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Basket Nba, per Bryant un assolo senza coristi

Bryant non è un solista. Ma è la banda che gli suona intorno che non è all’altezza. Michael Jordan aveva Scottie Pippen, Tony Kukoc, Ron Harper. Quando decideva di scaricare la palla c’era sempre un tiratore che piedi a terra la metteva dentro. Dal “vecchio” John Paxson, a Bj Armstrong, insieme al resto della squadra, tutti sapevano sfruttare bene gli spazi che il numero 23 procurava con le sue giocate. 

Lo stesso Bryant quando nel 2000 vinse il suo primo titolo all’età di 22 anni aveva l’enorme Shaquille O’Neal sotto canestro, ma anche Glen Rice, Ron Harper, Ac Green e in panchina Robert Horry, Derek Fisher e l’ex romano Brian Shaw. Gente che non si faceva certo pregare quando doveva infilare la palla nella retina.
 
Ora qualcuno mormora che Bryant è un solista. Ma mettiamo caso che il “campione” voglia scaricare la palla ad un suo compagno per un tiro facile: a chi la da? Sessions? Ebanks? Blake forse è l’unico che ogni tanto la metteva dentro dalla distanza, ma ha pagato caro l’errore in gara due contro i Thunder, con le minacce che gli sono arrivate tramite Twitter, che non l’hanno certo aiutato a dare il massimo in campo. Sessions è sparito dal campo nella serie contro Oklahoma. Sotto tono anche Paul Gasol, ma senza un tiratore degno di nome, lasciando da parte il discorso playmaker, è difficile creare i giusti spazi ed equilibri di squadra, che andavano meglio con la presenza del vecchio Derek Fisher, scambiato a metà stagione proprio per Sessions. 
 
Decisamente meglio Gli Oklahoma Thundergiovani, atletici e tecnicamente capaci. Una squadra dinamica, a trazione posteriore, con un equilibrio di squadra tra i “piccoli”, in cui includiamo anche i 2.06 cm di Durant, che da spettacolo: 28 punti per Westbrook, 25 per Durant, 17 per l’inguardabile, per la sua barba, Harden, nella gara 5 con cui i Tunder hanno vinto la serie contro i Lakers. Ed ora c’è la finale di conference con i San Antonio Spurs, di Parker, Ginobili, Duncan. Un’altra delle poche franchigie che quest’anno in Nba hanno offerto un vero gioco di squadra (dimentichiamoci i discutibili falli tattici di coach Popovic, ognuno ha le sue pecche!).
 
Che sia quella tra Thunder e Spurs la vera finale Nba?
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