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Caro estinto, prima mi esibisci il contratto e poi ti dò il nulla osta alla tumulazione!

E’ accaduto a San Giorgio del Sannio, un comune in odore di mafia e malaffare in ogni espressione della sua vita politico-amministrativa, della provincia di Benevento. Decede novantenne e l’ U.T.C. pretende dall’estinto (sic!) l’esibizione del contratto di concessione di loculo cimiteriale e numero identificativo del loculo stesso (sic!). Di seguito tutti i particolari allucinanti ed incredibili se non fossero amaramente veri. 

Caro estinto, prima mi esibisci il contratto e poi ti dò il nulla osta alla tumulazione!

 In data 26 gennaio 2010 Carpentieri Rosanna si è recata al Comune per chiedere l’autorizzazione alla tumulazione della zia. Alla stessa, il geometra Carolla dell’U.T.C. pretendeva, in mancanza di esibizione materiale del contratto di concessione di loculo cimiteriale, la comunicazione verbale per i riscontri documentali dell’Ufficio e, ai fini del rilascio di nulla osta, di dati quali: l’anno di stipula del contratto, le parti contrattuali, ed il numero del loculo.

A tale ultimo scopo è stato persino richiesta alla Carpentieri una vessatoria verifica in loco, al Cimitero di Ginestra, per individuare nel loculo 22 quello assegnato dal Comune e su cui era stata per giunta apposta e predisposta in vita la pietra, da parte della zia .

Ma per l’UTC occorreva ben altro, ovvero il titolo. Ed il Comune non lo rinveniva tra le sue disordinate scartoffie, nei discutibili elenchi delle concessioni cimiteriali, per annualità.

Vane sono state le richieste della Carpentieri per risalire - come si dovrebbe e potrebbe in un paese civile e normale - dal loculo 22 o da qualsiasi altro loculo al titolare della concessione. O per verificare quanto meno lo status giuridico dello stesso: libero e disponibile ovvero già concesso a Tizio o Sempronio e/o quant’altro. L’U.T.C. per il rilascio del nulla osta alla tumulazione ha preteso - di fatto - dal morto il contratto, non avendone riscontro tra le proprie carte, nei propri sui generis elenchi annuali (per omissioni, negligenze individuali dei dipendenti, nel più totale caos nella custodia dei documenti e, comunque per disservizio imputabile all’Ufficio preposto) consistenti in annotazioni basate - e questo è il colmo - in via esclusiva sul criterio cronologico di stipula della concessione.

Incredibile quest’ultimo criterio archivistico! La verità è che sono di fatto altamente vessatori e giuridicamente infondati i requisiti che attualmente, per prassi deviante ed abnorme il Comune di San Giorgio del Sannio chiede ai morti per essere sepolti. A causa della malgestione del servizio, del mercimonio dei loculi e dei vari illeciti perpetratisi negli anni da stessi dipendentii comunali, che l’Amministrazione ha sempre coperto, in disinvolta collusione ed irresponsabile favoreggiamento, oggi, per avere sepoltura viene chiesto all’estinto la esibizione del contratto di concessione, malgrado il Comune (parte contrattuale) e l’Ufficio del Registro abbiano l’obbligo di custodirne copia originale con tanto di estremi di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate. 

Cosa sarebbe successo all’estinta se fosse stata completamente sola, priva di tutele e parenti, nel momento culminante dell’impotenza e della fragilità umana e se la nipote non avesse immediatamente ricercato e rinvenuto il contratto? Semplice: nel primo caso, sarebbe stata deposta nella nuda terra malgrado avesse provveduto in vita a munirsi di loculo, con regolare contratto di concessione, sottoscritto, pagato e registrato nel 1989. 

Nella seconda ipotesi, la nipote se avesse voluto dare sepoltura più degna alla propria compianta estinta, avrebbe dovuto acquistare altro loculo alla irrisoria cifra di 3000 euro e senza alcuna garanzia e liberatoria rilasciata dall’Ente, circa la effettiva libertà e concedibilità dello stesso. Perché comune logica esige che se dal loculo 22 non si può risalire al concessionario, lo stesso discorso vale, in teoria ed in pratica, per tutti gli altri loculi. Dunque, i cittadini tutti stiano attenti dalla beffa del comune: nell’attuale marasma nessun preposto al Comune può garantire al cittadino che, nonostante un contratto, il loculo sia già stato assegnato ad altri richiedenti.

Allora su quali basi si stipula il contratto concessorio? Non è dato saperlo!

Riteniamo che i criteri adottati dal Comune di San Giorgio (non sappiamo quanti altri Comuni campani si regolino allo stesso modo, ma crediamo pochissimi per qualunque Ente che abbia a cuore il dovere della trasparenza ed un barlume d’illuminismo amministrativo-gestionale-politico) siano assolutamente abnormi, erronei, risibili e vergognosi, e di dover suggerire al Dirigente dell’ U.T.C. architetto Fusco, sia altri parametri archivistici per la scrupolosa custodia delle concessioni, dei titoli e di qualunque altro documento, sia l’adozione per i cimiteri comunali della stessa mappatura e degli stessi criteri oggettivi e soggettivi del Catasto e della Conservatoria, con possibilità di ricerca tanto per nominativo del concessionario quanto per numero e/o altro identificativo dei sepolcri.

In fondo, i Campi Elisi dovrebbero ragionevolmente considerarsi alla stregua di una città nella città o di un grande condominio con principali e subaltermi. O forse no? Forse la trasparenza è "inopportuna" e "sconveniente" nel Comune di San Giorgio del Sannio? Cominciamo fondatamente e dati alla mano a pensarlo.

Nelle more di un riscontro del Dirigente Fusco o del Sindaco Nardone, il Comitato sangiorgese "Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia" ha chiesto che sul sito del Comune venga immediatamente pubblicato il Regolamento per i servizi cimiteriali e dei cimiteri comunali.

Aggiungere malaffare a malaffare in una spirale infinita e far ricadere sul morto o sui suoi parenti le conseguenze della malafede, del commercio privato di loculi, del peculato, della concussione, della burocrazia kafkiana, della pessima e cialtrona amministrazione è cosa inammissibile in un Comune civile e trasparente.

Per questo il comitato locale che si è fatto carico della non più sostenibile problematica annuncia approfondimenti della Magistratura e della Guardia di Finanza e l’apertura autonoma di una inchiesta-dossier.

I commenti più votati

  • Di albodoro (---.---.---.229) 2 giugno 2011 18:07
    albodoro

    San Giorgio del Sannio (BN): tombe e sepolture regolarmente acquistate che scompaiono dagli atti e pensionati assunti al nero dal Comune come custodi cimiteriali. Camorra e parentopoli.

    Cari attivisti del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

    Raccontiamoci tutti e liberamente, ogni nefandezza, ogni azione vergognosa, ogni ...crimine, infamia, scelleratezza e turpitudine subita a causa del cattivo governo della nostra amministrazione comunale .
    Parliamone, aiutiamoci ..a risolvere i nostri problemi.
    Esploriamo il malcontento che ci teniamo dentro, i soprusi subiti etc. anzitutto.Facciamo parlare i fatti ed i misfatti. Altrimenti sembra che la critica sia fondata sul nulla, o sull’umorale ed estemporanea antipatia (non prestiamoci a simili illazioni) mentre macroscopici fatti, non opinioni, sono degni di essere portati a conoscenza di tutti.

    A S.Giorgio del Sannio il caos vessatorio della gestione cimiteriale è peggio del racket ! Abbiamo con amarezza toccato con mano l’intollerabile caos che regna nel Comune di San Giorgio del Sannio,nella gestione della cartografia cimiteriale, degli stati della tomba (libera, occupata o concessa) e soprattutto delle concessioni di loculi cimiteriali e sepolture.

    Questo caos si traduce in abusi, vessazioni , angherie, sfruttamenti opportunistici e tentativi di fatto estorsivi nei momenti di maggiore fragilità psicologica dei cittadini che devono tumulare un familiare estinto.
    Ancora peggiore si prospetta la situazione qualora l’estinto non abbia più familiari nè tutori dei suoi diritti umani.

    Il Comitato sangiorgese "Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia" dice basta ed annuncia una campagna di trasparenza a 360 gradi e verifiche all’ U.T.C. ed ai dirigenti, Arch. Fusco e geom. Carolla da parte della Guardia di Finanza e della Magistratura beneventana.
    Anche per verificare come sia possibile che senza bandire alcuna procedura concorsuale, l’Ente abbia assegnato il posto di custode cimiteriale a Ginestra ad un pensionato, che verosimilmente espleta "al nero" l’incarico.

    Di seguito il comunicato dettagliato inviato agli organi di stampa:

    Caro estinto, prima mi esibisci il contratto e poi ti dò il nulla osta alla tumulazione!
    E’ accaduto a San Giorgio del Sannio, un comune in odore di mafia e malaffare in ogni espressione della sua vita politico-amministrativa, della provincia di Benevento. Decede novantenne e l’ U.T.C. pretende dall’estinto (sic!) l’esibizione del contratto di concessione di loculo cimiteriale e numero identificativo del loculo stesso (sic!). Di seguito tutti i particolari allucinanti ed incredibili se non fossero amaramente veri.
    In data 26 gennaio 2010 Carpentieri Rosannasi è recata al Comune per chiedere l’autorizzazione alla tumulazione della zia. Alla stessa,il geometra Carolla dell’U.T.C.pretendeva, in mancanza di esibizione materiale del contratto di concessione di loculo cimiteriale, la comunicazione verbale per i riscontri documentali dell’Ufficio e, ai fini del rilascio di nulla osta, di dati quali: l’anno di stipula del contratto, le parti contrattuali, ed il numero del loculo.
    A tale ultimo scopo è stato persino richiesta alla Carpentieriuna vessatoria verificain loco, al Cimitero di Ginestra, per individuare nel loculo 22 quello assegnato dal Comune e su cui era stata per giunta apposta e predisposta in vita la pietra, da parte della zia .
    Ma per l’U.T.C occorreva ben altro, ovvero il titolo. Ed il Comune non lo rinveniva tra le sue disordinate scartoffie, nei discutibili elenchi delle concessioni cimiteriali,per annualità.
    Vane sono state le richieste della Carpentieri per risalire - come si dovrebbe e potrebbe in un paese civile e normale - dal loculo 22 o da qualsiasi altro loculo al titolare della concessione. O per verificare quanto meno lo status giuridico dello stesso: libero e disponibile ovvero già concesso a Tizio o Sempronio e/o quant’altro.L’U.T.C. per il rilascio del nulla osta alla tumulazione ha preteso- di fatto -dal morto il contratto, non avendone riscontro tra le proprie carte, nei propri sui generis elenchi annuali (per omissioni, negligenze individuali dei dipendenti, nel più totale caos nella custodia dei documenti e, comunque per disservizio imputabile all’Ufficio preposto) consistenti inannotazioni basate - e questo è il colmo - in via esclusivasul criterio cronologico di stipula della concessione.
    Incredibile quest’ultimo criterio archivistico! La verità è che sono di fattoaltamente vessatori e giuridicamente infondatii requisiti che attualmente, per prassi deviante ed abnorme il Comune di San Giorgio del Sannio chiede ai morti per essere sepolti. A causa della malgestione del servizio, del mercimonio dei loculi e dei vari illeciti perpetratisi negli anni da stessi dipendentii comunali, che l’Amministrazione ha sempre coperto, in disinvolta collusione ed irresponsabile favoreggiamento,oggi,per avere sepoltura viene chiesto all’estinto la esibizione del contratto di concessione,malgrado il Comune (parte contrattuale) e l’Ufficio del Registro abbiano l’obbligo di custodirne copia originale con tanto di estremi di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate.
    Cosa sarebbe successo all’estinta se fosse stata completamente sola, priva di tutele e parenti, nel momento culminante dell’impotenza e della fragilità umana e se la nipote non avesse immediatamente ricercato e rinvenuto il contratto? Semplice: nel primo caso, sarebbe stata deposta nella nuda terramalgrado avesse provveduto in vita a munirsi di loculo,con regolare contratto di concessione,sottoscritto,pagato e registrato nel 1989.
    Nella seconda ipotesi, la nipote se avesse voluto dare sepoltura più degna alla propria compianta estinta,avrebbe dovuto acquistare altro loculo alla irrisoria cifra di 3000 euro e senza alcuna garanzia e liberatoria rilasciata dall’Ente,circa la effettiva libertà e concedibilità dello stesso.Perché comune logica esige che se dal loculo 22 non si può risalire al concessionario, lo stesso discorso vale, in teoria ed in pratica, per tutti gli altri loculi. Dunque, i cittadini tutti stiano attenti dalla beffa del comune: nell’attuale marasmanessun preposto al Comune può garantire al cittadino che, nonostante un contratto, il loculo sia già stato assegnato ad altri richiedenti.
    Allora su quali basi si stipula il contratto concessorio? Non è dato saperlo!

    Riteniamo che i criteri adottati dal Comune di San Giorgio (non sappiamo quanti altri Comuni campani si regolino allo stesso modo, ma crediamo pochissimi per qualunque Ente che abbia a cuore il dovere della trasparenza ed un barlume d’illuminismo amministrativo-gestionale-politico) siano assolutamente abnormi, erronei, risibili e vergognosi, e di dover suggerire al Dirigente dell’ U.T.C. architetto Fusco, sia altri parametri archivistici per la scrupolosa custodia delle concessioni, dei titoli e di qualunque altro documento,sia l’adozione per i cimiteri comunali della stessa mappatura e degli stessi criteri oggettivi e soggettivi del Catasto e della Conservatoria, con possibilità di ricerca tanto per nominativo del concessionario quanto per numero e/o altro identificativo dei sepolcri.
    In fondo, i Campi Elisi dovrebbero ragionevolmente considerarsi alla stregua di una città nella città o di un grande condominio con principali e subaltermi.O forse no? Forse la trasparenza è "inopportuna" e "sconveniente" nel Comune di San Giorgio del Sannio? Cominciamo fondatamente e dati alla mano a pensarlo.
    Nelle more di un riscontro del Dirigente dell’U.T.C. Arch. Fusco o del Sindaco Nardone, il Comitato Sangiorgese "Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia" ha chiesto che sul sito del Comune venga immediatamente pubblicato il Regolamento per i servizi cimiteriali e dei cimiteri comunali.
    Aggiungere malaffare a malaffare in una spirale infinita e far ricadere sul morto o sui suoi parenti le conseguenze della malafede, del commercio privato di loculi, del peculato, della concussione, della burocrazia kafkiana, della pessima e cialtrona amministrazione è cosa inammissibile in un Comune civile e trasparente.
    Per questo il comitato locale che si è fatto carico della non più sostenibile problematica annuncia una campagna di trasparenza, approfondimenti della Magistratura e della Guardia di Finanza e l’apertura autonoma di una inchiesta-dossier.
    Anche per verificare come sia possibile che senza bandire alcuna procedura concorsuale, l’Ente abbia assegnato il posto di custode cimiteriale a Ginestra ad un pensionato,(sic !) , (il padre del parroco della Chiesa di Ginestra: parentopoli ?) che verosimilmente espleta "al nero" l’incarico.

    Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

    La coordinatrice Rosanna Carpentieri

  • Di albodoro (---.---.---.171) 13 aprile 2011 14:49
    albodoro

    ...Anche per verificare come sia possibile che senza bandire alcuna procedura concorsuale, l’Ente abbia assegnato il posto di custode cimiteriale a Ginestra ad un pensionato (sic !) - per la precisione il padre del parroco della Chiesa di Ginestra - ( parentopoli ?) che verosimilmente espleta "al nero" l’incarico...

  • Di albodoro (---.---.---.248) 31 maggio 2011 17:52
    albodoro

    Il presente articolo costituisce formale denuncia a mezzo stampa del caos, perpetuatosi - negli anni - nella gestione cimiteriale e di cui a farne le spese sono ignari e incolpevoli cittadini. Auspichiamo che l’autorevole Magistratura di Benevento, la quale - come apprendiamo dalla redazione - sta espletando indagini, accerti e persegua i responsabili dei riprovevoli fatti denunciati, e non l’autore dell’articolo-denuncia, il quale opera nel rispetto e nell’esercizio delle libertà costituzionalmente sancite (art.21 Cost.) .

Commenti all'articolo

  • Di albodoro (---.---.---.171) 13 aprile 2011 14:49
    albodoro

    ...Anche per verificare come sia possibile che senza bandire alcuna procedura concorsuale, l’Ente abbia assegnato il posto di custode cimiteriale a Ginestra ad un pensionato (sic !) - per la precisione il padre del parroco della Chiesa di Ginestra - ( parentopoli ?) che verosimilmente espleta "al nero" l’incarico...

  • Di albodoro (---.---.---.248) 31 maggio 2011 17:52
    albodoro

    Il presente articolo costituisce formale denuncia a mezzo stampa del caos, perpetuatosi - negli anni - nella gestione cimiteriale e di cui a farne le spese sono ignari e incolpevoli cittadini. Auspichiamo che l’autorevole Magistratura di Benevento, la quale - come apprendiamo dalla redazione - sta espletando indagini, accerti e persegua i responsabili dei riprovevoli fatti denunciati, e non l’autore dell’articolo-denuncia, il quale opera nel rispetto e nell’esercizio delle libertà costituzionalmente sancite (art.21 Cost.) .

  • Di albodoro (---.---.---.229) 2 giugno 2011 18:07
    albodoro

    San Giorgio del Sannio (BN): tombe e sepolture regolarmente acquistate che scompaiono dagli atti e pensionati assunti al nero dal Comune come custodi cimiteriali. Camorra e parentopoli.

    Cari attivisti del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

    Raccontiamoci tutti e liberamente, ogni nefandezza, ogni azione vergognosa, ogni ...crimine, infamia, scelleratezza e turpitudine subita a causa del cattivo governo della nostra amministrazione comunale .
    Parliamone, aiutiamoci ..a risolvere i nostri problemi.
    Esploriamo il malcontento che ci teniamo dentro, i soprusi subiti etc. anzitutto.Facciamo parlare i fatti ed i misfatti. Altrimenti sembra che la critica sia fondata sul nulla, o sull’umorale ed estemporanea antipatia (non prestiamoci a simili illazioni) mentre macroscopici fatti, non opinioni, sono degni di essere portati a conoscenza di tutti.

    A S.Giorgio del Sannio il caos vessatorio della gestione cimiteriale è peggio del racket ! Abbiamo con amarezza toccato con mano l’intollerabile caos che regna nel Comune di San Giorgio del Sannio,nella gestione della cartografia cimiteriale, degli stati della tomba (libera, occupata o concessa) e soprattutto delle concessioni di loculi cimiteriali e sepolture.

    Questo caos si traduce in abusi, vessazioni , angherie, sfruttamenti opportunistici e tentativi di fatto estorsivi nei momenti di maggiore fragilità psicologica dei cittadini che devono tumulare un familiare estinto.
    Ancora peggiore si prospetta la situazione qualora l’estinto non abbia più familiari nè tutori dei suoi diritti umani.

    Il Comitato sangiorgese "Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia" dice basta ed annuncia una campagna di trasparenza a 360 gradi e verifiche all’ U.T.C. ed ai dirigenti, Arch. Fusco e geom. Carolla da parte della Guardia di Finanza e della Magistratura beneventana.
    Anche per verificare come sia possibile che senza bandire alcuna procedura concorsuale, l’Ente abbia assegnato il posto di custode cimiteriale a Ginestra ad un pensionato, che verosimilmente espleta "al nero" l’incarico.

    Di seguito il comunicato dettagliato inviato agli organi di stampa:

    Caro estinto, prima mi esibisci il contratto e poi ti dò il nulla osta alla tumulazione!
    E’ accaduto a San Giorgio del Sannio, un comune in odore di mafia e malaffare in ogni espressione della sua vita politico-amministrativa, della provincia di Benevento. Decede novantenne e l’ U.T.C. pretende dall’estinto (sic!) l’esibizione del contratto di concessione di loculo cimiteriale e numero identificativo del loculo stesso (sic!). Di seguito tutti i particolari allucinanti ed incredibili se non fossero amaramente veri.
    In data 26 gennaio 2010 Carpentieri Rosannasi è recata al Comune per chiedere l’autorizzazione alla tumulazione della zia. Alla stessa,il geometra Carolla dell’U.T.C.pretendeva, in mancanza di esibizione materiale del contratto di concessione di loculo cimiteriale, la comunicazione verbale per i riscontri documentali dell’Ufficio e, ai fini del rilascio di nulla osta, di dati quali: l’anno di stipula del contratto, le parti contrattuali, ed il numero del loculo.
    A tale ultimo scopo è stato persino richiesta alla Carpentieriuna vessatoria verificain loco, al Cimitero di Ginestra, per individuare nel loculo 22 quello assegnato dal Comune e su cui era stata per giunta apposta e predisposta in vita la pietra, da parte della zia .
    Ma per l’U.T.C occorreva ben altro, ovvero il titolo. Ed il Comune non lo rinveniva tra le sue disordinate scartoffie, nei discutibili elenchi delle concessioni cimiteriali,per annualità.
    Vane sono state le richieste della Carpentieri per risalire - come si dovrebbe e potrebbe in un paese civile e normale - dal loculo 22 o da qualsiasi altro loculo al titolare della concessione. O per verificare quanto meno lo status giuridico dello stesso: libero e disponibile ovvero già concesso a Tizio o Sempronio e/o quant’altro.L’U.T.C. per il rilascio del nulla osta alla tumulazione ha preteso- di fatto -dal morto il contratto, non avendone riscontro tra le proprie carte, nei propri sui generis elenchi annuali (per omissioni, negligenze individuali dei dipendenti, nel più totale caos nella custodia dei documenti e, comunque per disservizio imputabile all’Ufficio preposto) consistenti inannotazioni basate - e questo è il colmo - in via esclusivasul criterio cronologico di stipula della concessione.
    Incredibile quest’ultimo criterio archivistico! La verità è che sono di fattoaltamente vessatori e giuridicamente infondatii requisiti che attualmente, per prassi deviante ed abnorme il Comune di San Giorgio del Sannio chiede ai morti per essere sepolti. A causa della malgestione del servizio, del mercimonio dei loculi e dei vari illeciti perpetratisi negli anni da stessi dipendentii comunali, che l’Amministrazione ha sempre coperto, in disinvolta collusione ed irresponsabile favoreggiamento,oggi,per avere sepoltura viene chiesto all’estinto la esibizione del contratto di concessione,malgrado il Comune (parte contrattuale) e l’Ufficio del Registro abbiano l’obbligo di custodirne copia originale con tanto di estremi di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate.
    Cosa sarebbe successo all’estinta se fosse stata completamente sola, priva di tutele e parenti, nel momento culminante dell’impotenza e della fragilità umana e se la nipote non avesse immediatamente ricercato e rinvenuto il contratto? Semplice: nel primo caso, sarebbe stata deposta nella nuda terramalgrado avesse provveduto in vita a munirsi di loculo,con regolare contratto di concessione,sottoscritto,pagato e registrato nel 1989.
    Nella seconda ipotesi, la nipote se avesse voluto dare sepoltura più degna alla propria compianta estinta,avrebbe dovuto acquistare altro loculo alla irrisoria cifra di 3000 euro e senza alcuna garanzia e liberatoria rilasciata dall’Ente,circa la effettiva libertà e concedibilità dello stesso.Perché comune logica esige che se dal loculo 22 non si può risalire al concessionario, lo stesso discorso vale, in teoria ed in pratica, per tutti gli altri loculi. Dunque, i cittadini tutti stiano attenti dalla beffa del comune: nell’attuale marasmanessun preposto al Comune può garantire al cittadino che, nonostante un contratto, il loculo sia già stato assegnato ad altri richiedenti.
    Allora su quali basi si stipula il contratto concessorio? Non è dato saperlo!

    Riteniamo che i criteri adottati dal Comune di San Giorgio (non sappiamo quanti altri Comuni campani si regolino allo stesso modo, ma crediamo pochissimi per qualunque Ente che abbia a cuore il dovere della trasparenza ed un barlume d’illuminismo amministrativo-gestionale-politico) siano assolutamente abnormi, erronei, risibili e vergognosi, e di dover suggerire al Dirigente dell’ U.T.C. architetto Fusco, sia altri parametri archivistici per la scrupolosa custodia delle concessioni, dei titoli e di qualunque altro documento,sia l’adozione per i cimiteri comunali della stessa mappatura e degli stessi criteri oggettivi e soggettivi del Catasto e della Conservatoria, con possibilità di ricerca tanto per nominativo del concessionario quanto per numero e/o altro identificativo dei sepolcri.
    In fondo, i Campi Elisi dovrebbero ragionevolmente considerarsi alla stregua di una città nella città o di un grande condominio con principali e subaltermi.O forse no? Forse la trasparenza è "inopportuna" e "sconveniente" nel Comune di San Giorgio del Sannio? Cominciamo fondatamente e dati alla mano a pensarlo.
    Nelle more di un riscontro del Dirigente dell’U.T.C. Arch. Fusco o del Sindaco Nardone, il Comitato Sangiorgese "Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia" ha chiesto che sul sito del Comune venga immediatamente pubblicato il Regolamento per i servizi cimiteriali e dei cimiteri comunali.
    Aggiungere malaffare a malaffare in una spirale infinita e far ricadere sul morto o sui suoi parenti le conseguenze della malafede, del commercio privato di loculi, del peculato, della concussione, della burocrazia kafkiana, della pessima e cialtrona amministrazione è cosa inammissibile in un Comune civile e trasparente.
    Per questo il comitato locale che si è fatto carico della non più sostenibile problematica annuncia una campagna di trasparenza, approfondimenti della Magistratura e della Guardia di Finanza e l’apertura autonoma di una inchiesta-dossier.
    Anche per verificare come sia possibile che senza bandire alcuna procedura concorsuale, l’Ente abbia assegnato il posto di custode cimiteriale a Ginestra ad un pensionato,(sic !) , (il padre del parroco della Chiesa di Ginestra: parentopoli ?) che verosimilmente espleta "al nero" l’incarico.

    Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

    La coordinatrice Rosanna Carpentieri

  • Di albodoro (---.---.---.248) 2 giugno 2011 20:11
    albodoro
    Cari lettori, 
    quale autore dell’articolo-denuncia, coordinatrice di un comitato civico nonchè parte lesa, ed in nome della deontologia professionale, della trasparenza, del preminente interesse all’informazione, nel nome della tutela dei diritti umani, universali e dei soggetti più deboli, nel nome del diritto inteso costituzionalmente come "limite al potere" e difesa delle libertà e dell’eguaglianza e non già come strumento d’oppressione, repressione e 
    sopraffazione dei diritti umani, utilizzato per legittimare gli abusi di autorità commessi da soggetti pubblici e privati in posizione dominante o da governi dispotici e oligarchici, mi corre obbligo precisarvi quanto segue.

    In Italia, lo strumento giuridico della Querela, non ha il fine di tutelare il Buon Nome di una persona, come accade in tutti gli altri paesi civili, in primis l’Inghilterra, ma è uno strumento intimidatorio, caro soprattutto al potere, a maggior ragione a quello deviato, omertoso...che tenta in ogni modo di tappare la bocca e di imbavagliare la verità

    Mafia, malaffare, intrighi, corruzione, illegalità diventano allora taboo da vietare persino nel linguaggio!

    Si dà purtroppo il caso paradossale che l’ex sindaco Giorgio Nardone di San Giorgio del Sannio, anzichè apprestarsi per dare subitamente soluzione all’assurdità burocratica-kafkiana creatasi (ribadiamo) negli anni, tenuto conto che alla stessa veniva data per la sua intrinseca gravità ed il rilevante interesse pubblico, la visibilità mediatica che merita, ha ritenuto - pur non essendo direttamente citato - di querelarsi per diffamazione. 

    Questo è il colmo ma noi esprimiamo estrema fiducia nella magistratura e ci rimetteremo alle sue verifiche! 
    L’avviso giudiziario pervenutomi è consultabile al seguente link.

    Titolare delle indagini nei miei confronti è lo stesso sostituto che nel 2009, nell’ambito della indagine per presunta estorsione a seguito dell’incendio del 
    capannone dell’imprenditore Barletta, dispose delle intercettazioni, ne acquisì una gravissima a carico del sindaco Nardone, ma allo stato non è ancora dato sapere se in relazione alla stessa abbia chiesto l’archiviazione , esercitato l’azione penale o disposto ulteriori intercettazioni.

    La comunità e la società civile sangiorgese attendono ancora delle risposte !

    Rosanna Carpentieri
  • Di (---.---.---.248) 6 giugno 2011 20:38
    “La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra
    terra bellissima e disgraziata, non deve essere soltanto una
    distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale
    che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni, le più
    adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa
    rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della
    contiguità e quindi della complicità” 
    “Vi è stata una delega totale e inammissibile nei confronti della
    magistratura e delle forze dell’ordine a occuparsi esse solo del
    problema della mafia. E c’è un equivoco di fondo: si dice che quel
    politico era vicino alla mafia...però la magistratura non potendone
    accertare le prove, non l’ha condannato, ergo quell’uomo è onesto…
    e no! Questo discorso non va! Perché la magistratura può fare solo
    un accertamento giudiziale. Può dire, be’ ci sono sospetti, sospetti
    anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire
    che quest’uomo è un mafioso. Ci si è nascosti dietro lo schema della
    sentenza. Le Istituzioni però hanno il dovere di estromettere gli
    uomini politici vicini alla mafia, per essere oneste e apparire tali”.
    “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui
    giornali. Però parlatene” 
    Paolo Borsellino, Procuratore della Repubblica Italiana
  • Di (---.---.---.248) 6 giugno 2011 22:37

    http://www.ilsannita.it/20090310-12044-altrabenevento-e-l%E2%80%99ipermercato-barletta/

    Altrabenevento e l’ipermercato Barletta
    Il Sindaco di San Giorgio del Sannio ed il suo vice, l’assessore al commercio, hanno confermato durante l’ultimo consiglio comunale di aver “aiutato” l’Ipermercato Barletta autorizzando l’apertura dell’attività in un giorno festivo in dispregio ad una ordinanza del Comune che si richiama a norme regionali e nazionali. Sindaco e vice sindaco continuano ad affermare, spavaldamente, di non essere pentiti e che rifarebbero esattamente ciò che hanno fatto per sostenere il povero imprenditore danneggiato dall’incendio di un deposito. Non avendo però cambiato l’ordinanza, risulta evidente che l’imprenditore è stato “aiutato” a danno degli altri commercianti che invece hanno dovuto rispettare la legge rimanendo chiusi il pomeriggio del 2 giugno.
    Sindaco e Vicesindaco precisano che l’imprenditore è stato multato ma in questo modo ammettono che c’è stata una violazione di legge e che loro stessi l’hanno autorizzata. E’ evidente, comunque, che la multa è davvero poca cosa rispetto a quanto l’Ipermercato ha incassato rimanendo aperto, contro legge, dalle 14 alle 21 di un giorno festivo con gli altri esercizi commerciali obbligati a rimanere chiusi. Insomma quell’imprenditore è stato davvero “aiutato”, anzi è stato proprio favorito, ma il Sindaco comunica, gongolando, che per questi fatti, documentati anche con l’intercettazione telefonica dei Carabinieri, non vi sono stati procedimenti adottati dalla Procura della Repubblica.
    In effetti, l’indagine per una ipotesi di estorsione connessa all’incendio, è stata archiviata su proposta del P.M. del 15/07/2009 senza alcuno stralcio per la parte relativa all’intercettazione stranamente sfuggita all’attenzione del magistrato. Certamente queste procedure per l’accertamento dei reati penali a carico di pubblici amministratori sono complesse ma ciò dovrebbe indurre il Tribunale di Benevento a potenziare il pool di magistrati che si occupano di reati della Pubblica Amministrazione. Ed invece dal 1° ottobre proprio uno dei magistrati assegnati a questa sezione da qualche mese, la Dott.ssa Giammarino, titolare di importanti inchieste tra le quali anche la seconda relativa all’incendio dell’Ipermercato Barletta, è stata distaccata alla Procura della Repubblica di Avellino.
    E così a Benevento, dove tutti ammettono che vi è un pericoloso aumento di corruzione e malaffare, rimangono solo due magistrati e tre poliziotti della Digos ad occuparsi di indagini a carico di amministratori e funzionari pubblici. Evidentemente è ancor più necessario che la società civile faccia sentire la propria voce e la stampa dedichi a questi temi maggiore attenzione.
    Altrabenevento continuerà, naturalmente, a fare la propria parte.
    Il Presidente-Gabriele Corona.

  • Di (---.---.---.248) 8 giugno 2011 19:54
    Termini come "vergogna", "giustizia", "legalità", "ribellione", "bellezza", "scelta", "verità" sono parole che vengono sentite come indicatori e guide per chi voglia attingere un senso pieno e dignitoso dell’esistenza. Parole come valori cardine di riferimento, insomma. Prima fra tutte, "vergogna", un vocabolo che rimanda a un sentimento (l’aidòs degli antichi greci) fondativo della civiltà occidentale ma oggi piuttosto latitante: "La vergogna è un sintomo, e chi non è in grado di provarla rischia di scoprire troppo tardi di avere contratto una grave malattia morale". Parlare di mafia , malaffare, vergogna, omertà esige un distacco e un’onestà intellettuali che trascendono di gran lunga la stretta attualità, anche se non devono nascondere per nessuna ragione al mondo un’appassionata, si direbbe quasi "nobile" (se l’aggettivo non suonasse malinconicamente démodé nell’Italia di oggi) volontà di testimonianza e di indignazione civile.
    Assassinare la parola, imbavagliare il diritto di cronaca e di critica abusando del codice penale è vergognoso . Se è vero infatti che la parola è ancora lo strumento principale dell’informazione e della formazione critica delle coscienze, una riflessione sui risvolti giudiziari del racconto di vicende di cronaca sangiorgese ( quale è questa denuncia a mezzo internet ) aiuterebbe non poco a smascherare e a contrastare l’uso distorto e "avvelenato", cioè deliberatamente mistificatore, propagandistico e "corruttore", che media , politici e amministratori ne fanno da qualche decennio a questa parte in casa nostra e in tutta Italia, ormai.



  • Di (---.---.---.248) 11 giugno 2011 11:00
    Gli eventuali "fedelissimi"dell’ex sindaco, querelante - sia pure non direttamente citato - quale difensore ORA dell’intera comunità sangiorgese, sono in grado di comprendere che quella intercettazione, per quanto "stranamente" non perseguita (ancora) dal P.M. procedente, dovrebbe essere ampiamente sufficiente per "isolarlo" ? 
    Riescono a capire che non isolarsi da lui, quando si viene informati, diventa un grave atto di corresponsabilità ?

    E’ mai capitato loro di sentir parlare di un certo Paolo BORSELLINO e di quanto ripetutamente ricordava in merito ai soggetti pubblici "presunti innocenti" ? 

    Ignorano che la società civile ne chiese le immediate dimissioni?

    Sanno che cosa significa "diffamazione" ? Sanno che la diffamazione si compone di tre elementi di valutazione che sono la "VERITA" dei fatti narrati, la PERTINENZA" dei fatti all’interesse pubblico e, infine, la "CONTINENZA" del testo di narrazione ?
  • Di (---.---.---.127) 28 marzo 2012 22:01
    Non è singolare che l’autoconsiderazione autoreferenziale, narcisistica e dittatoriale di un sindaco si scontri contro la denuncia e l’opinione, il diritto di critica e di cronaca di un comitato di cittadini. 
    Singolare è l’attribuzione dello scritto e di espressioni - ritenute "denigratorie verso il sindaco, l’amministrazione e la comunità tutta"- alla persona di Carpentieri Rosanna, ad una cittadina, senza alcuna preventiva verifica!
    Ma, d’altronde Rosanna Carpentieri non è l’esponente di quel piccolo nucleo familiare che il sindaco ha tenuto tra fumi tossici e fiamme nel corso dell’incendio del capannone Barletta del 2009 ...perchè "quella famiglia" gli avrebbe a suo dire dato in passato "noie giudiziarie"? 
    Se anche la querela per diffamazione non è ritorsione nel peggiore stile mafioso ...cosa è???

    Il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia di San Giorgio del Sannio annuncia una vibrata protesta in solidarietà ed appoggio del proprio pensiero, della propria attività di cui si assume ogni responsabilità ed in difesa della coordinatrice dalle accuse di diffamazione dell’ex sindaco !
  • Di (---.---.---.71) 14 aprile 2012 18:14

    IRREGOLARITA’ E ILLECITI NEI SERVIZI CIMITERIALI NEL COMUNE DI SALERNO

    Avevano trasformato il cimitero di Salerno in un’impresa privata dalla quale traevano guadagni. 
  • Di (---.---.---.71) 14 aprile 2012 18:17

    Ecco la differenza tra il comune di Salerno e il feudo di San Giorgio del Sannio:http://www.salernotoday.it/cronaca/truffe-comune-salerno-commenti-vincenzo-de-luca.html

  • Di (---.---.---.115) 12 novembre 2013 18:16

    E’ una vicenda allucinante, indegna di un paese civile. Ma il sindaco dove ha trovato il coraggio per querelarsi, udite udite, per diffamazione ? Si è sentito offeso, leso nella sua reputazione di fronte ad un articolo-denuncia indirizzato alla Procura e alla Finanza?

    Non avrebbe dovuto vergognarsi e porre rimedio al caos vessatorio negli uffici ?

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