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Blocco dei risarcimenti ai terremotati: le bugie pubbliche del vice ministro Grilli

Il 22 maggio, durante la trasmissione Ballarò un ingessato vice ministro dell’Economia – Vittorio Grilli – ha dichiarato: "Non conosco nessuna legge che stia togliendo aiuti a chi è coinvolto in terremoti".

Potete ascoltare con le vostre orecchie tale dichiarazione nel video che trovate allegato a questo articolo. “Non conosco nessuna legge…”. Ebbene: il 20 Maggio scorso, in un altro articolo, ho spiegato ai lettori cosa sia il dl 59/2012 in vigore (come potete leggere voi stessi visionando il testo integrale) dal 17 Maggio. Il decreto legge in effetti si riferisce al “riordino della Protezione Civile” ma Grilli ha omesso di dire che all’art. 2 del suddetto dl si parla proprio del blocco dei finanziamenti di Stato in caso di calamità naturali che provochino danni alle infrastrutture di proprietà dei privati.

Grilli ha quindi giocato su un’omissione, pensando così di non mentire: "Non conosco nessuna legge che stia togliendo aiuti a chi è coinvolto in terremoti" significa soltanto che il testo di Legge si intitola: “Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile” omettendo di dire che, nello stesso, sono contenute le nuove regole per chi subisce danni ad appartamenti di proprietà. E queste regole, che potete leggere voi stessi sul documento in originale, parlano proprio dell’impossibilità economica dello Stato a concedere denaro per la ricostruzione di stabili privati, consigliando l’alternativa dell’assicurazione dell’immobile con espansione ai danni causati da calamità naturale.

Poche peraltro le testate che ne hanno parlato. Quasi tutti siti minori di informazione. Solo il Sole24ore ha scritto un brevissimo articolo senza alcun tipo di approfondimento, che trovate qui.

Mentre qualche giorno fa il quotidiano "La Repubblica" è corso a pubblicare solamente la dichiarazione di Grilli: "Grilli: nessuna legge toglierà aiuti ai terremotati". Informazione. Di propaganda.

Direi che, in un momento tale – dopo il sisma in Emilia – in cui fra criticità di vario genere, la popolazione sta sempre più disaffezionandosi al mondo selle istituzioni, sarebbe bene e sarebbe etico smetterla di rovistare sempre fra menzogne ed omissioni.

Il Consiglio nazionale degli architetti ha dichiarato:

“Crediamo che il decreto del governo sulla protezione civile che solleva lo Stato dal pagare i danni causati dagli eventi sismici, rinviando a una assicurazione volontaria, sia da riformulare perché è stato approvato senza tenere conto del quadro complessivo della situazione italiana, così drammaticamente evidente, ancora una volta, dopo il terremoto in Emilia-Romagna“. 

Tirate voi le dovute conclusioni. Io non trovo davvero altro da aggiungere.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.8) 28 maggio 2012 12:12

    IL governo dei "tecnici" ha imparato prestissimo la ,,,, politica!


  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 28 maggio 2012 15:12

    L’autrice ha perfettamente ragione: le bugie sono bugie e come tali vanno denunciate.

    Quel provvedimento ha molti aspetti discutibili e non tiene conto dei tanti fattori in gioco. ma neanche è accettabile che lo stato debba intervenire ed indennizzare sempre chi ha case mal costruite.
    ho espresso qui: http://www.agoravox.it/La-riforma-d... questo punto di vista, e non mi ripeto.

    Aggiungo però una testimonianza: dopo il terremoto dell’Aquila ho visto Poggio Picenze, un paesino lì vicino dove sono morte "soltanto" cinque persone, ma ne sarebbero morte a centinaia se il terremoto fosse arrivato 24 ore prima, quando il centro storico era affollato.

    Le case sono particolarmente malcostruit
    e: muri spessi di pietre tondeggianti con graniglia, poca o niente calce. Con il terremoto di Avezzano (1915), alcune sono crollate e molte sono rimaste lesionate .

    Praticamente tutti gli abitanti hanno lasciato il centro storico e si sono trasferiti in periferia, in case nuove ben costruite, che hanno retto benissimo il terremoto. Ma le case vecchie e pericolose non sono state abbattute: sono ancora lì, normalmente di proprietà di emigrati in periferia o in città (quelli che per l’appunto le abitavano nel weeckend precedente) mentre altre vengono affittate a studenti aquilani fuorisede.

    Tutti, tranne forse gli studenti proprio tutti, sapevano che quelle case sarebbero crollate alla prima scossa, come è difatti è successo.

    Dificilmente la realtà è così semplice, ma in questi casi io direi che dovrebbe essere afffermata la colpevolezza dei proprietari di case, altro che indennizzo!

    Inoltre c’è tutta una serie di controllori che non hanno controllato: che cosa hanno fatto nell’ufficio tecnico di quel comune?

    A Roma, dopo i crolli (in assenza di terremoto) di alcuni edifici si è stabilito di controllare tutti gli edifici e di istituire un "fascicolo di fabbricato" con tutte le valutazioni tecniche, utili anche a chi compera e a chi affitta. Non se ne è saputo più niente: che fine ha fatto quel fascicolo?

  • Di (---.---.---.98) 28 maggio 2012 16:24

    Concordo pienamente sulle responsabilità dei proprietari degli appartamenti

    Così come ho molto da dire anche, a quei cittadini di alcuni centri - come ad esempio la frazione di San Carlo - che a suo tempo hanno pensato bene di (praticamente) asfaltare il fiume Reno. Producendo oggi, l’affossamento di interi caseggiati...

    Come Lei stesso ha notato, in quedto mio articolo ho ritenuto utile far rilevare una palese volontà a non voler parlare di come stanno esattamente le cose.

    Un cordiale saluto

    Emilia Urso Anfuso

  • Di (---.---.---.210) 28 maggio 2012 19:20

    Mi ricordo quando l’assicurazione x rca non era obbligatoria le tariffe erano molto basse. Appena è diventata obbligatoria sono scattate in su alla grande e non c’è governo che tenga. Scommetto, anche se di solito non lo faccio, che succederebbe lo stesso per le abitazioni. Due domande vorrei porre a chi potrà rispondermi. Chi non ha la possibilità di assicurarsi? Si perchè esistono. Ho seguito un pò il dibattito sull’imu ed ho capito che tanti non saranno in grado di farvi fronte. Ma come si può definire STATO una nazione che nega la più ovvia delle solidarietà? Si perchè se non c’è solidarietà in caso di disgrazia, e il terremoto sicuramente lo è, lo Stato non esiste. 

  • Di Geri Steve (---.---.---.66) 28 maggio 2012 21:03

    Per San Carlo trascivo qui quanto postato su: http://www.blitzquotidiano.it/scien...

    "non è certo colpa degli attuali abitanti di san Carlo, ma il fatto è che il paese è stato costruito sul letto di un fiume fossile. Le fondamenta poggiavano su un sottile strato di argilla rappresa, sotto la quale c’è una falda acquifera. Il terremoto ha rotto quella crosta e quindi il paese sprofonda nell’acqua.
    Il tutto era prevedibile e, probabilmente, previsto, ma si è preferito aspettare il terremoto."

    Aggiungo qui: e dopo il terremoto, invece che denunciare la mancata prevenzione si usano espressioni esoteriche come "è avvenuta la liquefazione della sabbia" !

    L’assicurazione non risolve i problemi, per risolverli ci vogliono controlli e prevenzione; ma l’assicurazione ha di buono che rivaluta il principio di responsabilità, che è fondamentale per risolvere i problemi: fino a che non è mai responsabile nessuno perchè mai affrontare il problema?

    Difficile rispondere cosa può fare chi non può pagarsi l’assicurazione. Se fossero solo pochi casi eccezionali... ma con l’attuale impoverimento dell’Italia credo che siano problemi diffusi, anche perchè i premi delle assicurazioni dipenderanno dall’antisismicità delle case e lì stiamo messi proprio male. Comunque, è sempre meglio che il problema emerga perchè il premio richiesto è alto piuttosto che perchè ti cade in testa la casa.

    saluti all’autrice
    Geristeve

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.197) 29 maggio 2012 09:40
    Emilia Urso Anfuso

    Ri-concordo

    Un saluto a Lei ed a tutti

    Emilia Urso Anfuso

  • Di (---.---.---.228) 1 luglio 2012 18:15

    Una osservazione: il dl 59/2012 per me ha il torto di rimandare ad una assicurazione attualmente quasi inesistente,.
    Infatti per mia esperienza personale a maggio in vista del decreto avevo provato a chiedere alla mia assicurazione (una di quelle primarie) se esisteva già la clausola, mi risposero che non avevavo ancora istruzioni.
    Invece quando uscì l’obbligo della RC Auto, già da molti anni molte persone responsabili, la sottoscrivevano. Ricordo che dagli anni 60 abbiamo sempre assicurato le nostre auto.
    Quindi era una assicurazione già conosciuta dal pubblico, disponibile e "collaudata".
    C’era già una parte della popolazione interessata che l’utilizzava.
    Quella antisismica invece nella maggior parte dei casi non lo è, si presta in questo momento emotivo ad un elevato "sfruttamento da parte delle assicurazioni" e soprattutto non era conosciuta/diffusa nelle zone NON SISMICHE o a SISMICITA RELATIVA come l’emilia romagna fino a tempi recenti.
    Pertanto anche i proprietari responsabili, che hanno curato la manutenzione dei loro edifici, nessuno penso vuol vederselo crollare, si sono affidati alle normative locali che non prevedevano l’obbligo delle prevenzione da sisma (parlo sempre dell’emilia romagna).
    Cordiali saluti
    GC

  • Di (---.---.---.152) 1 luglio 2012 19:18

    Apprezzo l’osservazione, ma difatti ciò che ho presentato nel mio articolo è proprio l’aberrazione in sè.

    Ovviamente, la normativa è già entrata in vigore ma le compagnie assicuratrici "ovvviamenente" - ed aggiungerei "guardacaso" - non sono pronte...

    Ma guarda un pò...

    Come al solito, q000 sono le strategie per non sostenere la popolazione italiana in qualsiasi ambito

    Ricordo peraltro, che anche nel caso dei sismi emiliani, si è ripetuta una oscenità: hanno "abbassato" un pò - ad esempio sul sito di INGV - i gradi reali, perchè esiste una normativa che, al di sotto di un certo livello NON garantisce i finanziamenti per la ricostruzione.

    Un saluto

    Emilia Urso Anfuso

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