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Che fine fanno i FAS?

I fondi per il Sud? Alla scuola della moglie di Bossi. Lo sperpero denunciato da un paio di deputati

Campania e Puglia, campioni di spesa a sei zeri per megaconcerti e notti bianche, saranno pure Regioni “sprecone” per usare eufemisticamente un’espressione del leghista con manifeste simpatie neo-nazionalsocialiste Borghezio, allora, forse, sarebbe bene che le risorse Fas (Fondi per le aree sottosviluppate) continuino a viaggiare in silenzio in direzione univoca verso il settentrione? Senza proteste, sia che si tratti di quote latte o di improbabili scuole padane quando non della ristrutturazione di pollai di inizio secolo? Qualche voce di protesta si leva ancora. 

''E' davvero paradossale lo spettacolo offerto oggi dalla fantomatica Libera scuola dei popoli padani guidata dalla moglie di Umberto Bossi e finanziata con 800mila euro provenienti dal Fondo aree sottoutilizzate – dice all’Asca il deputato Pd e vicepresidente della commissione Finanze della Camera, Sergio D’Antoni -. Questa Lega (omissis) pretende di dare lezioni sulla scuola, ma ancora una volta si mette in cattedra coi soldi del Sud''. I fondi stanziati dalla Commissione Bilancio del Senato in favore della scuola Bosina, o Libera Scuola dei Popoli Padani fondata nel 1998 da Manuela Marrone non raccolgono molte altre critiche. Ma ''nel merito - avverte almeno D'Antoni - siamo di fronte a un sistema che dequalifica l'offerta formativa, chiude gli orizzonti agli studenti e allenta gli stessi cardini dell'Unità nazionale. E quanto al metodo c'è solo da rilevare ancora una volta la faccia tosta di chi condanna i furbi solo a parole, facendo parte della categoria a pieno titolo. Un drammatico segno dei tempi, quote latte docet''.

Ma cosa sono questi Fas? Il Fondo per le aree sottoutilizzate è lo strumento di finanziamento del governo per le aree sottoutilizzate del paese e raccoglie risorse nazionali aggiuntive, ordinarie e comunitarie. Lo scopo della spesa è la ripresa della competitività e della produttività nelle aree obiettivo. La legge finanziaria stabilisce le risorse e il Comitato interministeriale per la programmazione economica o Cipe (presieduto dal Presidente del Consiglio e composto dai ministri economici) le assegna. La Finanziaria 2007 ha previsto una riprogrammazione unitaria del fondo per il periodo 2007-2013, tramite Quadro Strategico Nazionale. In altre parole i Fas sono il vero tesoro del governo, che al quinto punto programmatico metteva lo sviluppo del Sud. Ed ecco cosa dice il ministro veneto all’Agricoltura Giancarlo Galan a Paolo Mainiero del Mattino in una recente intervista sulla ripartizione dei fondi Cipe, 21 miliardi al Nord e 200 milioni al Sud: “Non so se a Sud ci sono opere così importanti e già avviate in grado di attirare i fondi Cipe” e manco a torto Galan ammette che ci sarebbe pure l’autostrada Salerno Reggio Calabria ma “è un’opera che ingoia soldi a quantità e i cui tempi di realizzazione sono biblici”.

Dei Fas se n’è occupato anche e già a maggio Primo di Nicola per l’Espresso, con un’inchiesta dal titolo inequivocabile: “Scippo al Sud” ovvero “decine di miliardi destinati al Mezzogiorno usati per altri scopi. Dai trasporti sul lago di Garda ai debiti del Campidoglio”. Eccone l’incipit: “Un tesoro da oltre 50 miliardi di euro disponibile solo negli ultimi due anni. Che poteva servire per terminare eterne incompiute come l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e che invece è andato a finanziare i trasporti del lago di Garda e i disavanzi delle Ferrovie dello Stato. Una montagna di denaro che avrebbe dovuto rilanciare l'economia del Sud e che è stata utilizzata per risanare gli sperperi e i buchi di bilancio dei Comuni di Roma e Catania e la copertura finanziaria dell'abolizione dell'Ici. Un fiume di denaro destinato a colmare i ritardi delle zone sottoutilizzate del Paese impiegato invece per pagare le multe delle quote latte degli allevatori settentrionali cari ai leghisti e la privatizzazione della compagnia di navigazione Tirrenia”. Opere che “niente hanno a che fare con gli obiettivi istituzionali” dei Fas, “un andazzo che, nonostante qualche isolata protesta, è andato sinora avanti indisturbato fino alla soglia della provocazione. Come per gli sconti di benzina e gasolio concessi agli automobilisti di Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige, denunciati dal deputato Pd Ludovico Vico”. Da queste stesse pagine anche il senatore Giovanni Leghini, Pd, tuona: "Il Fas è usato come un bancomat, i soldi impropriamente sottratti al Sud solo negli ultimi due anni sono circa 37 miliardi”.

Ed eccone un risicato estratto conto con le voci più importanti dalla medesima inchiesta, per i soli ultimi tre anni: al 2007 il governo Prodi riprogramma le risorse per il Meridione e con la Finanziaria stanzia a carico del Fas 64 miliardi 379 milioni, ma all'inizio del 2008 Prodi esce di scena e “rientra in gioco Berlusconi”. “A fine 2008 il Fondo si vede sottrarre 12 miliardi 963 milioni per finanziare una serie di provvedimenti tra cui quelli che foraggiano le aziende viticole siciliane carissime al sottosegretario Micciché (150 milioni); l'acquisto di velivoli antincendio (altri 150); la proroga della rottamazione dei frigoriferi (935 milioni); l'emergenza rifiuti in Campania (450); i disavanzi dei Comuni di Roma (500) e Catania (140); la copertura degli oneri del servizio sanitario (1 miliardo 309 milioni); le agevolazioni per i terremotati di Umbria e Marche (55 milioni) e la copertura degli oneri per l'assunzione dei ricercatori universitari (63)”. “Un altro taglio da un miliardo e mezzo arriva per una serie di spese tra cui quelle per il G8 in Sardegna (100 milioni) marchiato dagli scandali; per l'alluvione in Piemonte e Valle d'Aosta (50 milioni); la copertura degli oneri del decreto anticrisi 2008; gli interventi per la banda larga e per il finanziamento dell'abolizione dell'Ici (50 milioni)”.

Al 2008 Berlusconi e Tremonti riprogrammano e concentrano le risorse Fas su obiettivi "prioritari”. Quindi il Fondo per il sostegno all'economia reale finanziato con 9 miliardi “va a coprire le uscite per il termovalorizzatore di Acerra (355 milioni); il G8 alla Maddalena (50 milioni)”; di “circa 4 miliardi per il terremoto in Abruzzo; 150 milioni per gli interventi dell'Istituto di sviluppo agroalimentare amministrato dal leghista Nicola Cecconato; 220 di contributo alla fondazione siciliana Rimed per la ricerca biotecnologica e biomedica”. Mentre “dal fondo Infrastrutture (12 miliardi 356 milioni di dotazione iniziale) 390 milioni vanno alla privatizzazione della società Tirrenia; 960 per finanziare gli investimenti del gruppo Ferrovie dello Stato; un altro miliardo 440 milioni per i contratti di servizio di Trenitalia; 15 milioni per gli interventi in favore delle fiere di Bari, Verona, Foggia, Padova; 330 milioni vanno a garantire la media-lunga percorrenza di Trenitalia; 200 l'edilizia carceraria (penitenziari in Emilia Romagna, Veneto e Liguria) e per mettere in sicurezza quella scolastica; 12 milioni al trasporto nei laghi Maggiore, Garda e Como” ed ancora finanzia l'alta velocità Milano-Verona e Milano-Genova; la metro di Bologna; il tunnel del Frejus e la Pedemontana Lecco-Bergamo e le opere dell'Expo 2015 “che comprendono il prolungamento di due linee della metropolitana milanese per 451 milioni; i 58 milioni della linea C di quella di Roma; i 50 per la laguna di Venezia; l'adeguamento degli edifici dei carabinieri di Parma (5); quello dei sistemi metropolitani di Parma, Brescia, Bologna e Torino (110); la metrotranvia di Bologna (54 milioni); 408 milioni per la ricostruzione all'Aquila; un miliardo 300 milioni a favore della società Stretto di Messina. E non per le spese di costruzione della grande opera più discussa degli ultimi 20 anni, ma solo per consentire alla società di cominciare a funzionare”.Alla scuola Bosina tutte le classi sono composte da un massimo di 15 alunni.

L’ultima novità: è stata approvata, per il servizio mensa, l’introduzione, una volta al mese, di un piatto della cucina tipica varesina. Isole felici, insomma.

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