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Brueghel, meraviglia dell’arte fiamminga a Roma sino al 2 giugno 2013

Cento opere della dinastia Brueghel esposte presso il Chiostro del Bramante a Roma

Chi, almeno una volta nella vita, non è rimasto sorpreso davanti a quel quadro inquietante che rappresenta la torre di Babele e che oggi è conservato a Vienna presso il Kunsthistorisches Museum?

L’opera è di Pieter Brueghel il Vecchio. Ebbene, chi si reca a Roma può godere della visione di cento opere, venti delle quali sono nuove e si aggiungono a quelle presenti nelle mostre precedenti, quella di Como, a Villa Olmo, e quella di Tel Aviv. La storia di questi tre artisti, padre e due figli, è indissolubilmente legata a quella del visionario Bosch, altro pittore che tanto ha ispirato l’avanguardia e il surrealismo, e alla mostra si può contemplare il quadro più famoso di Bosch, ‘I sette peccati capitali’.

Anche in questo quadro vi è una montagnetta che ricorda la sagoma piramidale della torre di Babele, ma questa è solo spoglia roccia, sulla cui sommità il pittore ha dipinto due figurine di amanti davanti ad una tenda da campo, e tutto il tondo entro cui sono rappresentati i sette peccati capitali è colto come dentro un’ampolla al di sopra della quale c’è Gesù crocifisso e al di sotto l’inferno con un’anima che si porta per mano il diavolo in persona, una creatura dipinta del colore verde. Anche tale immagine è entrata nell’immaginario collettivo.

Chi si reca in visita a tale mostra può contemplare un grande quadro classico, come La Resurrezione proveniente da una collezione privata, una ‘Predicazione di San Giovanni Battista’ di Pieter Brueghel il giovane, una ‘Danza nuziale all’aperto’ che presenta elementi di forte realismo boccaccesco, i paesaggi invernali, magnifici e realistici, e i grandi paesaggi con scene bibliche e mitilogiche. Sui paesaggi con querce gigantesche, lo sguardo del visitatore si perde in un en plain air che pur nella ricercatezza del dettaglio rende la possenza e insieme l’infinitezza dei grandi spazi, e solo porgere l’occhio è curativo e lenitivo.

Eppure nella mostra che oltre a ciò presenta poi le nature morte e le pitture floreali, di cui i Brueghuel erano maestri, vi è un’opera piccola nelle dimensioni, che nella serie dei grandi quadri può passare inosservata. È una tavola circolare di 18,5 cm di diametro appartenente anch’essa ad una collezione privata. S’intitola ‘Gli adulatori’ del 1592. L’autore è Pieter Brueghel il Giovane. Che cosa rappresenta? L’avarizia.

È una donna non bella e neppure molto vecchia, seduta ma colta di spalle. È vestita solo dalla cintola in su, mentre dalla pancia in giù è nuda e colta dal di dietro. Per l'appunto il suo posteriore, che dovrebbe essere nudo, è stato come tagliato, e da una apertura a forma di quadrato entrano tanti omini che strisciano a terra. L’avarizia tiene nel braccio destro un sacco pieno di monete d’argento e d’oro che vengono lanciate via, anzi sembra quasi che i soldi cadano involontariamente, mentre gli uomini dietro fanno di tutto per entrare nel corpo della donna e godere dei suoi beni. L’immagine è spiazzante, ma anche nei Paesi Bassi di fine Cinquecento intorno alle corti l’adulatore era figura diffusa e presente.

Altro quadro che merita essere citato di Jan Brueghel il Vecchio è il 'Golgota' ed è del 1600, appartenente ad una collezione privata. Anche qui c'è un corpo reso in tutta la sua luminescenza appeso ad una croce, l’effetto chiaroscurale rende sacra e splendida la figura di questo corpo, peraltro perfetto, che si staglia contro un cielo nero, sullo sfondo una città resa come attraverso una nebbia. Questi due quadri di argomento religioso, appartenenti a collezioni private, sono due assoluti capolavori. Dunque visitarla significa contemplare opere inedite e conoscere la serie di disegni che danno prova delle straordinarie capacità dei tre artisti, e rappresentano un ulteriore motivo di godimento e apprezzamento.

Il catalogo edito Silvana Editoriale, oltre a scritti importanti, contiene la stampa dei dipinti e dei disegni, uno strumento fondamentale di conoscenza e di memoria per gli appassionati.

 

 

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