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 Home page > Attualità > Cronaca > Annozero e il de profundis sull’informazione italiana

Annozero e il de profundis sull’informazione italiana

La sospensione temporanea di Vauro è il culmine dell’ennesimo scempio perpetrato ai danni dell’informazione italiana.

Se da un lato si può comprendere l’opinione del direttore generale della Rai sulla vignetta "gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti", in nessun caso è giustificabile la sospensione punitiva del vignettista, un atto grave che minaccia la libertà di espressione e di satira.

In un paese libero un servizio pubblico deve garantire la pluralità dell’informazione, anche quella più critica e schierata.

Nel caso di Anno Zero la presenza diversificata di ospiti in studio garantisce sempre un dibattito aperto e un confronto continuo.

Certo, il conduttore ed i servizi lanciati dallo studio possono fungere da ago della bilancia, per indirizzare la trasmissione verso una precisa linea editoriale, ma non c’è niente di male.

Lo fa Vespa, lo fa Emilio Fede, lo fa Giovanni Floris.
Se in tv si possono vedere i programmi di Maurizio Belpietro e Gianluigi Paragone, che non sono il massimo dell’obiettività, ci deve essere il diritto di sentire altre voci, come Santoro o Milena Gabanelli.

E’ il pubblico che decide in ultima battuta, ed i dati di ascolto continuano a premiare la troupe di Anno Zero, tanto che il direttore di Raidue Marano (Lega Nord) ha annunciato che la trasmissione ripartirà anche l’anno prossimo, con 14 puntate dal 17 settembre.

E’ ridicolo parlare di trasmissione "indecente" senza elencarne i reali motivi, vignette a parte. Nessuno dei critici della puntata di Santoro è stato in grado di esporre una riflessione dettagliata su ciò che è emerso dal dibattito e dai servizi, segnalando in modo specifico "gli errori".



Si resta sempre sul vago, sul generico, sulla polemica creata ad arte.
Persino Aldo Grasso si è spinto ad accusare Santoro di "abuso di libertà".
Una riflessione dal vago sapore sovietico
.

Chi e come deve stabilire quando la libertà ha un limite e deve essere arginata?
Emma Bonino ha indirettamente risposto ribadendo che il solo limite alla libertà di espressione deve essere la menzogna, che può essere punita e fermata da interventi di attori esterni, come la magistratura.

Ebbene se Santoro o Travaglio o chi per loro, hanno distorto i fatti o raccontato falsità è giusto che qualcuno intervenga per porre "un limite".

Ma nessuno finora è stato in grado di trovare anomalie o inesattezze, e comunque gli ospiti in studio hanno avuto la possibilità di controbattere le tesi esposte.
E’ questa la vera democrazia.

Stupisce come molti sedicenti liberali tra giornalisti, intellettuali, politici, alzino la voce per invocare interventi e censure di qualsiasi tipo.

E’ la solita storia all’ italiana, ma i cittadini e coloro a cui sta veramente a cuore la libertà di informazione, soprattutto nel servizio pubblico, devono continuare ad opporre una ferma resistenza.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.231) 16 aprile 2009 22:11

    Ore 22 sto vedendo la puntata....grande grande come al solito.
    A domani per i commenti buona serata a tutti

  • Di cecco (---.---.---.231) 16 aprile 2009 22:12

    x il messaggio di prima sono cecco

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.109) 16 aprile 2009 22:32

    Grande la trovata di portare in trasmissione non Vauro ma le sue vignette si!!!!!!!!ahahahah grande classe di Santoro e del suo staff e soprattutto una lezione a coloro che hanno organizzato questo schifo di censura!
    Saluti
    Gloria

  • Di Ermanno Bartoli (---.---.---.123) 16 aprile 2009 22:39

    SIAMO COMANDATI DA DEI DELINQUENTI

    Con tutti i delinquenti e i criminali che ci sono in Italia, chi ti vanno a rimuovere?
    Vauro.


    Ermanno Bartoli
    (scrittore)
    www.webalice.it/barlow

    “DAN DURYEA, IL BIONDO CATTIVO”

     

    Io vengo dal paese dei morti,

    il paese dei tasti “meno” schiacciati…

    quelli e sempre quelli !

    delle ali di farfalla inchiodate,

    delle male parole ai buoni

    e gli osanna ai malvagi.

    Dan Duryea, il biondo cattivo

    dei film western con James Stewart,

    nella realtà era un uomo molto buono.

     

    Io vengo dal paese dei morti

    dove il maledetto è amato

    e al criminale vien dato il premio,

    mentre nella corsa sul chilometro

    il male ha sempre almeno 

    trecento metri di vantaggio

    e il bene viene preventivamente azzoppato.

    Dan Duryea, il biondo cattivo

    dei film western con James Stewart,

    nella realtà era un uomo molto buono…

    Io vengo dal paese dei morti, fratello,

    tu da quale paese vieni?

     

    (Dan Duryea: “A man everybody loved” )


  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.112) 16 aprile 2009 23:55
     
    Trasmissione sempre più interessante e indispensabile
    La sostituta di Vauro molto brava
    Le vignette di Vauro sublimi 
    Sabina Guzzanti Fenomenale come sempre
    Annozero Il coraggio di reagire all’imbecillità imperante.
    Mauro
     
     
  • Di Scipion (---.---.---.135) 16 aprile 2009 23:57

    Da Svizzero in Svizzera, attento osservatore della politica italiana, non ho mai capito perche non si trova, in Italia, un branco d’amici che serve, ogni sabato mattina, mezzo litro di olio di ricino a Santoro, Travaglio e Vauro. Sara che il paese é piu "civile" che quel che si dice sulla stampa sinistrosa...

  • Di Frattaglia (---.---.---.82) 17 aprile 2009 12:34

    Siccome sei svizzero di svizzera, fatti i cazzi tuoi se no l’olio te lo portiamo noi e non te lo facciamo ingerire dalla bocca... no neache dal naso (a questo punto rimane solo un posto).

    Se no ti trasferisci qui in Italia, e vediamo dopo qualche anno cos’hai da dire. Altrimenti zitto, che i tuoi antenati erano pure clandestini.

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