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Anticipazione: ’Scendo. Buon proseguimento’ di C.Vighy da oggi in libreria

Dopo un esordio che ha fatto discutere con ‘L’ultima estate’ (scheda tre le fonti – n.d.r.), di Cesarina Vighy esce oggi, 30 aprile 2010, ‘Scendo. Buon proseguimento’, Fazi.
 
Un libro che assembla mail, un testo composto da frammentiVito Mancuso, nell’introduzione, precisa che non si tratta di ‘psicologia del malato’. La storia dell’autrice è ormai nota ai più, proprio in seguito all’uscita del primo libro (alcune annotazioni su AgoraVox, tra le fonti – n.d.r). Ed è dunque ’facile’ aspettarsi che dalla sua scrittura emergano resoconti che si insinuano tra dinamiche sociopsicologiche. Facile ma tutt’altro che scontato. Sin dall’esordio, Cesarina Vighy ha mostrato una naturale propensione a trascurare aspettative, logiche sociali e trattazione convenzionali.
 
Quando si diventa grandi e poi vecchi e poi addirittura malati, si tende un po’ a confondere fatti e fatterelli dell’infanzia e adolescenza, visti da lontano alonati da una luce dorata, incartati come caramelle colorate.
 
Io no. So che quella è l’età più crudele, quando i graffi si incidono come ferite perché la pelle, morbida e dolce, è più sensibile. Da alcune persone, poi, quei banali scontri, quelle spontanee antipatie sono vissuti come imperdonabili offese. Così è stato per me.
(pag.61 – L’ultima estate, Fazi, aprile 2009)
 
L’esordio della Vighy fece – e tutt’ora fa – discutere per le tematiche trattate, scomode e tutto sommato infastidenti. Ma anche per i toni e i modi con cui l’autrice narra, affronta questioni pratiche quanto pensieri e rielaborazioni.
 
Quest’ultimo libro, strutturato diversamente dal precedente, pare mantenere alcune di quelle caratteristiche che tra malattia, condizione di non sanità, male, dolore, corpo che cambia e mente, tra tutto questo non cerca rassicurazioni, men che meno benedizioni o ‘estreme unzioni’.
 
“Nelle mail, difficoltà, invalidità, dolori, procedono di pari passo con l’affermazione di sé e il successo pubblico, vissuti dall’autrice dallo spazio ristretto di una stanza cui la malattia e la conseguente decisione di negarsi al mondo l’hanno confinata. Nei mesi delle recensioni, delle tante attestazioni di affetto, degli inviti, cui lei non può aderire - sostituita ogni volta dalla figlia Alice -, il computer è l’unico mezzo di comunicazione possibile; grazie ai meccanismi della posta elettronica, Cesarina detta Titti invia messaggi, mette in copia, inoltra allegati, creando una piccola rete di amici cui dedicare anche poche parole quando le forze lo consentono. A raccogliere stati d’animo e sensazioni ci sono –in rappresentanza del mondo- l’amico d’infanzia, il cugino “svedese”, la confidente che crede in Dio, quella che non crede, fino all’immaginario professore di letteratura, alter ego scherzoso per i giochi pseudo-filologici con Alice. Rimandati da una mail all’altra, da un destinatario a un altro, i più intimi tra i corrispondenti diventano così veri e propri personaggi come Giancarlo, il premuroso marito lunatico, Ernesto, il piccolo nipote musicista, i gatti, figure del piccolo universo ricreato di colei che scrive.
 
Avanza intanto il blocco fisico e l’incapacità di comunicare se non per iscritto. Nella strenua difesa della propria identità di fronte al decadimento fisico, lo stile diventa un valore irrinunciabile, mantenuto intatto dalla prima all’ultima mail. Precisazioni al limite del maniacale, citazioni colte, modi di dire familiari e alcune poesie si alternano con naturalezza e ad emergere prepotente è un black humour che stupisce e insieme diverte per il carattere di elegante imprevedibilità.”
(estratto dal comunicato stampa)
 
 
Prossimamente, alcune annotazioni su ( In )ter( per )culturando.
 
 
 
Fonti
 
Scheda de ‘L’ultima estate’ dal sito dell’editore.
Scheda di ‘Scendo. Buon proseguimento’ dal sito dell’editore.

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