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Ascolta il tuo cuore… e la tua mente! Perché a sinistra si teme il M5s

I tantissimi simpatizzanti del MoVimento 5 Stelle convenuti nella romana piazza San Giovanni sono gli eredi politici dei manifestanti che, in assenza d'iniziativa degli oppositori parlamentari del berlusconismo, affluirono massicciamente in piazza San Giovanni nel settembre 2002 e nel dicembre 2009.

Al termine dell'estate 2002, Nanni Moretti promosse una “Festa di Protesta” per dare voce al disgusto indotto nell'opinione pubblica italiana dalle prime leggi ad personam approvate dalla maggioranza parlamentare di centrodestra (di cui facevano parte non solo Berlusconi e la Lega, ma anche Fini e Casini).

Nel dicembre 2009, il Popolo Viola contestò vigorosamente un governo capace solo di tutelare gli interessi privati della persona che ne era a capo.

Chi scrive ha partecipato ad entrambe le manifestazioni e si è recato a Roma per testimoniare tutta la propria allergia al berlusconismo e ai vizi da esso incarnati (ingordigia, corruzione diffusa, incompetenza, servilismo, disprezzo della democrazia, manipolazione dell'informazione, etc.).

Beppe Grillo è riuscito, negli ultimi anni, a dare una convincente risposta culturale e politica al grande malumore spontaneamente manifestatosi nel 2002 e nel 2009, mentre gli oppositori parlamentari di Berlusconi (Partito Democratico in testa) hanno ignorato le ragioni profonde e diffuse di quella protesta, che andavano oltre il disprezzo verso la persona e le scelte del capo del governo in carica.

A dire il vero, l'azione mitopoietica di Giuseppe Piero Grillo iniziò nel novembre del 1986, quando venne cacciato dalla RAI per una battuta profetica sulla cleptomania dei socialisti. Da allora, Grillo allestì, lontano dagli schermi televisivi, spettacoli sempre più civilmente impegnati. Il suo grande talento satirico iniziò a mettere nel mirino non solo i politicanti di turno, ma anche i grandi speculatori internazionali che devastano l'ambiente e/o truffano milioni di cittadini indifesi. La nascita del suo sito internet, nello scorso decennio, ha dato ulteriore forza alla sua azione mitopoietica. I messaggi (e i video) quotidianamente pubblicati sul suo sito hanno catalizzato l'attenzione di milioni di italiani e hanno creato una nuova ed originale scala di valori. I corsivi di Grillo sono paragonabili alle Lettere del protoinventore del cristianesimo, Paolo di Tarso. Come Paolo di Tarso, Grillo vuole creare un nuovo sistema di valori ed organizzare una nuova comunità di adepti, servendosi prevalentemente ed incessantemente della parola scritta. Possiamo dire che ci sta riuscendo alla grande.

Il suo successo sta letteralmente facendo impazzire gli oppositori istituzionali del moribondo berlusconismo, che speravano di stravincere le elezioni con qualche comparsata nei teatri e negli studi televisivi. Particolarmente inferociti appaiono gli inventori del Partito Democratico, ossia il gruppo editoriale L'Espresso-Repubblica. Il cieco e furioso accanimento anti-grillino delle testate appartenenti al signor Carlo De Benedetti lascia basiti, soprattutto perché non si capisce cos'altro possa volere, dopo il risarcimento incassato per il furto berlusconiano della Mondadori, il finanziere ebreo con cittadinanza svizzera che ha distrutto l'Olivetti. Stanno vomitando sul MoVimento 5 Stelle accuse che tradiscono tutta la loro paura, la loro invidia e la loro sorpresa per l'enorme successo di un soggetto politico creato con mezzi infinitamente più limitati di quelli a loro disposizione.

Al netto delle gratuite e cattive accuse rivolte ai grillini, c'era solo un motivo che poteva ancora indurre a votare per la coalizione guidata dal Partito Democratico: il rischio che, grazie a questa schifosa legge elettorale maggioritaria a turno unico, tornasse a vincere l'esangue ed impresentabile blocco berlusconiano.

Questo rischio (concreto al Senato, ma teorico alla Camera) ha tormentato la scelta di chi voleva un forte cambiamento, ma temeva di favorire ciò che aveva sempre detestato.

La decisione finale è stata presa consultando i sondaggi clandestini fino all'ultimo minuto utile. È stata assecondata, votando M5S, la volontà di un forte cambiamento alla Camera, poiché tutti i sondaggi assegnavano, a livello nazionale, un discreto vantaggio alla coalizione bersaniana. Al Senato, col voto alla vendoliana SEL, è prevalso il timore di fare un favore al detestato blocco berlusconiano, che, qui in Lombardia, non veniva dato in svantaggio dalle rilevazioni dei sondaggisti. 

Una legge elettorale a doppio turno avrebbe dato maggiore libertà di scelta ai cittadini. Purtroppo, uno dei lasciti più orrendi del berlusconismo è la porcata calderoliana del 2005 (votata anche da Fini e Casini). Si spera che venga a breve spazzata via insieme al suo committente e al suo estensore.

Lunga e migliore vita alla giovane Democrazia Italiana!

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