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Cambiamenti globali e Creativi Culturali

"Sii tu il cambiamento che vorresti nel mondo" (Mahatma Gandhi)


Secondo il Global Footprint Network, l’associazione che misura l’impatto che le attività umane producono sull’ambiente, il 25 settembre scorso abbiamo raggiunto un infausto traguardo chiamato Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità ha consumato tutte le risorse disponibili per l’anno 2009. Dal 26 settembre fino al 31 dicembre 2009, abbiamo divorato le risorse che dovrebbero sostenere le generazioni future, risorse rinnovabili che il nostro pianeta non riuscirà più a rigenerare.
 Stiamo tagliando gli alberi più in fretta di quanto non possano crescere, peschiamo i pesci più velocemente di quanto essi riescano a riprodursi e utilizziamo le risorse naturali a un ritmo che inaridisce il pianeta; insomma stiamo depredando la terra e lasceremo ai nostri figli un’amara eredità.

 

Il principale responsabile di questa spoliazione ecologica è soprattutto l’opulento stile di vita occidentale, a cui si sono aggiunti i giganti asiatici Cina e India, che fagocitano ogni anno quantitativi enormi di materie prime, riso, cotone, cemento, acciaio, mentre il cosiddetto “sud del mondo” pesa poco o niente sulla bilancia ecologica. Con questo tenore di vita avremmo bisogno di risorse rinnovabili pari a quelle offerte da quasi un pianeta terra e mezzo. Probabilmente è per questo che la N.A.S.A. ha deciso di bombardare l’8 ottobre scorso, il lato in ombra della luna per verificare l’esistenza di acqua sotto la superficie.
 Gli scienziati ci dicono che ora, dopo aver esaurito ogni risorsa naturale del pianeta, inquinato l’acqua, la terra, l’aria, urge più che mai una presa di coscienza da parte di tutti noi.

Potremmo paragonarci ai ricchi passeggeri del Titanic, nella fortunata pellicola di James Cameron, che rimasero a bere spumante e ascoltare musica mentre la nave stava affondando. La nostra società oggi si basa su meccanismi così delicati e interconnessi che basta poco per bloccare tutto: oggi ognuno di noi è completamente dipendente da un sistema che sta collassando. Un giorno potremmo svegliarci e scoprire i supermercati vuoti o non avere più benzina, riscaldamento o acqua. Potremmo improvvisamente renderci conto che le migliaia di euro che conserviamo gelosamente in banca, non valgono la carta su cui sono state stampate o che il nostro moderno appartamento in centro città non serve a nulla, senza il complesso meccanismo sociale che lo rifornisce di tutto.

In mezzo a questo scenario sta sempre più prendendo piede una nuova cultura, un movimento e un modo di vedere se stessi e la vita diversi da quelli che hanno da sempre caratterizzato la nostra cultura. Vengono chiamati Creativi Culturali perché creano una nuova cultura e vengono definiti da Enrico Cheli e Nitamo Montecucco nel libro Creativi Culturali (ed. Xenia) “le avanguardie del cambiamento culturale”. Sono le persone che desiderano una società più giusta e pacifica, un’economia etica e responsabile, uno sviluppo eco-sostenibile, un’umanità più consapevole.

Sono coloro che, in Italia e nel mondo, auspicano stili di vita più sani e autentici, ispirati ai valori della pace, dei diritti umani, dell’ambiente, della qualità della vita, delle relazioni consapevoli e costruttive, della crescita personale e spirituale ma soprattutto sono convinti che solo cambiando lo stile di vita, i valori e le idee che da secoli caratterizzano la nostra società e cultura, solo con un impegno individuale di ognuno di noi potrà avvenire un reale cambiamento sociale e culturale.

www.creativiculturali.it/creativi.php

www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/earth_overshoot_day/

 

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