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CaligoLab: Un attore, un tecnico e il "Caligola" di Camus

Un Caligola rivisitato, quello che stasera 15 aprile 2011 andrà in scena a Torre Annunziata, promosso e ospitato dalla palestra teatrale “diffusioneTeatro” e prodotto dall’Associazione Teatrale Grammelot.

Il sottotitolo di CaligoLab, spettacolo ideato e interpretato da Salvatore Marci e Carlo Quartararo, in scena stasera alle 21.00 nella città campana, recita: “un attore, un tecnico e il “Caligola” di Camus. L’attore in questione, Salvatore Marci (fondatore insieme ad Enza Depalma dell’Associazione teatrale Grammelot nel 1999), afferma infatti che “Caligola, avvelenato di disprezzo e di orrore si accompagna a continue morti così come ciascun attore fa nel corso della sua vita teatrale. Accettare la morte e convivere con l’idea di morte per cambiare il senso della proprio vita è la condizione primaria dell’attore”.

L’opera, scritta dall’esistenzialista francese Albert Camus e considerata parte fondamentale della sua trilogia dell’assurdo (insieme al romanzo Lo straniero e al saggio Il mito di Sisifo), esamina il potere di un imperatore folle e crudele e si sofferma sulla lotta tra la coscienza individuale e i politici-intellettuali. In questa inedita versione, il testo si unisce a macchine luminose, balletti e musiche destrutturati e trasforma il dramma in esperimento sulla morte delle piccole e grandi cose. Tocca quindi al tecnico, Carlo Quartararo (direttore tecnico dal 2007 del Festival Internazionale di Danza Contemporanea Visioni di (p)Arte a Bari, del Festival “Alps Move” in Alto Adige e del Festival “Transalptanz” di Francoforte sul Meno in Germania), testare l’attore, il quale risponde con metafore e paradossi che sfociano in umorismo e descrivono la tragica esistenza di ognuno di noi.

Un esperimento sull’uomo quindi, per “inscatolare la libertà di un individuo in un sistema di regole morali”, nonché un esperimento sull’attore, per “inscatolare la capacità espressiva di un attore-creatore in un sistema di artifici e regole tecniche e drammaturgiche”.

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