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Anche i cittadini, nel loro piccolo ......intervista a un blogger.

Accade ogni tanto che un comune cittadino si arrabbi e decida di fare qualcosa.
Tra i tanti Paolo Papillo blogger dal marzo di quest’anno (www.informazionedalbasso.myblog.it) ma già “terrore” di diverse trasmissioni radiofoniche e televisive locali che lasciano spazio agli interventi del pubblico.

Una forma di informazione decisamente urticante, i suoi interventi sono spesso chiusi da una cornetta sbattuta in faccia e da un imbarazzato conduttore che si affretta a mettere una pezza a quanto è stato detto da Papillo e da un politico che attacca e cerca di ribaltare il senso dell’intervento.

Papillo lotta a suo modo contro una informazione che appare sempre più simile al passaggio delle veline di regime utilizzando parole a volte forti (ma tristemente vere), rischiando cosi nel nostro desolante panorama passare per un disturbatore un giustizialista, un esaltato, uno da censurare.

Una censura che si può tentare di aggirare grazie ai consigli del blog: cambiare il numero con cui si chiama, inventare domande cerchiobottiste o filogovernative da propinare al centralino per sperare di essere richiamati dalla regia per l’intervento in diretta e, appena si ha la parola andare giù duri cercando di non farsi chiudere subito il telefono in faccia.

Una forma di resistenza civile insolita, destinata a morire quando Papillo terminerà le schede con cui chiamare o quando impareranno a riconoscere la sua voce nonostante i tanti nomi diversi con i quali si presenta.

Oppure destinata a crescere se molti seguiranno il suo esempio dando cosi visibilità sui media tradizionali a quella parte di popolazione informata e spesso critica nei confronti di una classe politica spesso corrotta ed incapace.

Una piccola forma di resistenza civile, adatta anche a chi vuole farsi sentire senza alzarsi dal divano di casa sua.

Chi è Paolo Papillo?
 
Paolo è un camionista, adesso disoccupato grazie alle razionalizzazioni di una multinazionale della Logistica, un 50enne padre di famiglia….una persona come tante altre..
 
Il tuo blog nasce nel marzo di quest’anno ma quando sono cominciate le tue incursioni telefoniche? E soprattutto perchè?
 
È un paio di anni che attuo questa forma di dissenso che vuole essere anche informazione, informazione dal basso… dato il tipo di lavoro che svolgevo non avevo molto tempo per partecipare alla vita sociale e politica sul territorio, ma nel contempo non volevo solo essere spettatore passivo, mi irritava subire un’informazione unidirezionale alla quale non potevo controbattere anche quando mi propinava inesattezze o palesi falsità. Il blog e stata la naturale conseguenza della mia attività di “incursore” nelle dirette radio, è stato aperto anche su sollecitazione di decine di persone che mi scrivevano esortandomi a farlo, dopo poco si è aggiunto Matteo che si occupa della parte video, e non solo, che reputo fondamentale per rafforzare i contenuti dei miei interventi audio, la collaborazione di questa persona che vive tra Londra e Firenze è fondamentale alla riuscita del progetto Blog, che ci sta dando ottime soddisfazioni in termini di visibilità, ci prefiggiamo di aumentare la partecipazione attiva dei nostri lettori.
 
Cosa ti ha fatto scattare la molla del “non ne posso più” e mi espongo in prima persona?
 
La scomparsa di qualunque remora da parte delle classi dirigenti di questo paese e mi riferisco sia alla politica che all’economia in generale, per rendere l’idea la mancanza di rispetto della casta nei confronti del cittadino, mancanza di rispetto alle quali le forze sociali e politiche, mi riferisco alla cosi detta sinistra e sindacati confederali, non opponevano nessuna resistenza. Allora la resistenza ho deciso di farla io….ovviamente sul territorio dove risiedo ,provincia di Firenze, attuo questi miei intenti partecipando attivamente ad iniziative politiche e sociali che partono dalla base e svincolati dai partiti tradizionali.
 
Quali sono gli scopi che ti prefiggi tramite il tuo blog?
 
Uno scopo preciso non c’è, se non quello di cercare di fare capire a chi mi ascolta che non è dignitoso essere sudditi e vivere sempre come ineluttabili e immodificabili le scelte che altri fanno per noi, è un compito immane lo so, ma a chi mi sottolinea questa difficoltà rispondo; “ quale alternativa ho alla lotta?” …nessuna se non quella di rinunciare alla dignità, mi spiace ma mi è rimasta solo quella e a costo di immani sacrifici rinunce e quant’altro, credo di dovere fare questo anche per la mia famiglia, amo spesso ripetere ai lavoratori licenziati, umiliati sottopagati di non vivere la loro condizione in solitudine e spesso quasi come una vergogna, questi disagi vanno collettivizzati e soprattutto urlati, anche in una diretta radio…..

Qualcuno ti paragona al Paolini telefonico cosa ne pensi?

 
Pensavo di peggio da parte di Cruciani, visto che non sono mai stato tenero verso questo giornalista finto-indipendente e per questo più “pericoloso…”
Paolini, che mi è molto simpatico, ma pur potendo fare di più si limita al dileggio io per quel che posso e per lo spazio che mi concedono cerco di argomentare il mio dissenso….
 
Sei in grado di dirci quanti seguono il tuo esempio?



Rispetto alle centinai di messaggi di incoraggiamento e di plauso quelli che poi decidono di fare sono davvero purtroppo pochi, davvero pochi e soprattutto in maniera discontinua o estemporanea tanto da rendere ininfluente il loro apporto, la militanza richiede impegno full-time non può essere vissuta come una cosa da fare a tempo perso, se non si entra nell’ottica che delegare agli altri è sbagliato e che la politica del tengo famiglia e deleteria la vedo difficile la possibilità di cambiare dal basso le cose.
 
Non fai sconti a nessuno, durante la campagna elettorale hai attaccato pesantemente in diretta Marylin Fusco, candidata IDV. Eppure hai attirato anche l’attenzione di Di Pietro che ha parlato di te sul suo blog. Non hai paura di un autogol?

Per essere credibili bisogna dimostrare rigore anche verso quelli che, a volte apparentemente, stanno dalla tua parte è un modo di pensare che applico anche nella mia vita privata e come genitore posso dirti che mi ha dato risultati soddisfacenti, mi ha fatto guadagnare il rispetto dei miei figli, il volemose bene non fa parte del mio bagaglio culturale…
 
Ti sei fortemente indignato per le intestazioni di vie a Craxi in diversi comuni, in particolare con quello di Grosseto. Ma ormai non trovi che sia storia vecchia?

No la reputo attuale e mi riallaccio a quanto già detto. E’ un esempio lampante di come questa classe dirigente ha perso qualunque pudore: mi piace e trovo azzeccata questa metafora; da Berlusconi e via scendendo applicano la filosofia del marchese del Grillo: “io so’ io e voi non siete un cazzo” quindi noi potenti facciamo quello che ci pare , e no basta adesso è davvero troppo non si preoccupano neanche più di salvare la forma e la forma è sostanza.
 
Da te parte una delle iniziative di Grillo – zappiamo Forbice quale successo ha avuto l’iniziativa?

La trasmissione “zapping” condotta da Forbice a seguito dell’insulto, mi ha definito allocco perche ho partecipato al 1° V-day, profferito nei miei confronti da questo pseudo-giornalista ha ricevuto migliaia di mail di protesta tanto da bloccargli la casella mail, Travaglio ne parlò ad Anno Zero, un parlamentare mi scrisse che avrebbe fatto un’interrogazione, poi è caduto Prodi e tutto è finito nel dimenticatoio. Ma io non dimentico e prima o poi ci ricascherà il Forbice.
 
Quali speranze hai? Pensi davvero che un’iniziativa di questo tipo possa servire? A cosa?


La speranza di avere un paese abitato da cittadini consapevoli e non soggetti passivi come in questo momento, dove c’è una parte notevole di popolazione che corre ad applaudire, meno male adesso anche a contestare, il RE sperando in un tozzo di pane lanciato da questi. No io non ci sto, non voglio svendere la mia dignità per un tozzo di pane…anche se con il prosciutto crudo…
Un’iniziativa come la mia se mai dovesse avere un seguito maggiore potrebbe servire a fare cambiare quel pensiero diffuso che dice, è inutile che io faccia qualcosa tanto non cambierà mai nulla….questa mentalità è pericolosissima , è una resa incondizionata a lor signori.
 
Credi sia possibile creare una rete di resistenza civile da parte di cittadini informati? Servirebbe?
 
E’ possibile ed in parte già esiste e parte dalla rete dai blogger più o meno famosi, ma non bisogna cadere nell’errore di trasformare il pc in una tv dove pochi fanno un‘informazione per tanti, mi piace molto una frase di Beppe dove afferma che la rete non mente perché se dici stronzate la merda ti può essere rimandata indietro…Non solo servirebbe una rete di resistenza civile ma la reputo necessaria per la sopravvivenza della democrazia, visto il momento attuale non credo proprio di drammatizzare.
 

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