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Caorle: salvate i "luoghi" di Hemingway. Casoni e Tenuta del barone Nanuk devono essere tutelati dal sistema pubblico

Volavano alti nel cielo i germani reali e i codoni si alzavano all’improvviso dai canneti verso spazi eterni; guizzava il cefalo a mezz’aria ricadendo nell’acqua e le anatre si perdevano nei giochi di ali e di luci. Quanto scritto da E. Hemingway è un paesaggio che è ancora oggi pressoché esistente a Caorle, anche se i luoghi di Hemingway rischiano di essere compromessi per sempre, come la tenuta in cui fu ospite dal barone Raimondo Nanuk. 
 
Patrimonio storico dal valore universale, unico, insieme ai Casoni di Caorle, espressione della più alta tradizione lagunare veneta, dove vivevano i pescatori, e che oggi resistono solo per la fatica, la passione, la determinazione di chi non si arrende a quel futuro che altri casoni hanno conosciuto nel resto d'Italia, come quelli della Quarantia, nell'isontino, spazzati via dalla burocrazia che può diventare uno strumento terribile quando lo vuole. I casoni se non sono vissuti, e diventano solo oggetti inanimati, sono il nulla, la bellezza di questi luoghi, di queste strutture, è data proprio dal loro essere in vita e non delle mummie da museo.
 
Casoni secolari, ne sono stati preservati pochi e grazie solo a chi li vive e difende dal degrado e dalla prepotenza di un sistema che vorrebbe spazzarli via. L'ambiente si preserva ugualmente con la presenza dell'uomo, creando il giusto equilibrio, quello che i casoneri sanno fare benissimo. D'altronde si è visto nell'isontino cosa è successo quando i casoni sono stati demoliti, ha prevalso il degrado. I casoni di Caorle devono diventare un patrimonio storico e culturale riconosciuto e meritevole di tutela, creando il giusto equilibrio tra interesse privato e pubblico.
 
Son certo che in altri Paesi questi casoni sarebbero stati valorizzati da qualsiasi governo, perchè solo chi non ha visione, chi non ha un minimo di sensibilità culturale, storica e di rispetto della tradizione, può infischiarsene, osteggiando da un lato, la vita dei casoneri e dall'altro favorendone il declino, perchè come ben sappiamo in Italia ci piace essere cultori del masochismo culturale e storico. Un grazie va intanto detto alle associazioni che si sono attivate, tanto per i Casoni, quanto per la tenuta del barone Raimondo Nanuk, beni che meritano di essere sostenuti dal sistema pubblico senza se e ma ed il beneficio che ne potrebbe trarre il nostro Paese sarebbe importante.

mb

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