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Bio etica, il nuovo confine della morale

Negli ultimi anni stanno nascendo nuove discipline di pensiero e si stanno sviluppando grazie (a causa, pensa qualcuno) alle straordinarie conquiste della genetica, della bio-tecnologia e delle nano tecnologie

Bio-etica è un termine nuovo che fino a qualche decennio fa non poteva nemmeno essere contemplato nel dizionario a causa della mancanza delle basi stesse sulle quali posare un ragionamento: è difficile parlare di etica del genoma e degli embrioni se non è possibile modificarli.
Ma oggi questo è possibile.

"Uno dei mali della nostra epoca consiste nel fatto che l’evoluzione del pensiero non riesce a stare al passo con la tecnica, con la conseguenza che le capacità aumentano, ma la saggezza svanisce"
(Bertrand Russel)

Siccome l’evoluzione scientifica è molto più veloce di quello che il nostro cervello riesce ad elaborare, analizzare ed infine sdoganare a livello etico, tutto quello che succede vicino al DNA è ricco di interpretazioni opposte.

Per capirci con un esempio: è giusto sapere in anticipo, rispetto ai tempi naturali del parto, se il bambino nel grembo di una donna è sano oppure no?


Io sono fermamente convinto che lo sia, in quanto la salute dell’individuo, la piena consapevolezza di se e la possibilità di realizzazione della propria vita vengano al di sopra di tutto e quindi penso rientri nelle scelte di un genitore decidere se il proprio figlio potrà oppure no avere i suddetti requisiti: non trovo umano e nemmeno "cristiano" mettere al mondo un figlio solo per donare a lui e a me, sofferenze che per altro lui non ha richiesto o scelto.

Ma ecco dove i pareri divergono: sulla scelta, sul tanto decantato libero arbitrio dei cattolici.

Riporto due stralci di articoli, del tutto opposti, che trattano proprio di questo argomento: starà al lettore a decidere quello che è giusto e quello che non lo è.

"Spagna: bambino nato per curare il fratello, missione compiuta: il bambino «selezionato» geneticamente in Spagna per curare il fratello è «riuscito a guarirlo. Le cellule del piccolo Javier, nato a ottobre in un ospedale di Siviglia, sono servite a curare Andres, sette anni, che soffriva di beta-talassemia, cioè anemia mediterranea. Il sangue del cordone ombelicale del neonato è stato impiegato per un trapianto di midollo osseo, che ha consentito ad Andres di cominciare a produrre globuli rossi normali"

"L’Osservatore: no ai test prenatali: i test prenatali, consigliati ormai a livello di massa alle donne in gravidanza, rischiano di aprire la strada alla selezione dei feti, perciò L’Osservatore Romano condanna l’aborto di bambini affetti soprattutto da sindrome di Down. «Nessuno pensa di negare il diritto a conoscere, ma perché far diventare automatico “accertare” la normalità come condizione per “accettare” il figlio?»"

Due modi opposti di vedere la stessa cosa.
Io sto con la ricerca visto che credo fermamente che l’etica possa essere del tutto indipendente dalla religione e trovo che liberare l’uomo dalle sofferenze sia l’atto più caritatevole, nobile e vicino ad un ipotetico Dio, che si possa compiere.
Anche prima di nascere.

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