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Brucia la macchia mediterranea: a fuoco la Riserva dello Zingaro e il Bosco di Scopello

Un agosto rovente in Sicilia e non per l’ondata di caldo sahariano. A infiammare l’aria e devastare enormi quantità di patrimonio ambientale sono stati i piromani che anche quest’anno si sono dati da fare. Forse anche più del solito, visto che l’entità dei danni è di proporzioni enormi tanto da far parlare di vero e proprio disastro.

In poco meno di due giorni è andata a fuoco quasi interamente la Riserva Naturale dello Zingaro, un rogo impressionante che ha bruciato intere zone tra Macari, Castelluzzo, Custonaci e i boschi che sovrastano l’antico borgo di Scopello - frazione di Castellammare del Golfo - inaccessibili per i mezzi di soccorso più grossi per via dello stato di abbandono in cui si trovano i sentieri che portano verso su. Dure le reazioni di abitanti, turisti e dei rappresentanti del territorio.

In forte polemica con i mezzi aerei di pronto intervento, ad esempio, il Sindaco di San Vito Lo Capo, Matteo Rizzi che afferma all’AGI:

“La riserva dello Zingaro è andata in fumo. L'incendio che ha interessato una delle più belle riserve naturali della Sicilia si è spento da solo soltanto perché non c'era più nulla da bruciare. Siamo rimasti soli a fronteggiare l'emergenza con i Vigili del fuoco, il personale della Protezione civile e della Forestale cui va il mio plauso. Non sono intervenuti i mezzi Canadair, ne' i mezzi aerei, gli unici che avrebbero potuto fermare le fiamme. Le nostre richieste sono cadute nel vuoto. Mi rendo conto che domenica in Sicilia c'erano numerosi incendi e che la situazione era piuttosto seria, ma è inconcepibile che una delle più belle riserve della Sicilia, oltre che la più antica, vada in fumo senza che si alzi un dito".

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Di “assassinio di patrimonio naturale” parla il sindaco di Castellammare del Golfo, Marzio Bresciani che in un comunicato stampa afferma:

“Il nostro patrimonio boschivo dal valore inestimabile e l’ecosistema è in gravissimo pericolo. Sono state violentate e sfigurate intere aree come la riserva dello Zingaro, in particolare dal lato di San Vito, il bosco di Scopello, la zona di contrada Intavolata nei pressi della spiaggia Plaja, piano Vignazzi. Un altro durissimo colpo che arriva a pochi giorni dal danno ambientale altrettanto grave, causato dall’incendio che ha mandato in fumo centinaia di ettari di vegetazione su monte Inici dove si sta avviando un pericolosissimo processo di desertificazione e dove alcune aziende agricole sono totalmente scomparse. Chiediamo agli inquirenti di andare fino in fondo ed assicurare alla Giustizia gli autori di questo scempio: non è più tollerabile questo ciclico tsunami di fuoco. Un vero bollettino di guerra considerando gli ettari andati in fumo ed il serio pericolo per cittadini ed operatori del settore […] Ancora una volta invito tutti a segnalare i focolai e qualsiasi elemento utile per individuare i responsabili di questi atti criminali”.

Così, adesso il territorio si lecca le ferite per l’enorme danno subito e la Riserva Naturale rimane chiusa in attesa di rilevamenti e accertamenti su possibili rischi relativi a frane e smottamenti dovuti proprio agli incendi.

fumo e fiamme, la vista dell'incendio da Piazza Nettuno a Scopello {JPEG}

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