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Che vita da cani...

Trenitalia se la prende con i cani. Vietato l’ingresso ai cani di peso superiore ai 6 kg. Fioccano le proteste.

Trenitalia annuncia il divieto, a partire dal 1 Ottobre, di portare sul treno cani di peso superiore ai 6 Kg.
Il motivo? Limitare le continue infestazioni infestazioni di parassiti di cui i cani di peso superiore sarebbero la causa. Prevista una multa di cento euro in caso di infrazione, cifra corrispondente a quella necesseria alla disinfestazione del vagone.

Come se la colpa fosse dei cani. Ogni cane è lo specchio del suo padrone, un cane non è cattivo di suo, non è sporco di suo, non è amichevole di suo. Sicuramente avranno un proprio carattere, come anche noi umani, ma proprio come per noi umani, anche di più probabilmente volendo fare un paragone, l’educazione ricevuta, l’imprinting, è fondamentale. Con questo non voglio certo dire che un cane si farà la doccia da solo, ma non si può certo imputare al cane la propria sporcizia, è il padrone sempre e comunque la causa, e qui Trenitalia è già in grado di agire sul singolo caso, sia per gli umani che per gli animali; infatti ai controllori è data facoltà di decidere se un passeggero è ritenuto in condizioni di nuocere agli altri, impedendogli eventualmente di accedere al treno.

Aspetto ridicolo di questa limitazione imposta dalle ex Ferrovie dello Stato è la limitazione stessa; non esiste alcuna prova che un cane di peso superiore ai 6 Kg sia veicolo maggiore di parassiti rispetto ad un cane di taglia inferiore. La misura è quindi di per se, oltre che discriminatoria, unicamente un provvedimento di facciata. Solo per mostrare che qualcosa si sta facendo...

Altro aspetto che ha fatto accapponare la pelle a più di uno è la discriminante che una decisione di questo tipo provoca nei cittadini possessori di animali che si trovano in questo modo privati della loro libertà di movimento. Tanto che l’AIDAA (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) ha già fatto ricorso al TAR contro un ordine di servizio ritenuto lesivo dei diritti dei viaggiatori proprietari di animali. Trenitalia non si può certo arrogare la negazione di questo diritto... Senza contare la perdita che l’azienda, sicuramente non fiorente, avrebbe nel caso in cui la norma non venisse abolita vista la perdita di una fetta, non indifferente visto che si parla di milioni di persone, di mercato.


L’aspetto più importante probabilmente, come giustamente ha fatto notare l’AIDAA, è che il provvedimento rischia seriamente di incitare le persone all’abbandono del proprio animale domestico; l’associazione infatti ha già sporto una denuncia contro Trenitalia per violazione della legge contro il maltrattamento di animali, per istigazione all’abbandono e maltrattamento di animale. Con l’AIDAA si è schierato anche l’ex Ministro Gasparri che si augura che "Trenitalia torni sui suoi passi e che si tenga un incontro immediato tra l’amministratore delegato ed il governo per ripensare le condizioni di trasporto degli animali".

Nel frattempo, per cominciare a mettere la pressione, la LAV (Lega Anti-Vivisezione) ha già invitato il pubblico alla disobbedienza civile in proposito, l’AIDAA ha organizzato una "passeggiata in stazione", ovviamente con cane a seguito, il 12 Ottobre; mentre la senatrice Donatella Porett ha già prenotato il suo biglietto per la fatidica data del Primo Ottobre quando salirà sul treno col suo fedele compagno (ovviamente a quattrozampe) Leon consapevole di rischiare la multa ma pronta a "contestarla seguendo anche l’iter giudiziario".

Ma non sarebbe più facile pulirli questi treni?
Meglio prendersela con gli animali, tanto mica possono difendersi...

Che vita da cani...


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