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Charlie Hebdo e terrorismo: bambino di 8 anni convocato dalla polizia in Francia

Non è un romanzo di Houellebecq e nemmeno una notizia di Lercio. Siamo a Nizza, dove un bambino di 8 anni è stato convocato dalla polizia per "Apologia del Terrorismo". 

Ahmed ha otto anni, vive a Nizza e frequenta la CE2 (Cours Elémentaire 2ème année, classe che corrisponde alla nostra 3°/4° elementare). Mercoledì 21 gennaio scoso è stato convocato dalla polizia: avrebbe "manifestato solidarietà" verso i terroristi. 

Perché? 

L'avvocato di Ahmed e del padre, Sefen Guez Guez contattato da Rue89 ha spiegato: «Gli si rimprovera di aver dichiarato in classe: "Sto con i terroristi e contro le caricature"». Pare che in classe si stesse discutendo dei fatti di Charlie Hebdo (per alcuni giornali si trattava del minuto di silenzio per le vittime e il bambino si sarebbe rifiutato): alla domanda della maestra «Sei Charlie?», Ahmed avrebbe risposto di no, adducendo le "motivazioni" di cui sopra. 

I genitori sono stati convocati e, dice l'avvocato, hanno spiegato ad Ahmed cosa sono i terroristi e perché è importante essere dalla parte delle vittime di Charlie Hebdo. La versione della polizia, come riporta Actu Mag, è un po' diversa: «Il 21 gennaio abbiamo ricevuto una segnalazione da una scuola di Nizza dove l'ordine sarebbe stato disturbato dalle affermazioni di un bambino di 8 anni che in classe avrebbe sostenuto che "bisogna uccidere i francesi", "io sto con i terroristi", "i giornalisti si sono meritatoi quello che gli è successo". Il piccolo avrebbe, inoltre, rifiutato di partecipare al minuto di silenzio per ricordare le vittime». 

Il maestro stesso avrebbe quindi sporto denuncia per "apologia di terrorismo" riportano gli atti dice l'avvocato, altri dicono che è stato il direttore della scuola; il Minstero delll'Istruzione, sollecitato da Rue89 dice invece che è il padre ad essere stato denunciato: «La denuncia non è contro Ahmed ma contro il padre. Per "intrusione". Il bambino sarebbe già stato segnalato ai servizi di protezione dell'infanzia. Non possiamo aggiungere altro perché il dossier è nelle mani del procuratore».

Queste dichiarazioni sono state smentite dall'avvocato della famiglia, che sostiene che le denunce sarebbero due: una contro il bambino e una verso il padre per "intrusione". Il padre avrebbe accompagnato il figlio tre volte all'interno della scuola per parlare con i compagni del figlio (non è molto chiara questa parte, di cui parla Le Monde). 

Précisons: l'enfant est poursuivi pour apologie d'acte de terrorisme. C'est écrit noir sur blanc sur le PV que j'ai signé. La police ment.

— S. Ibn Salah (@IbnSalah) 28 Gennaio 2015

L'avvocato quindi conferma che sul verbale si parla di "apologia di terrorismo", la polizia dice di aver semplicemente interrogato bambino. Il commissario incaricato, Marcel Authier, dice che non c'è nessuna denuncia: «L'abbiamo convocato per capire come un bambino di 8 anni possa dire delle cose così estreme». 

Ahmed sarebbe stato ascoltato per mezz'ora dalla polizia: «Sai cos'è il terrorismo?», gli hanno chiesto. Il piccolo avrebbe risposto di no. Voci dalla scuola dicono che il bambino avrebbe anche sostenuto di voler morti tutti i francesi, altra affermazione negata dall'avvocato. 

Il CCIF (Collectif contre l'islamophobie en France) riporta una frase del direttore della scuola (confermata dall'avvocato) senza però riportarne la fonta detta al bambino mentre giocava: «Smetti di scavare nella sabbia, non troverai certo una mitragliatrice per ammazzarci tutti». 

Il padre denuncia, inoltre, riporta sempre il CCIF che il figlio (Ahmed ha il diabete) sarebbe stato privato dell'insulina a scuola usando queste parole: «Visto che ci vuoi tutti morti oggi niente insulina, così puoi provare». Dalla scuola hanno smentito. 

Il CCIF da parte sua denuncia «l'isteria collettiva nella quale si trova la Francia dall'inizio del mese». 

Dall'inizio dell'anno in Francia sono 54 le persone (fonti Ministero Giustizia) ad essere sotto inchiesta per "Apologia del terrorismo". Allo stesso tempo sono oltre 50 gli atti anti-musulmani registrati dopo l’attentato dello scorso 7 gennaio a Charlie Hebdo. 

Nel video qui sotto Sefen Guez Guez sostiene, tra le altre cose, che il bambino non sa cos'è un terrorista: «ingenuamente, pensando si trattasse di un'opposizione tra quelli che facevano le caricature e i mussulmani, ha detto di "stare con i terrorisi". Questo caso mostra l'isteria collettiva (che tocca la Francia) dove un bambino di 8 anni si ritrova in un commissariato». 

Un bambino di otto anni può essere arrestato? Chiaramente come per ogni minore di 10 anni non ci sono pene previste dalla legge. E' possibile invece essere chiamato a colloquio dalla polizia con i geniori: inoltre il minore può subirne le conseguenze (di fronte a un tribunale particolare) se ritenuto in capace di intendere e di volere. 

Foto: Môsieur J. [version 9.1]/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di GeriSteve (---.---.---.180) 2 febbraio 2015 17:34

    mah...

    l’unica cosa chiara è che non è affatto chiaro cosa sia successo, che ci sono versioni molto contrastanti e che si alimenta la disinformazione scrivendo:
    "Un bambino di otto anni può essere arrestato? "

    anche se subito dopo si scrive che:
    "Chiaramente come ogni minore di 10 anni non ci sono pene previste dalla legge."

    Così scrivendo, diversi lettori saranno convinti che sia stato davvero arrestato un bambino di otto anni!!

    E’ credibilissimo che il bambino non sappia cosa sia un terrorista ma -purtroppo- è anche credibile che frequenti ambienti che approvano i terroristi ed è bene che si indaghi per capire se è così.

    In attesa di sapere sarebbe stato meglio non scrivere o, perlomeno, scrivere con molta più attenzione a non diffondere malainformazione: ce ne è già troppa.

    GeriSteve

  • Di (---.---.---.82) 7 febbraio 2015 16:46

    La critica di GerriSteve non ha assolutamente senso nei confronti di questo articolo che è molto ponderato.


    A volte è meglio non commentare che commentare per apparire.

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