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Apple si conferma un gigante anche in Borsa

In tempi di crisi ci sono aziende che scoppiano di salute: è il caso di Apple, che dopo lo straordinario successo del nuovo Ipad (3 milioni venduti solo nell'ultimo week end dalla data di lancio di venerdì 16 marzo) decide di restituire buona parte della sua montagna di cash di quasi 100 miliardi di dollari in dividendi agli azionisti e operazioni di "buyback" (riacquisto di propri titoli).

Una svolta storica (non accadeva dal 1995) che lunedì 19 marzo ha visto la società di Cupertino chiudere la seduta di Wall Street con un +2,65% a 601,10 dollari. Basta considerare che dal giorno della sua quotazione, il titolo Apple è salito di quasi il 4.600%, mentre Goldman Sachs ha alzato l'obiettivo del target price nel range 660/700 dollari. 

Una storia di successo, che colloca l'azienda fondata da Steve Jobs nella così detta "banda dei quattro", i pilastri del settore infocom, insieme GoogleAmazon e Facebook. Il nuovo amministratore delegato Tim Cook ha dunque ben delineato le strategie future di Apple: nessuna grande acquisizione all'orizzonte ma uno sguardo costante alla qualità del prodotto, attraverso nuovi investimenti da 45 miliardi in tre anni in ricerca e sviluppo e piccole fusioni. 

La scelta a breve termine invece punta a soddisfare gli azionisti. Apple pagherà 2,65 dollari per azione, pari a un rendimento annuale dell'1,8%, a frequenza trimestrale, che coinciderà con il quarto trimestre dell'anno fiscale 2012. Il costo dello stacco dei dividendi e dell'operazione di "buy back" sarà di 9,88 miliardi di dollari.
 
La società di Tim Cook non ha certo problemi di liquidità: nei prossimi 4 trimestri si prevede un flusso di cassa tra i 75 e gli 80 miliardi di dollari.
Il titolo Apple nell'ultimo anno ha prodotto una performance dell'80%, mentre il ritorno per gli azionisti in 3-5 anni è stato di oltre il 500%. Gli utili sono raddoppiati nel biennio 2008/2010 e nel 2010/2011, mentre le stime per il 2012 vedono aumentare i profitti di un altro 70%.
 
La casa madre di Steve Jobs scoppia di salute ma per i papabili investitori, attratti dal settore hi-tech e da un marchio simbolo di successo, è sempre importante valutare tutti gli aspetti, soprattutto il prezzo del titolo. Anche su questo fronte il titolo Apple non è ancora "caro", poiché paga venti volte il prezzo degli utili 2011, mentre il mercato quota in media 14-15 volte, non troppo distante. 
 
E' senza dubbio un investimento molto interessante ma da bilanciare in una sana gestione diversificata del portafoglio. Come sempre in finanza la regola d'oro è non puntare mai tutto su un solo cavallo. 

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