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Rebellin III, re di Vallonia

Terzo successo alla Freccia Vallone per il ciclista azzurro che entra così a pieno titolo nella storia del ciclismo. Eguagliato il record di Merckx e Argentin.

Al termine di una corsa, diciamocelo, ancora una volta piuttosto monotona in cui i big al solito non si mostrano se non vedono il traguardo, la spunta l’eterno Davide Rebellin. 38 anni ancora da compiere (ci tiene a dire che sono 37) ma quanta grinta, quanta forza ancora nelle sue gambe. Dopo una prestazione piuttosto anonima all’Amstel Gold Race in pochi si aspettavano Rebellin vincente; sicuro piazzato, ma non vincente. E invece lui in barba a tutti i suoi detrattori, in barba all’anagrafe, impietosa solo per gli altri, in barba ai malanni stagionali che solo la scorsa settimana lo avevano colpito, ha saputo aggiungere un’altro tassello alla sua meravigliosa carriera. Palmares che forse sarebbe potuto essere ancora migliore se nei primi anni di carriera non fosse stato così indiceso sul da farsi...

La corsa ha visto come primo protagonista un’altro terribile vecchio, dal palmares meno brillante di quello dell’italiano, ma non inferiore di certo in quanto a grinta, il transalpino Cristophe Moreau. Autore, prima insieme al nipponico Fumiyuki Beppu, poi in solitaria, di una lunghissima fuga (163km) terminata a soli 25 km dal traguardo. A seguito del riassorbimento del francese, a onor di cronaca, dei tentativi ci sono stati, ma tutti fatti da seconde linee. Uomini sicuramente di spessore ma pur sempre di un gradino sotto ai capitani che non hanno osato ancora una volta mettere il volto al vento, spaventati dal regalare le proprie energie ai capitani. Ed è stato così che i vari Serpa, Scarponi, Gasparotto, Kroon (ancora lui), Pfannenberger, Rodriguez ci hanno provato. Purtroppo per loro in gruppo avevano già deciso, si sarebbe deciso tutto sul muro di Huy. E così è stato.

Ancora una volta è stato Cadel Evans a lanciare le offensive subito dopo i brevi e innocui attacchi, nell’ordine, di Vaugrenard, Sorensen e Lelay; è lui che ha dato l’accelerazione più secca, che ha tagliato le gambe a chi non ne aveva più. Il più lesto a seguirlo è stato il giovanissimo A.Schleck con alla ruota proprio Rebellin e da Damiano Cunego che resiste però solo qualche metro prima di dover alzare bandiera bianca e salire del proprio passo. Per tutti gli altri il destino era già evidente, erano rimasti tagliati fuori dalla lotta alla vittoria.

Ai 200 metri Evans mostra i primi segni di rallentamento, Schleck affannosamente lo affianca pregustando la vittoria ma al suo fianco, rapido come la folgore che nessuno attende, passa Davide Rebellin, straordinariamente pimpante che, senza difficoltà, va ad imporsi sul traguardo, permettendosi anche il lusso di alzare le braccia.

Beffa per l’australiano che perde il podio a favore di Cunego accontentandosi del 5° posto essendo sorpassato nel finale anche dal basco Samuel Sanchez.



1.  REBELLIN Davide  41  SERRAMENTI DIQUIGIOVANNI  4h 42’ 15"   
2. SCHLECK Andy 216 TEAM SAXO BANK 4h 42’ 17" + 00’ 02"
3. CUNEGO Damiano 21 LAMPRE - N.G.C 4h 42’ 17" + 00’ 02"
4. SANCHEZ Samuel 111 EUSKALTEL - EUSKADI 4h 42’ 22" + 00’ 07"
5. EVANS Cadel 11 SILENCE - LOTTO 4h 42’ 22" + 00’ 07"
6. LÖVKVIST Thomas 3 TEAM COLUMBIA - HIGH ROAD 4h 42’ 22" + 00’ 07"
7. VALVERDE Alejandro 61 CAISSE D’EPARGNE 4h 42’ 26" + 00’ 11"
8. GERRANS Simon 181 CERVELO TEST TEAM 4h 42’ 26" + 00’ 11"
9. ALBASINI Michael 2 TEAM COLUMBIA - HIGH ROAD 4h 42’ 26" + 00’ 11"
10. NOCENTINI Rinaldo 81 AG2R-LA MONDIALE 4h 42’ 30" + 00’ 15"

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