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Commento di Damiano Mazzotti

su Appello per la richiesta di dimissioni immeditate di tutto l'esecutivo


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Damiano Mazzotti Damiano Mazzotti 21 giugno 2010 11:19

Per fortuna siamo entrati in Europa e questo rischio è molto ridotto...

In realtà l’Italia, come molti altri Paesi è già una dittatura bancaria...

Stiamo a vedere dove ci porterà...

Infine, per provare a combattere l’attuale dittatura bancaria, monetaria e usuraia dei grandi gruppi bancari privati o malamente privatizzati segnalo l’associazione www.primit.it che vuole riaffermare i diritti di sovranità monetaria popolare attraverso il suo programma di riforma monetaria italiana, seguendo l’esempio del presidente americano Kennedy, che potrebbe essere stato assassinato anche per la sua volontà di affiancare all’emissione di moneta della Federal Reserve, un’emissione diretta da parte dello Stato, che rappresenta quei cittadini che con il loro lavoro trasformano il credito bancario in un servizio o in un prodotto, creando così il valore reale della moneta. L’attività principale delle banche è quindi quella dell’appropriazione indebita di un valore creato dagli imprenditori e dai lavoratori. Si può dire che nei mutui le banche “garantiscono e anticipano” soldi che non hanno, ma che probabilmente arriveranno grazie al nostro lavoro. <?xml:namespace prefix o ns "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
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P style="MARGIN: 0cm 0cm 10pt" class=MsoNormal><SPAN style="LINE-HEIGHT: 115%; FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=Calibri><SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp; </SPAN>Nota 1 – L’unico Stato americano non in crisicon tutti i conti in attivoè lo Stato del Nord Dakotache ha una banca statale pubblica gestita direttamente dal Governatoredal Procuratore e dal Commissario all’AgricolturaIn questo modo non si estremizza “il ruolo di usuraio legalizzato” che invece è “magistralmente interpretato” dalle banche private controllate da poche famiglie paramafiose o da qualche manager egoista e psicopatico (Risolvere in modo semplice la crisi economica, </FONT><A href="http://www.globalresearch.ca"><FONT face=Calibri>www.globalresearch.ca</FONT></A><FONT face=Calibri>, Stephen Lendman15-06-2009. In alto al centro si può cliccare per la traduzione italiana).<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>
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P style="MARGIN: 0cm 0cm 10pt" class=MsoNormal><SPAN style="LINE-HEIGHT: 115%; FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=Calibri><SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp;</SPAN><SPAN style="mso-spacerun: yes">&nbsp;</SPAN>Nota 2 – Prima pagarepoi protestareAlcune considerazioni… GiustissimoNon si sa però con chi si possa protestarené a cosa possa servireGli italiani sono stati derubati sistematicamente dallo Stato quasi dal suo inizio nel 1861non solo con le tassema soprattutto con l’inflazione. Prendendo come punto di riferimento la lira dell’anno 2001subito prima della conversione nell’euro, la lira del 1861 ne valeva 7.302. Nel 1866 ne valeva addirittura 7736. Nel 1916, in piena guerra mondiale, ne valeva 4.471. Poi inizia la catastrofe: 1.158 nel 1926, 48 nel 1946, 15 nel 1966, 1,82 nel 1986, 1,10 nel 1996 e finalmente 1 nel 2001 (fonte Corriere della Sera - L’Enciclopedia Geografica Volume 1Dicembre 2004). In 140 anniun’inflazione del 7302%, mediamente più del 50% all’annoSi può immaginarea un poveretto (un papàun nonnoche avesse acquistato Buoni del Tesoroad esempio nel 1946cosa gli è rimasto in manoMa non è finita quiDopo Maastrichtil debito pubblico italiano è cresciuto in modo spaventosoContestualmentei servizi che lo Stato rende ai contribuenti sono peggioratisu tutti i frontiIn conclusionepaghiamo e poi protestiamoma nessun movimento o partito prende atto della protestae non si vede la luce fuori dal tunnelfrancamentesi capisce come possa migliorare la situazione con uneconomia malavitosa (e sommersadifficile da calcolarema che certamente supera quel 30di cui si parla (Riccardo Valentetratto dal sito Italians di Beppe Severgnini di Venerdì 27 novembre 2009).<o:p></o:p></FONT></SPAN></P>


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