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Berlusconi: Annozero non una trasmissione giornalistica ma una puntata a tesi contro di me

Un interessante caso di proiezione psicanalitica o una semplice simulazione all’interno di un "sistema gioco" più ampio?
La moglie del soggetto aveva chiesto ripetutamente a chi gli stava vicino di aiutarlo come si fa con una persona che non sta bene. Ma lui pareva più arzillo che mai.

Il Presidente del Consiglio è scandalizzato: "Silvio Berlusconi non ha gradito la puntata di "Annozero" dedicata al rapporto con sua moglie Veronica Lario, giudicandola, in alcune conversazioni telefoniche con parlamentari della maggioranza, non una trasmissione giornalistica ma una puntata a tesi contro di lui. Tanto che, riferisce chi ha potuto ascoltare i suoi commenti, il presidente del Consiglio si è chiesto se questo sia il modo di spendere i soldi pubblici."

Mi chiedo: Porta a Porta non è pagato con soldi pubblici? La puntata in cui il premier ha raccontato la sua verità, in assoluta Vesparcondicio ("Adesso parlo io", il titolo più che azzeccato della puntata, praticamente un monologo), è stato un modo migliore di spendere i soldi pubblici?

E l’onnipresenza mediatica del nostro "papi" Silvio nazionale sulle reti rai negli ultimi mesi, non è pagata con soldi pubblici?

Pino Corrias ha richiesto invano i dati sulla presenza del premier in tv negli ultimi tempi : "Dati, fino a questo momento non ne girano affatto. Dimostrerebbero come e quanto il Cavaliere abbia presidiato, senza alcuna interferenza, le sei reti nazionali ogni giorno e ogni notte, in diretta e in replica, nei tg e nei contenitori del mattino, del pomeriggio, nelle prime e nelle seconde serate."


Ma il problema per il premier è Santoro, con le sue trasmissioni a senso unico.
E con lui tutti quelli che non accettano il "gioco" che caratterizza molte delle relazioni umane e che in Italia in particolare è diventato paradigma assoluto del modo di vivere, comportarsi, "saper stare al mondo":

"Stanno giocando a un gioco.
Stanno giocando a non giocare a un gioco.
Se mostro loro che li vedo giocare,infrangerò le regole e mi puniranno.
Devo giocare al loro gioco,di non vedere che vedo il gioco."

(R. D. Laing - "Nodi", Einaudi 1976)

Commenti all'articolo

  • Di SG (---.---.---.227) 9 maggio 2009 12:29

    Non sono riusciti a fermarlo dalla sua discesa in campo, nonostante tutta la valanga di inchieste e di indagini su di lui e su Mediaset. Ora ci provano cercando di colpirlo nel privato. E stanno facendo un altro flop. Spero che capiscano che per diventare un’opposizione credibile, non sia necessario rendere un mostro l’avversario, ma che basti dimostrare quanto di bello ed alternativo c’è nelle proprie posizioni. E’ proprio questo il punto: quali sono le posizioni belle ed alternative della sinistra? In attesa di una così semplice presa di coscienza, attendiamoci nuove trasmissioni a TESI PRECONFEZIONATE, dove chi tenta di smentirne gli assunti, viene fischiato beceramente dal pubblico, mentre chi le conferma viene applaudito dalla "claque". Santoro è l’organizzatore di uno spettacolo già visto secoli fa in Roma antica, degno di essere svolto in un COLOSSEO, dove allo spettatore resta la soddisfazione di mettere a morte l’indegno di turno (sempre lo stesso), lasciandolo sazio ed ebbro del sangue versato.La sinistra sta ormai perdendo tutto il suo elettorato, che ha votato per il PDL. A chi si rivolge ormai?Solo i salottieri, Radical Chic, possono trovare soddisfazione da un tale deprimente spettacolo televisivo.
    Il resto del popolo italiano resta in silenzio, pronto a farsi sentire in cabina elettorale, dando l’ennesima mazzata ad una classe politica ideologica e settaria.

    • Di cincinnato (---.---.---.28) 9 maggio 2009 17:14

      Negli stati Uniti, per un semplice rapporto orale con una maggiorenne, il presidente Clinton fu sottoposto ad incessanti e ficcanti inchieste giornalistiche (ma si sa che la stampa e le TV non erano sue).

      Da noi, invece sembra che il nonnetto bavoso vada con minorenni,ma la stampa e le TV (proprietà dello stesso) non fanno nemmeno un approfondimento. Se il caso fosse capitato ad un Di Pietro qualunque avremmo avuto un bombardamento 24 ore su 24 e una ricerca anche di quando il primo bacio e a chi......

      Sono d’accordissimo che la cosidddetta opposizione sinistra fa schifo (politicamente) almeno quanto la destra. -Forse sono io che non riesco a distinguerne la differenza?- Ma questo non significa che dobbiamo sorbirci questa pericolosissima situazione che ci condurrà ai corsi e ricorsi storici di Vichiana memoria.

      In un paese veramente democratico DEVE esistere la separazione dei poteri (politica, economia, giustizia e informazione pluralistica).

      Forza Santoro, unica voce fuori dal coro.

    • Di (---.---.---.5) 11 maggio 2009 02:25
      Sulla banca Rasini, dove il padre Luigi Berlusconi lavora per tutta la vita, da semplice impiegato a direttore generale, ecco la risposta di Michele Sindona (bancarottiere piduista legato a Cosa Nostra e riciclatore di denaro mafioso) al giornalista americano Nick Tosches, che nel 1985 gli domanda quali siano le banche usate dalla mafia: "In Sicilia il Banco di Sicilia, a volte. A Milano una piccola banca in piazza Mercanti". Cioè la Rasini, dove - ripetiamo - Luigi Berlusconi, padre di Silvio, ha lavorato per tutta a vita, fino a diventarne il procuratore generale. Alla Rasini tengono i conti correnti noti mafiosi e narcotrafficanti siciliani come Antonio Virgilio, Salvatore Enea, Luigi Monti, legati a Vittorio Mangano, il mafioso che lavora come fattore nella villa di Berlusconi fra il 1973 e il 1975.
      ...Nel 1973 Berlusconi, tramite Marcello Dell’Utri, ingaggia come fattore (ma in seguito Dell’Utri l’ha promosso "amministratore della villa") il noto criminale palermitano, pluriarrestato e pluricondannato Vittorio Mangano. Il quale lascerà la villa solo due anni più tardi, quando verrà sospettato di aver organizzato il sequestro di Luigi d’Angerio principe di Sant’Agata, che aveva appena lasciato la villa di Arcore dopo una cena con Berlusconi, Dell’Utri e lo stesso Mangano. Mangano verrà condannato persino per narcotraffico (al maxiprocesso istruito da Falcone e Borsellino) e, nel 1998, all’ergastolo per omicidio e mafia
  • Di (---.---.---.5) 11 maggio 2009 02:26
    Berlusconi, quando lasciò i suoi primi lavori da parte (cantare canzoni sulle navi e altre cavolate), iniziò a lavorare nella banca del padre a Milano. Codesta banca venne identificata come la banca per il riciclaggio del denaro sporco della mafia. Berlusconi poi fondò fininvest che nei primi 7 anni di vita, vide arrivare, nei suoi fondi, 15 miliardi di lire di cui non si è saputa mai la provenienza. Dell’Utri, braccio destro di Berlusconi, condannato a 11 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, "assolda" Vittorio Mangano (3 anni di reclusione per traffico internazionale di droga, successivamente processato per mafia ma non ricordo dove e quando, e 2 ergastoli per triplice omicidio) come "stalliere".. Nel ’92, 48 ore prima che Falcone vennè fatto saltare in aria, si esegue un’ultima intervista a Borsellino, fatta da un giornalista francese, dove lo stesso giudice, dice che proprio in quel periodo stavano indagando su delle presunte congruenze tra Berlusconi,dell’utri e mangano con Cosa Nostra. Guardacaso, dopo questa dichiarazione saltano in aria. Casualità delle casualità, Enzo Cartotto, testimone contro Cosa Nostra, parla pesantemente di Berlusconi e dell’Utri, dicendo che erano loro i mandanti a volto coperto delle famose stragi.
    Qualche anno dopo, nel ’94, Berlusconi, Craxi e dell’Utri formano un partito dal "nulla" più assoluto in meno di un anno con migliaia di seguaci. Forza Italia. Molti aggregati non volevano far entrare in politica un uomo con 3 televisioni, ma ci entrò lo stesso.
    14.03.2001
    Luttazzi intervista il giornalista Marco Travaglio, sul suo nuovo libro "L’odore dei soldi", che parla proprio di come Berlusconi sia riuscito a sfondare così. In poche parole dice molte cose scritte da me qui sopra, poi la trovi anche su internet. Successivamente a questa intervista, i due vengono querelati da: Fininvest, Mediaset, Berlusconi e Forza Italia per un ammontare di 41 miliardi di lire. Vincono la causa, perchè i fatti citati nell’intervista, sotto domande "lecite" di Luttazzi, sono fondati e reali.

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