Arrestato Michele Puzio, capozona del clan Moccia

La latitanza di Puzio Michele, 45 anni, detto “Michelino” è terminata la mattina del giorno 8 aprile, quando gli uomini della squadra mobile l'hanno arrestato nella villa bunker a due livelli, già sottoposta a sequestro patrimoniale, di Afragola - in via Saggese XIII traversa.

Protetto da un sistema di videosorveglianza a circuito chiuso, si nascondeva in un rifugio scavato in un intercapedine ricavata da una parete. Ritenuto dalle forze dell'ordine uno dei ricercati più pericolosi, riuscì a scappare all'arresto lo scorso luglio quando ci fu la maxi retata della polizia che portò all'arresto di 54 affiliati del clan camorristico dei “Moccia”; in particolare lui è stato ricercato per associazione di tipo mafioso, usura, estorsione e impiego di beni di provenienza illecita.

È ritenuto,quindi, al vertice del clan “Moccia” in quanto reggente per la zona di Casoria. Inoltre, secondo quando riportato da una recente ansa, ci sono nuove accuse per il capozona dei Moccia: avrebbe cercato di costringere, insieme ad altre tre persone, il titolare di una pizzeria , già vittima di numerose estorsione, a testimoniare il falso.

“Nei suoi confronti il Tribunale di Napoli aveva emesso, lo scorso 3 gennaio, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per intralcio alla giustizia, minaccia aggravata e per associazione a delinquere di tipo mafioso che gli è stata notificata oggi dai carabinieri" (cit. Ansa)