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Ciclismo. Il trittico delle Ardenne/2: Freccia Vallone

Mercoledì 22 Aprile si correrà la Freccia Vallone, corsa perfetta per coloro in cerca di riscatto o per coloro che vogliono un antipasto prima della Liegi. 200 km di saliscendi perfetti per gli scattisti.

Eccoci al secondo appuntamento di quello che viene comunemente chiamato il trittico delle Ardenne, la Freccia Vallone.

Come si evince facilmente dal nome, la corsa si tiene annualmente in Vallonia, regione francese del Belgio, con un percorso molto simile, vista anche la stretta vicinanza geografica, alla decana delle classiche: la Liegi-Bastogne-Liegi.

I corridori dovranno affrontare 200 km molto nervosi, fatti di continui saliscendi, dove l’avversità maggiore sarà il temibile muro di Huy. Da affrontare 3 volte, l’ultima proprio a pochi metri dal traguardo, lunga 1.3 km con una pendenza media del 9.3% per raggiungere un massimo di 26%, questa ascensione è a pieno diritto nelle salite storiche del ciclismo. Al solo nome i ciclisti tremano. Ma non sarà l’unica difficoltà, in totale saranno infatti 11 i muri da affrontare, con pendenze medie praticamente mai inferiori al 4%.

I protagonisti per questa corsa sono, senza possibilità di equivoci i vallonari. Infatti, le ultime vittorie di corridori con caratteristiche, solo nominalmente diverse, risalgono a più di 10 anni fa, con le vittorie di Laurent Jalabert, corridore completissimo, tutt’altro che un velocista tipico, e Lance Armstrong, ma prima che diventasse Mr 7 Tour.

Da allora ogni anno la corsa ha visto trionfare uomini specialisti di queste corse. Tranne un paio di fughe da lontano, che videro trionfare Michele Bartoli e Igor Astarloa, la corsa si è sempre decisa nei chilometri finali. Tra questi vincitori quest’anno ben tre, li potremo trovare ai blocchi di partenza: Kim Kirchen, Alejandro Valverde, Davide Rebelllin. Di questi tre solo lo spagnolo gode ancora dei favori dei pronostici, per gli altri due un piazzamento nei dieci è più che previsto, ma difficilmente potremo vederli alzare le braccia sul traguardo di Huy.

Altro grande favorito è Damiano Cunego che vorrà certamente riscattare la prestazione beffa dell’Amstel.

Dietro questi due certamente avrà buone chance Joaquin Rodriguez, compagno di Valverde, ma spesso con licenza di colpire, Andy Schleck, che avrà certamenti i galloni di capitano dopo l’infortunio del fratello, Cadel Evans, secondo lo scorso anno, Philippe Gilbert, il primo degli sconfitti all’Amstel, l’eterno Davide Rebellin, sperando si sia ripreso dai suoi malanni di stagione, e Samuel Sanchez, il capitano dei baschi che su percorsi come questi si esalta potendo anche far valere le sue eccezionali doti di discesista.

A cercare di sconvolgere le gerarchie, giocando bene le loro carte, ci saranno: Sergei Ivanov, fresco vincitore dell’Amstel, sicuramente meno libero di agire, ma con una forma come quella di domenica, più che temibile, Karsten Kroon, ottimo secondo domenica, ma in genere sofferente su pendenze così aspre nonostante il suo podio del 2006, Robert Gesink, terzo qualche giorno fa, forse meno motivato, ma anche con meno pressioni, Kim Kirchen, sempre a suo agio qui, ma il ritardo di preparazione dovuto ad una caduta rischia di essergli fatale, e Fabian Wegmann, al quale il percorso piace molto e che già lo scorso anno piazzò una bella stoccata prima del muro finale.



Altri che potranno sperare in un buon piazzamento, o almeno ad impensierire i big giocandosi bene le proprie carte sono il duo Liquigas Roman Kreuziger - Vincenzo Nibali, magari con un filo di acume tattico in più, Jerome Pineau, che deve dimostrare alla sua nuova squadra di valere i soldi spesi, Simon Gerrans, corridore in crescita che può quest’anno dare nuova linfa alla sua carriera, Rinaldo Nocentini, ancora in cerca del grande colpo, il giovane russo Yuri Trofimov, autore di buone cose nel recente giro dei Paesi Baschi, senza dimenticare gregari di lusso come Thomas Dekker, Michele Scarponi, o Thomas Lovkvist, che potrebbero dire la loro grazie a qualche tatticisimo.

I grandi assenti sono Danilo Di Luca, sempre poco apprezzato per le sue ombre nel passato, uno dei pochi a pagarne le conseguenze, e Franck Shleck, ancora stordito dopo la caduta all’Amstel Gold Race.


La tabella dei favoriti:

***** D.Cunego, A.Valverde
**** A.Schleck, S.Sanchez,
D.Rebellin, J.Rodriguez, C.Evans,
*** R.Gesink, K.Kirchen, S.Ivanov, F.Wegmann, K.Kroon, P.Gilbert,
** Y.Trofimov, J.Pineau, R.Kreuziger, M.Monfort, V.Nibali, A.Kolobnev, M.Scarponi, R.Nocentini, V.Efimkin, B.Vaugrenard, C.Pfannberger, T.Dekker, S.Gerrans
* J.Vandenbroeck, L.Mazzanti, E.Petrov, A.Botcharov, F.Ginanni, J.Bakelants, M.Carrara, B.Leukemans, E.Gasparotto, M.Sprick, J.El Fares, C.Moreau, X.Florencio, T.Lovkvist, S.Casar

Così nel 2008:

1 Kim Kirchen (Lux) Team High Road (4.35.29 (43.45 km/h))
2 Cadel Evans (Aus) Silence-Lotto  (0.01)
3 Damiano Cunego (Ita) Lampre      (0.02)
4 Robert Gesink (Ned) Rabobank                                             
5 Thomas Dekker (Ned) Rabobank                                             
6 Davide Rebellin (Ita) Gerolsteiner                                       
7 Michael Albasini (Swi) Liquigas  (0.08)
8 Joaquim Rodriguez (Spa) Caisse d’Epargne (0.10)
9 Christian Pfannberger (Aut) Barloworld (0.15)
10 John Gadret (Fra) AG2r - La Mondiale (0.20)
11 Jérôme Pineau (Fra) Bouygues Telecom                                    
12 Bert De Waele (Bel) Landbouwkrediet - Tönissteiner                      
13 Aitor Galdos Alonso (Spa) Euskaltel - Euskadi                           
14 Iouri Trofimov (Rus) Bouygues Telecom (0.24)
15 Mikel Astarloza Chaurreau (Spa) Euskaltel - Euskadi                     
16 Alexander Efimkin (Rus) Quick Step (0.26)
17 Luca Mazzanti (Ita) Tinkoff Credit Systems                              
18 Rubens Bertogliati (Swi) Saunier Duval - Scott (0.29)
19 Stefan Schumacher (Ger) Gerolsteiner (0.32)
20 Benoît Vaugrenard (Fra) Française des Jeux                              

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