• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Appello per la richiesta di dimissioni immeditate di tutto l’esecutivo

Appello per la richiesta di dimissioni immeditate di tutto l’esecutivo

Siamo ad un crocevia decisivo con la storia. Da un lato c’è la Repubblica dall’altro la dittatura. L’esecutivo cerca di imporre in modo non democratico, col ricorso costante al voto di fiducia, una vera e propria dittatura.

E seppur non credo ci sia nulla da temere da Silvio Berlusconi, l’attuale Sultano tutto sommato è bonario, il problema è che il sistema a cui inizia a dar vita il berlusconismo prepara la strada ad una futura svolta dittatoriale. Ed ho seri dubbi sulla bonarietà di chi succederà a Berlusconi.

Silvio Berlusconi accentrando il potere nella sua persone, quindi nell’esecutivo, inizia a limitare i tradizionali poterei di bilanciamento, ovvero il legislativo e il giudiziario. Il parlamento è oramai esautorato dalle sue stesse peculiarità e si cerca di annullare anche il potere del giudiziario.

Ciò al momento appaga la voglia smisurata di potere di Berlusconi, ma tale deriva se associata alla distruzione costante della capacità di giudizio dell’opinione pubblica, prepara il terreno ad un tiranno capace di ottenere un potere assoluto e non contrastabile. E ciò, qualora il progetto di Berlusconi vada in porto, anche in maniera legale.

Siamo al limite ultimo da non valicare. Lasciare che l’attuale Governo trasformi l’Italia in uno Stato a democrazia ridotta significa spianare la strada ad una vera e propria svolta dittatoriale post-berlusconiana.

Non esiste più la destra, il suicidio politico di Fini è stato il peggiore errore mai fatto da un uomo politico nella storia della Repubblica, mentre la sinistra è sopraffatta dal potere economico del PDL e non ha alternative valide da proporre: è praticamente inerme.

Berlusconi ha fagocitato tutto e tutti ed ha annullato la capacità di discernimento degli italiani, la TV spazzatura ha avuto il suoi effetti. Per non parlare della demolizione progressiva del sistema Scuola. Dopo Berlusconi ci sarà un vuoto politico incolmabile ed un’opinione pubblica oramai inesistente.

Questo è il terreno ideale su cui un ipotetico , vero dittatore, non uno che racconta barzellette ma che ammazza i dissidenti, potrebbe avere ottime possibilità di agire. 

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.96) 21 giugno 2010 11:19
    Damiano Mazzotti

    Per fortuna siamo entrati in Europa e questo rischio è molto ridotto...

    In realtà l’Italia, come molti altri Paesi è già una dittatura bancaria...

    Stiamo a vedere dove ci porterà...

    Infine, per provare a combattere l’attuale dittatura bancaria, monetaria e usuraia dei grandi gruppi bancari privati o malamente privatizzati segnalo l’associazione www.primit.it che vuole riaffermare i diritti di sovranità monetaria popolare attraverso il suo programma di riforma monetaria italiana, seguendo l’esempio del presidente americano Kennedy, che potrebbe essere stato assassinato anche per la sua volontà di affiancare all’emissione di moneta della Federal Reserve, un’emissione diretta da parte dello Stato, che rappresenta quei cittadini che con il loro lavoro trasformano il credito bancario in un servizio o in un prodotto, creando così il valore reale della moneta. L’attività principale delle banche è quindi quella dell’appropriazione indebita di un valore creato dagli imprenditori e dai lavoratori. Si può dire che nei mutui le banche “garantiscono e anticipano” soldi che non hanno, ma che probabilmente arriveranno grazie al nostro lavoro. <?xml:namespace prefix o ns "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
    <
    P style="MARGIN: 0cm 0cm 10pt" class=MsoNormal><SPAN style="LINE-HEIGHT: 115%; FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=Calibri><SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>Nota 1 – L’unico Stato americano non in crisicon tutti i conti in attivoè lo Stato del Nord Dakotache ha una banca statale pubblica gestita direttamente dal Governatoredal Procuratore e dal Commissario all’AgricolturaIn questo modo non si estremizza “il ruolo di usuraio legalizzato” che invece è “magistralmente interpretato” dalle banche private controllate da poche famiglie paramafiose o da qualche manager egoista e psicopatico (Risolvere in modo semplice la crisi economica, </FONT><A href="http://www.globalresearch.ca"><FONT face=Calibri>www.globalresearch.ca</FONT></A><FONT face=Calibri>, Stephen Lendman15-06-2009. In alto al centro si può cliccare per la traduzione italiana).<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
    <
    P style="MARGIN: 0cm 0cm 10pt" class=MsoNormal><SPAN style="LINE-HEIGHT: 115%; FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=Calibri><SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp;</SPAN><SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp;</SPAN>Nota 2 – Prima pagarepoi protestareAlcune considerazioni… GiustissimoNon si sa però con chi si possa protestarené a cosa possa servireGli italiani sono stati derubati sistematicamente dallo Stato quasi dal suo inizio nel 1861non solo con le tassema soprattutto con l’inflazione. Prendendo come punto di riferimento la lira dell’anno 2001subito prima della conversione nell’euro, la lira del 1861 ne valeva 7.302. Nel 1866 ne valeva addirittura 7736. Nel 1916, in piena guerra mondiale, ne valeva 4.471. Poi inizia la catastrofe: 1.158 nel 1926, 48 nel 1946, 15 nel 1966, 1,82 nel 1986, 1,10 nel 1996 e finalmente 1 nel 2001 (fonte Corriere della Sera - L’Enciclopedia Geografica Volume 1Dicembre 2004). In 140 anniun’inflazione del 7302%, mediamente più del 50% all’annoSi può immaginarea un poveretto (un papàun nonnoche avesse acquistato Buoni del Tesoroad esempio nel 1946cosa gli è rimasto in manoMa non è finita quiDopo Maastrichtil debito pubblico italiano è cresciuto in modo spaventosoContestualmentei servizi che lo Stato rende ai contribuenti sono peggioratisu tutti i frontiIn conclusionepaghiamo e poi protestiamoma nessun movimento o partito prende atto della protestae non si vede la luce fuori dal tunnelfrancamentesi capisce come possa migliorare la situazione con uneconomia malavitosa (e sommersadifficile da calcolarema che certamente supera quel 30di cui si parla (Riccardo Valentetratto dal sito Italians di Beppe Severgnini di Venerdì 27 novembre 2009).<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.96) 21 giugno 2010 11:21
    Damiano Mazzotti

     Nota 1 – L’unico Stato americano non in crisi, con tutti i conti in attivo, è lo Stato del Nord Dakota, che ha una banca statale pubblica gestita direttamente dal Governatore, dal Procuratore e dal Commissario all’Agricoltura. In questo modo non si estremizza “il ruolo di usuraio legalizzato” che invece è “magistralmente interpretato” dalle banche private controllate da poche famiglie paramafiose o da qualche manager egoista e psicopatico (Risolvere in modo semplice la crisi economica, www.globalresearch.ca, Stephen Lendman, 15-06-2009. In alto al centro si può cliccare per la traduzione italiana). <?xml:namespace prefix o ns "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></FONT></SPAN></P>

  • Di Renzo Riva (---.---.---.95) 21 giugno 2010 15:13
    Renzo Riva

    È da tempo che dico di essere preoccupato della democrazia in questo paese.
    Perché?
    Perché senza una valida opposizione (il PCI-PDS-DS-Cosa1-Cosa2-Ulivo-PD e chissà quante altre sigle ancora) anche la maggioranza sbraca fino ad arrivare a livelli di autoreferenzialità che potrebbero pervenire a forme larvate dittatoriali: Aventino docet.

    http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/beneduce.htm

    http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/benedu2.htm

    La democrazia per reggersi deve poggiare su due gambe: maggioranza e opposizione.

    Altrimenti senza una opposizione credibile: OCLOCRAZIA

    Niente in confronto alla OLIGARCHIA delle Banche e della Finanza Europee e dei rispettivi introti del Signoraggio bancario e monetario.

  • Di pv21 (---.---.---.76) 21 giugno 2010 19:44

    Nel paese del Barbiere e il Lupo la gente risolve i suoi problemi arrangiandosi. In un paese in mano ad una casta di Primi SUPER Cives l’importante è non perdere il Consenso SURROGATO di chi ha fede e ottimismo. Il governo "del fare" assomiglia sempre più al governo del "si potrebbe fare" ... (ancora => http://www.vogliandare.it/nat/sd1.html e => http://www.vogliandare.it/nat/ps1.html

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares