebbe dovuto occupare della costruzione delle nostri centrali - ha iniziato la dismissione dei suoi uffici romani.

Il Governo era ben cosciente che il raggiungimento del quorum avrebbe comportato la bocciatura non solo della legge sul Nucleare ma anche quelle sul Legittimo Impedimento e sulla Privatizzazione dell'acqua.

E' stato proprio su quest'ultimo punto che è nata la contropartita da offrire oltralpe, attraverso un patto che sposta gli interessi economici dal nucleare all'acqua e dovrebbe garantire a VEOLIA una consistente presenza nel suo processo di privatizzazione (l'azienda francese è uno dei leader mondiali nel settore della gestione urbana degli acquedotti, dei rifiuti e dei trasporti). I mediatori italiani hanno dovuto fare una vera e propria corsa contro il tempo per cercare di giungere ad un accordo che soddisfacesse Parigi e che potesse essere ratificato già il 23 Aprile, giorno dell'incontro tra Berlusconi e Sarkozy.

Il Governo ha, così, trovato il modo di liberarsi di un referendum chiave che rappresentava, dopo Fukushima, il vero motore della votazione e l'elemento che avrebbe portato i cittadini alle urne.

In un colpo solo si è disinnescata una possibile bomba elettorale in mano alle opposizioni (il pericolo nucleare), si è portato a casa il Legittimo impedimento e si è continuato il processo di privatizzazione dell'acqua pubblica.

La controversia, poi, lascia ancora margini di manovra a futuri colpi di mano "nucleari" poiché l'emendamento di oggi in Senato elimina l'obbligo della stesura dei decreti legislativi di applicazione sul nucleare. Ma i decreti approvati finora non decadono, così come la legge numero 133/08 che dà il via alle centrali. E' uno stop, non una abrogazione mentre il referendum avrebbe abrogato la legge.

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.135) 20 aprile 2011 01:19

    Appunto. L’ennesima porcata... Anzi, stavolta quattro al prezzo di una!
    Detto senza mezzi termini. Di altri beni/servizi privatizzati ad un certo punto abbiamo dovuto farcene una ragione, seppur a malincuore, ma sull’acqua proprio non ci riesco, solo a provarci mi sento violentato non nel mio essere uomo o donna, ma proprio come essere umano. Sarò apocalittico, eppure nessuno riuscirà a distogliermi da questa convinzione. L’acqua è troppo importante: è la nostra vita, siamo fatti di acqua! Non riesco proprio a capire cosa contenga la scatola cranica di coloro che non hanno voglia di "perdere tempo" per andare a votare contro la privatizzazione dell’acqua, non capiscono che non votando votano contro se stessi, proprio come esseri umani. Sarò ripetitivo, eppure, personalmente, ritengo la mercificazione dell’acqua un vero abominio, una delle cose per cui c’è da vergognarsi di appartenere al genere umano. Mi auguro con tutto il cuore che il popolo italiano si renda conto di cosa rischiamo non andando a votare per questi referendum. Se per un’assurda ipotesi fosse possibile, sarei pronto fin da ora a votare 58 milioni di volte...

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.159) 19 aprile 2011 17:15
    Damiano Mazzotti


    Bene, mandiamo i francesii in Sicilia, in Campania, ecc. a distribuire l’acqua che c’è...

    Se poi la criminalità organizzata andrà a chiedere il pizzo ai francesi staremo a vedere come reagiranno...

  • Di (---.---.---.58) 19 aprile 2011 18:52

    Credo che l’accelerazione della marcia indietro sul Nucleare abbia un doppio scopo : 1) - Far mancare il quorum , così facendo : . 2 ) - far passare Il legittimo impedimento e pure il referendum sull’acqua !

    • Di (---.---.---.135) 20 aprile 2011 01:19

      Appunto. L’ennesima porcata... Anzi, stavolta quattro al prezzo di una!
      Detto senza mezzi termini. Di altri beni/servizi privatizzati ad un certo punto abbiamo dovuto farcene una ragione, seppur a malincuore, ma sull’acqua proprio non ci riesco, solo a provarci mi sento violentato non nel mio essere uomo o donna, ma proprio come essere umano. Sarò apocalittico, eppure nessuno riuscirà a distogliermi da questa convinzione. L’acqua è troppo importante: è la nostra vita, siamo fatti di acqua! Non riesco proprio a capire cosa contenga la scatola cranica di coloro che non hanno voglia di "perdere tempo" per andare a votare contro la privatizzazione dell’acqua, non capiscono che non votando votano contro se stessi, proprio come esseri umani. Sarò ripetitivo, eppure, personalmente, ritengo la mercificazione dell’acqua un vero abominio, una delle cose per cui c’è da vergognarsi di appartenere al genere umano. Mi auguro con tutto il cuore che il popolo italiano si renda conto di cosa rischiamo non andando a votare per questi referendum. Se per un’assurda ipotesi fosse possibile, sarei pronto fin da ora a votare 58 milioni di volte...

  • Di paolo (---.---.---.70) 21 aprile 2011 12:43

    La cosa veramente incredibile è che questo governo che non ha fatto un tubo in termini di privatizzazioni ,quantomeno rispetto ai programmi sbandierati ,privatizza un bene unico ed inalienabile come l’acqua .

    Una stranezza . L’obiezione dei "mariuoli"è che non viene privatizzato il bene in quanto tale ,che rimane proprietà pubblica , ma il servizio di fornitura ed erogazione .
    Un distinguo che sa di presa in giro bella e buona . Chi gestisce stabilisce i costi e le modalità e controlla gli accessi al bene ,di pubblico rimane poco o nulla .
    Sono pienamente d’accordo con l’articolista , eliminando il quesito sul nucleare , depotenziano la partecipazione e mettono il quorum a rischio . Ovvio l’interesse privato di Silvio sul quesito sulla giustizia , mi chiedo invece se gli impegni eventuali con Veolia possano essere messi in discussione nel caso di un si referendario al quesito sulla privatizzazione dell’acqua .
    Ci sono precedenti (vedi quello sul finanziamento pubblico ai partiti) che fanno pensare male .
    Sul nucleare , statene certi ,dopo la pausa "riflessiva ", ripartirà l’opzione governativa in grande stile . Non mi pronuncio sul merito ,su cui ho posizioni personali più volte espresse , ma sulla certezza della riproposizione .Le amministrative , dopo Fukushima , sconsigliano Silvio a tagliarsi le palle .
  • Di Antonella Policastrese (---.---.---.210) 24 aprile 2011 14:10
    Antonella Policastrese

    La privatizzazione dell’acqua tramite la multinazionale Veolia era risaputa da tempo. In Calabria Veolia è attiva e cerca in ogni modo d’inserirsi nei più svariati settori, come quello della gestione dei rifiuti. Ora vuole mettere la scarpa ammollo per aggiudicarsi una commessa a livello nazionale per gestire interamente la privatizzazione dell’acqua. Tempo addietro Chavez difronte alle multinazionali europee che volevano appropriarsi del prezioso liquido, ebbe la forza di mandarli tutti via e l’acqua da loro rimane un bene pubblico. Qui nell’opulento occidente non si esita a giocare e fare affari sulla pelle della gente e tra un po’ vareranno qualche normativa su come respirare l’aria pagandola con qualche balzello. I referendum vanno fatti e a livello legislativo ci sarà pure qualche scappatoia da non permettere a questi zaraffi di privarci di ogni cosa.Il territorio va difeso, prima che ci facciano fare la fine degli Indiani d’America:confinati in qualche riserva.

  • Di pv21 (---.---.---.32) 24 aprile 2011 20:33

    З-menti >

    Non è mai decollato quel “piano casa” da 60 miliardi invidiato da mezza Europa.
    Non è arrivata la “valanga” dei capitali “occultati” all’estero e rientrati con lo “scudo” fiscale.
    Non si conoscono i benefici effetti del condono sulle “case fantasma”.
    Nel 2010 il Debito pubblico è cresciuto di altri 83 miliardi.
    Passati 3 mesi l’economia non ha sentito la “frustata” dello “straordinario” piano di rilancio.

    Berlusconi ci ripete che nel 2013 l’Italia sarà più prospera e libera.
    Bankitalia, Confindustria ed Istat avvertono che con questa “semi-crescita” arriveranno solo nuovi tagli e tasse.
    Tremonti afferma che “siamo nella giusta direzione”, ma intanto si deve fare una manovra di “manutenzione”. Ora non serve la riforma dell’Irpef, ma serve ritoccare IVA ed imposte indirette.

    Governare l’economia non è un esercizio da Dossier Arroganza

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