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Berlusconi, Maroni, Storace, Iorio, l’Italia con loro torna indietro di 20 anni

Lo spettacolo messo in scena in pochi giorni dalla destra italiana è a dir poco desolante. La stagione che doveva inaugurare la nuova politica e la cosiddetta “terza repubblica” si sta rilevando almeno per quanto riguarda il fronte dei conservatori un incubo. Fino a qualche mese fa tutti parlavano di rinnovamento e di cambio generazionale ma alla fine l’unico politico che è stato “rottamato” dal suo stesso creatore (un certo Silvio Berlusconi) è Angelino Alfano, che si è piegato all’ennesimo diktat di Arcore.

Basta analizzare i candidati per le elezioni politiche e regionali che molto probabilmente si terranno il prossimo febbraio per capire la decadenza su cui versa il fronte berlusconiano. Candidati vecchi, già visti, consumati, invischiati con i poteri locali e delegittimati da anni di governo inconcludente della cosa pubblica. Politici portabandiera di un’era che ritenevamo chiusa e che rifanno capolino per cercare di garantirsi l’ennesima rendita di posizione per sé e per i propri accoliti. Ma andiamo con ordine.

Alla presidenza del Consiglio si ripresenta Silvio Berlusconi, per la sesta volta. Uomo che lacera l’Italia più di ogni altro personaggio storico, cercherà di battere il record di Mussolini che al governò ci fu per ben 20 anni. Il fascismo però qualche merito lo annovera (la costruzione dei tribunali in molte città italiane e la bonifica della pianura Pontina, per citarne due) il berlusconismo oltre all’elezione di Nicole Minetti alla regione Lombardia e i vari scandali universalmente noti (Ruby e Letizia su tutti) ha compiuto poco altro.

Figlio della prima Repubblica, il Cavaliere vorrebbe proiettarsi sulla terza, sebbene sia mal digerito dalla totalità delle cancellerie europee e dalla maggioranza degli italiani che nonostante i sacrifici avevano apprezzato la serietà del governo Monti.

Alla regione Lombardia dovrebbe essere candidato Roberto Maroni. Già ministro dell’interno del primo governo Berlusconi (1994). Faccia pulita del leghismo, nato e cresciuto sotto l’ombra di Umberto Bossi, ha accettato fino alla sua defenestrazione ogni decisione di quello che fu il senatur. Sostenne con convinzione l’inesistenza della malavita organizzata in Lombardia, smentito dai fatti, cerca di marcare la diversita’ del Carroccio con esiti disastrosi. Antieuropeo ed antitaliano, dopo i fallimenti del federalismo, Bobo punta al Pirellone per creare con Cota (Piemonte) e Zaia (Veneto) la fantomatica euro-regione del Nord, nuovo feticcio leghista, che difficilmente porterà a qualcosa di nuovo.

Nel Lazio il centrodestra dovrebbe convergere sulla candidatura di Francesco Storace. Il più missino degli ex An, odia Gianfranco Fini e quelli che predicano troppa discontinuità con il passato. “Epurator” è già stato Presidente della Regione Lazio, dal 2000 al 2005, già presidente della commissione di vigilanza della Rai dal 1996 al 2000. Noto soprattutto per il “laziogate” e per gli scandali sulla sanità laziale, Storace si contende il posto con Renata Polverini che nonostante la vicenda “Fiorito” ed i disastri della sua giunta vorrebbe potersi fare un altro giro di giostra alla Pisana.

In Molise il candidato del Pdl dovrebbe essere Michele Angelo Iorio, già presidente di questa regione nel 1998, nel 2001, nel 2006 e nel 2011, condannato in primo grado ad un anno e sei mesi per abuso di ufficio , gode agli occhi di Berlusconi delle credenziali per provarci un’altra volta.

p.s. Sembra che Google per celebrare la sesta (consecutiva) discesa in campo di Berlusconi abbia in mente di lanciare in rete un nuovo doodle commemorativo. Eccone una prima bozza.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.160) 11 dicembre 2012 11:27

    Ha dimenticato di aggiungere all’allegra brigata anche Bersani, che, quale degno successore di Monti, prepara un modello di società improntato alla peggiore delle dittature: quella fininziaria! Un accenno in proposito intendevo fornirlo con l’intervento che riproduco di seguito, visto che la Redazione me lo ha censurato.

    A una superficiale disamina, potrebbe confondersi con le tante paradossali vicende ricorrenti nell’ordinaria quotidianità. Invece si tratta di una avvilente circostanza derivante dall’odierno degrado sociale e culturale che affligge particolarmente la società occidentale. Il riferimento è a una allarmante situazione riguardante gli USA: vale a dire la nazione ritenuta ancora da molti il più calzante esempio di democrazia, se non addirittura “l’ideale modello” di libertà.

    Proprio in quella consolidata “oasi di democrazia”, e precisamente nello Stato del Texas, da qualche settimana si è determinata una circostanza che non è neppure lontanamente comparabile con le nefandezze commesse dalle peggiori dittature. In quello Stato, la “John Jay High School” e la “Anson Jones Middle School”, a San Antonio, stanno consumando a danno dei propri allievi un gravissimo reato volto a imporgli l’accettazione dell’impianto di chip RFID (Radio Frequency Identification) nell’evidente intento di “monitorarne” ogni sia pur minimo spostamento.

    L’anfotero gregge statunitense, solitamente vocato alla mera emissione del monotono belato, questa volta sembra essersi almeno parzialmente destato. Qualche voce di dissenso ha cominciato a levarsi contro una così penalizzante iniziativa volta a coartare flagrantemente le fondamentali libertà personali.

    La sconcertante risposta fornita dalle due direzioni scolastiche, previamente “ammonite” dal perverso potere finanziario, a questa più che legittima reazione, si è subito concretizzata nella adozione di drastici provvedimenti restrittivi nei confronti dei dissidenti, nell’evidente intento di riuscire così ad arginare sul nascere ogni possibile allargamento della protesta. Proprio come capita regolarmente in ogni consolidata democrazia!

    Incuranti della gravità del loro operato, le medesime direzioni scolastiche sono andate ben oltre quella già vessatoria iniziativa, discriminando i contestatori e intimandogli il divieto di partecipare alle fondamentali attività didattiche, oltre che l’accesso ai bar e alle biblioteche relativamente annessi.

    Una di queste voci dissenzienti, quella della studentessa Andrea Hernandez, della “John Jay High School”, ha avuto addirittura l’ardire di denunciare la stessa per aver ignorato la sua univoca richiesta di voler mantenere la privacy!

    Al fine di conferire ulteriore incisività repressiva ai già adottati provvedimenti, la rispettiva direzione scolastica ha inviato una richiesta scritta ai genitori della ragazza per “convincerla” a cedere alla sua autoritaria iniziativa. Per fortuna, il padre della studentessa non si è lasciato intimidire da quelle ritorsioni. In compenso, ora dovrà però sobbarcarsi il gravoso onere di provvedere direttamente alla formazione didattica della figlia!

    Qualora questa deprecabile iniziativa dovesse malauguratamente avere buon fine, subito dopo la stessa sorte toccherà a un altro centinaio di istituti scolastici, con il coinvolgimento di migliaia di studenti.

    Quasi contemporaneamente, un analogo progetto vede protagonista in Inghilterra l’industria dolciaria “Nestlé”, la quale consente, attraverso l’acquisto di un suo prodotto e attivandone l’annesso chip, di rientrare tra i sei “fortunati” vincitori ai quali sarà concesso di essere “geolocalizzati” e perciò raggiunti entro le successive 24 ore da un elicottero che gli calerà una valigia contenente 10.000 sterline di premio.

    E’ ordinariamente risaputo che attraverso diversi dispositivi elettronici già in uso, si sappia dove siamo e cosa facciamo in qualsiasi momento della giornata. Solo che adesso è giunto il momento di organizzare meglio questa situazione, proponendola omeostaticamente sin dalla più tenera età, onde armonizzarla con la quotidianità. In modo che ciascun individuo possa abituarsi all’idea di essere costantemente seguito in ogni sua iniziativa. E quale può essere lo strumento più efficace per poterlo fare, se non quello di presentarla addirittura come un gioco con un allettante premio in denaro? Capita così che, con la scusa di potersi aggiudicare una valigia piena di soldi, tanti creduloni preparino la loro condizione di schiavitù.

    In un così desolante contesto, non poteva mancare il fattivo contributo offerto della montiana università ’Bocconi’, i cui studenti hanno cominciato a familiarizzare con tali dispositivi, impiegando un unico strumento valido come tesserino universitario e come bancomat. Le ragioni di una simile strategia, risiedono nel fatto che, fornendo a tanti sprovveduti un accattivante giocattolino, se ne carpisca la curiosità e la suscettibilità verso l’accettazione di trappole tese contro le fondamentali libertà personali.

    Se appena un anno fa qualcuno avesse ipotizzato lo stabilirsi di un tale degrado socioculturale, verosimilmente non sarebbe stato creduto. E invece è successo. Repentinamente, il proscenio è mutato. Grazie anche al dirimente contributo offerto da una accurata campagna mediatica resa ancor più efficace dalla sciagurata pretesa della abolizione dell’uso del denaro contante nelle ordinarie transazioni economiche nella fallace illusione di poter così riparare all’evasione fiscale, il processo ha subìto una drastica accelerazione. Il pretesto sfruttato dai criminali della finanza per mascherare una così palese violazione delle fondamentali libertà personali, fa leva sulla folle equazione secondo la quale soltanto dotando la gente di appositi chip sarebbe possibile “tracciare”, e non soltanto economicamente, la sfera privata di ciascun individuo, lasciando ai veri speculatori, quindi agli autentici responsabili dell’odierno dissesto economico, la facoltà di ricorrere a ogni sorta di raggiro attraverso il versatile strumento del pagamento elettronico. Coartando così gli essenziali spazi privati del cittadino e controllandolo come se fosse un animale da esperimento! Non a caso, B. Croce osservava nella sua opera ’Storia d’Europa nel secolo decimonono’, che “La libertà al singolare esiste soltanto nella libertà al plurale”, e Th. Adorno, nella sua opera ’Minima Moralia’, che ”la libertà non sta nello scegliere fra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta”.

    Naturalmente, si tratta di un colossale raggiro. Costoro conoscono benissimo l’indole umana. Sono capaci pertanto di interpretarne compiutamente le innate propensioni. Per questo sanno benissimo quanto essa sia propensa a recepire ogni sorta di menzogna purché le venga adeguatamente somministrata.

    Non è marginale ricordare in proposito che la più nota azienda del settore, la “Positive ID Corporation”, si sia costituita nel 2009 in seguito alla fusione della “VeriChip Corporation” con la “Steel Vault Corporation”, che produce chip RFID sottocutanei per la rilevazione di taluni parametri biologici. Attualmente, sembra che la “Positive ID Corporation” sia la sola società autorizzata dall’FDA, che è il massimo organo della sanità americano, alla produzione di chip RFID impiantabili negli organismi umani. A sua volta, la “VeriChip Corporation” era la società controllata dalla “Digital Angel Corporation”, tra i cui finanziatori figura la famiglia...Rotschild! Proprio essa: la famiglia del famigerato Club Bilderberg! Cioè lo stesso gruppo riunitosi a Roma appena qualche settimana fa e in merito al quale il sig. Riccardo Corsetto, portavoce dell’Associazione ‘L’Unico – Max Stirner‘, ha sporto denuncia alla magistratura per palese violazione della legge Anselmi. In una apposita intervista, egli ha così dichiarato al riguardo: “Gli articoli di stampa degli ultimi giorni, che parlano della riunione a Roma di gotha della finanza a cui avrebbe partecipato anche il capo del Governo italiano insieme ai suoi ministri, ha convinto gran parte della pubblica opinione che in tale ‘Club’, segreto e occulto, potrebbero programmarsi attività dirette ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale, contravvenendo pertanto a quanto prescritto dalla legge Anselmi dell’82 in materia di associazionismo segreto, e determinando quindi le condizioni di una sostanziale interruzione della democrazia, e della sovranità del Popolo italiano ed europeo.” (L’UNICO).

    Questo è invece il testo del suo esposto alla magistratura: ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA

    Il sottoscritto RICCARDO CORSETTO residente a ROMA in XXX XXXXXXXXXX

    PREMESSO CHE

    La Legge 25 Gennaio 1982, n. 17, (pubblicata nella G. U. 28 gennaio 1982, n. 27, dal titolo “Norme di attuazione dell’art. 18 della Costituzione in materia di associazioni segrete e scioglimento della associazione denominata Loggia P2″ così recita all’art.

    1: “Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall’art. 18 della

    Costituzione, quelle che, anche all’interno di associazioni palesi, occultando la loro

    esistenza ovvero tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero

    rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci, svolgono

    attività diretta ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di

    amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche

    economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale”.

     

    CONSIDERATO

    che nei giorni tra il 10 e il 15 novembre c.a. si è tenuta a Roma – secondo quanto riportato anche dalla stampa nazionale – la 61^ riunione del cosiddetto ‘Club Bilderberg’ che riunirebbe personalità influenti dell’economia, della finanza, della politica, nonché rappresentanti di vertice dello Stato e dell’attuale Governo italiano;

    che a tali riunioni si sarebbero incontrati i soci del c.d. ‘Club Bilderberg’, tenendo segrete congiuntamente finalità e attività sociali ovvero rendendo sconosciuti, in tutto od in parte ed anche reciprocamente, i soci;

    che all’ultima riunione avrebbe preso parte l’attuale presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana, insieme ad alcuni suoi ministri di spicco,

    CHIEDE

    vista la segretezza di tale associazione, e l’influenza delle personalità che ne prendono parte, che la Procura della Repubblica di Roma verifichi se all’interno del c.d. Club Bilderberg, si programmino – come buona parte della pubblica opinione crede – attività dirette ad interferire sull’esercizio delle funzioni di organi costituzionali, di amministrazioni pubbliche, anche ad ordinamento autonomo, di enti pubblici anche economici, nonché di servizi pubblici essenziali di interesse nazionale, contravvenendo pertanto a quanto prescritto dalla legge citata in premessa, e determinando quindi le condizioni di un sostanziale svuotamento della democrazia, e della sovranità del Popolo italiano ed europeo.

    Roma, 16/11/2012

     

    In fede

    Riccardo Corsetto

     

    Come andrà a finire? Come sempre! Con il consueto nulla di fatto! E così, mentre i signori al governo se la rideranno alle spalle dei fessi, molta gente comincerà a piangere. Dimostrando ancora una volta come si possano evocare differenti risposte neurofisiologiche mediante la somministrazione dello stesso stimolo.

    La conquista della libertà è un processo lungo e doloroso, ma la sua perdita, una volta ritenutala illusoriamente acquisita, è semplice e repentina. E gli italiani lo stanno dimostrando. Purtroppo, egregiamente!

  • Di illupodeicieli (---.---.---.198) 11 dicembre 2012 14:23

    Non so Piero se ci sia o meno censura su agoravox, prendo atto che finchè certi temi non vengono affrontati e presentati affinchè possa seguira una discussione e non un semplice "sì padrone, facciamo come vuoi tu", fino a quando in tv e anche su web, si continuerà a urlare e a sovrapporsi, magari anche bannando o nel caso del tubo catodico zittendo le persone sovrapponendo loro uno che parla a voce più alta o irridendo delle sue osservazione, chi legge o vede o ascolta, non solo non capirà che esistono, per esempio sul debito pubblico, posizioni diverse da quelle espresse dal governo Monti. Ma c’è di più: queste posizioni hanno eguale dignità e valore , e meritano di essere conosciute. Invece ciò non avviene: e quando alcune posizioni diverse, come quelle di Paolo Barnard o di Bagnai, piuttosto che quelle di Piga o di Blondet (quest’ultimo non ha trovato accoglienza, non è stato invitato) trovano o dovessero trovare alloggio, questo avviene dopo le ore 23, ma cosa logica, non trova eco in nessun organo di stampa. Quando è accaduto,nel caso di Barnard ad esempio, uno come Sofri, intervistato su una rete mediaset, tg com 24 salvo errore, ha affermato che nemmeno lo conosceva,ma ovviamente si è guardato bene di muovere osservazioni su quanto da lui affermato. Questo per dire che, ok, secondo Andrea D’Antrassi, l’Italia farebbe un passo indietro già presentando queste persone come candidate: vediamo il programma, valutiamo le idee, e invitiamo costoro o i loro portavoce, a parlare di programmi, di cosa si può fare e in che modo. Questo è determinante affinchè non ci sia la solita trappola del "pensavamo che si potesse fare " o,peggio che mai "del bisogna vedere se ci sono le condizioni": Si sa che per promuovere ed effettuare alcuni cambiamenti, è necessario cambiare la costituzione e per farlo si segue un determinato iter: non solo, ma alcune leggi possono essere bloccate dai vari ricorsi, o dalla corte costituzionale (se non sbaglio) o alcune regione non "recepiscono" o a qualche provvedimento non "segue il decreto attuativo". Quindi si rischia, e di questo ne sono sicuro, di votare proprio Berlusconi dimenticandosi che alcune delle sue numerose promesse poi non sono state mantenute: e questo gli andrebbe ricordato in fase di intervista, ma senza andare a cercare le storie di Ruby o altre faccende, andando a ciò che interessa le persone. Si dice bene quando si afferma che lo spread non si mangia, e nemmeno Ruby...a meno di essere cannibali.

  • Di Piero Tucceri (---.---.---.190) 11 dicembre 2012 14:51

    Per poter adeguatamente valutare la situazione, basta soltanto leggere quel che ho riportato sopra e pronunciarsi di conseguenza. Personalmente, rimango dell’avviso che anche non condividendo certe posizioni, si debba comunque offrire anche ad altri la possibilità di discuterne. E questo non è successo. Non soltanto adesso, ma neppure in precedenza. Circa l’opportunità di CENSURARE o meno il mio intervento, basta semplicemente leggerlo. Chiunque può così rendersene conto! Per il resto, accetto tutto. A patto però che poi, quando si venga punzecchiati direttamente, si abbia almeno il pudore di tacere. Perché la libertà di espressione, dovrebbe essere una conquista sociale assolutamente inalienabile! Grazie per il commento.

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