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Come attivare una stazione radio in pieno inverno sulla Cima Mares

Zaino in spalla neve e vento non hanno fermato due camminatori decisi a collegare radioamatori da tutto il mondo. Leggi come coniugare la passione epr la radio con quella per la montagna e seguici sul nostro blog Volpi che camminano sul ghiaccio

Secondo voi dove si poteva andare in una giornata con un sole spettacolare e un vento a 30 nodi (quasi 60 km/H, nota per i terricoli del blog) ?

Se avete risposto "in barca a vela" non avete mica tutti i torti, solo che in nel nostro caso vi sbagliate.

Tranquilli, non abbiamo certo abbandonato la nostra passione originaria, la vela, sole che ne abbiamo scoperto una nuova.... E così la nostra domenica di vento e di sole l'abbiamo passata in mezzo ai boschi innevati di fresco per raggiungere la fatidica Cima Mares, zaini in spalla e bastoncini tra le mani.

Il nostro scopo? Attivare una stazione radio lassù, ammirando le vette imbiancate del Gran Paradiso, sotto l'egida del SOTA. Che cos'è? Scopritelo in questo post.

#Che cos'è il SOTA???

Calma, spiego subito. È l'acronimo di Summits on the air, un'associazione di appassionati radioamatori attiva in tutto il mondo e anche in Italia (anche se il sito italiano non è molto aggiornato e noi facciamo riferimento a quello inglese, eccolo a questo link).

Come funziona il SOTA? Per diventare attivatore devi registrarti al sito e naturalmente avere le concessioni governative per i radioamatori.

Fatto ciò siete pronti per la sfida. Qualche giorno prima si pubblica un avviso sul sito del SOTA e tutti coloro che sono collegati e interessati vengono avvertiti che tu, il tal giorno alla tal ora, salirai sulla data montagna e attiverai una stazione radio temporanea. Chi lo desidera potrà collegarsi con te e cominciare a ricevere i dati della montagna. Non pensiate che si tratti di chiacchiere, è solo uno scambio di informazioni per documentare il collegamento, un saluto fugace e via al prossimo QSO (collegamento). Poche parole e tanta tanta manualità, ma anche orecchio.

Nel video il vento si vede e si sente.... Come, ve lo siete perso? Niente paura riguardatelo a questo link Vento e neve per il SOTA di Cima Mares.

#La salita alla Cima Mares

Dalla Cima Mares si gode una vista spettacolare della Valle Orco e Soana e della pianura da Torino fino a Vercelli e Biella.

Lassù il termometro segnava -12 gradi ma non ha fermato le due marmotte che vogliono diventare agili caprioli.

Che cosa significa? Che l'attività SOTA dura tutto l'anno e sia chi attiva le montagne che chi le collega comodamente da casa, colleziona punteggio ai fini di una classifica generale. Ogni tot di punti sali di grado, noi da marmotte dovremmo a breve arrivare allo status di caprioli. 

E così, grazie all'entusiasmo dei neofiti, ci siamo incamminati verso Alpette di prima mattina. Consiglio da amici: mai far precedere gite impegnative come queste da cene all'ingrasso come abbiamo fatto noi, insomma la fatica si sente un pò di più, meglio tenerne conto.

Ma né la cena pantagruelica né la neve fresca appena caduta ci hanno fermati. Si va e si sale, nonostante la camminata, con la strada chiusa, sia risultata un pò più lunga del previsto. Lasciata la macchina alla frazione Trione abbiamo percorso l'enorme lastra di ghiaccio pressato che c'era sulla strada chiusa, ma con i nostri bastoncini e gli appositi calzari chiodati sotto gli scarponcini non abbiamo avuto nessun problema e siamo arrivati tranquillamente al colletto.

Da lì poi abbiamo preso il sentiero subito sulla destra che sale direttamente a Cima Mares. A sinistra invece c'è il sentiero che porta alle Rocche di San Martino, un posticino che avremmo voluto vedere ma, date le condizioni magari lo faremo una prossima volta, senza mani gelate e freddo polare.

In un'ora e mezza siamo arrivati in cima. Gli zaini pesano abbastanza. L'attrezzatura radio in tutto è circa 10 kg, poi bisogna pensare a qualche provvista e qualche coperta e maglia in più, in alto si sa il freddo punge.

Il sentiero è ben segnato e piuttosto facile da trovare, fatta eccezione per l'ultimo tratto in cui è praticamente sparito e abbiamo risalito la Cima puntando alla croce in metallo. Che bello guardare al di sotto il rifugio e l'incrocio con la Valle dell'Alto Canavese!

#Finalmente in cima

Lassù abbiamo potuto assaggiare le sventagliate fredde dalle quali è stato praticamente impossibile ripararsi. Il radioamatore, come avete visto nel video (se non l'avete guardato prima guardatelo adesso a questo link) si è ricavato uno spazietto dietro le rocce impilate sulla cima del monte, mentre io, la reporter ufficiale, trotterellavo su e giù tutto il tempo per non congelare. Insomma, non proprio una passeggiata, anche se il sole era splendido.

E gira che ti rigira mi sono accorta che quel luogo fantastico era stato così amato da qualcuno da essere diventato il suo rifugio per la vita. Una foto su una vecchia centralina o qualcosa di simile ci ricorda il volto di un uomo che ora osserva le vette da lassù e si gode, per sempre, l'aria fresca e pulita della sua amata montagna, coccolato da falchetti, caprioli e da qualche viandante che ogni tanto gli porge il saluto.

Vento e neve per il SOTA a Cima MaresNonostante le mani gelate e il vento fortissimo, dopo aver piazzato l'antenna i QSO non hanno tardato ad arrivare.

Appena lanciato l'avviso, siamo stati letteralmente sommersi da un boato di pile up (quando tutti ti chiamano in contemporanea). Che gioia, eravamo attesi!
E così alla fine sono stati ben 20 i QSO per 12 paesi europei pù un QRB di eccezione: a 6050 km di distanza abbiamo collegato persino gli Stai Uniti d'America!

Insomma, nella società della comunicazione si può comunicare in molti modi. Questo non è certo il più semplice di tutti, ma almeno si può praticare in mezzo alla natura. Un pò di sport, un pò di passione, un pò di aria aperta. Niente male per una giornata d'inverno che abbiamo deciso di non passare davanti alla televisione.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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