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Alluvione di Messina: difficile resistere alla polemica

Il sondaggio di ieri su SKYTG24 ha per tema il fatto del giorno, ossia la disastrosa alluvione di Messina, e chiede al telespettatore se, a suo avviso, le maggiori responsabilità della catastrofe naturale siano da attribuire ai cittadini ovvero agli amministratori locali.

Pur attenti all’evolversi delle cose, all’attivarsi della macchina dei soccorsi, alle iniziative del Governo nazionale e di quello regionale per affrontare l’emergenza, non è facile resistere alla tentazione di replicare al potente tg di Rupert Mardoch.
 
In primis una questione di metodo: appare innaturale che l’informazione chieda ai cittadini cosa ne pensano di un evento ancora in corso, ed in corso a grande distanza da loro, perché di solito è il contrario, è l’informazione che dà gli elementi necessari alla corretta formazione della pubblica opinione.
 
Passando, poi, al merito della domanda posta, essa denunzia una chiara disconoscenza delle problematiche di questa lontana provincia dell’impero. Perché chi visita la riviera ionica fra Messina e Giardini Naxos, Taormina compresa, si rende subito conto che si è fatto di tutto e di più per dar fastidio a questo territorio.

 
Abbiamo una strada statale, la numero 114, praticamente sul mare, con una fila ininterrotta di abitazioni ai suoi lati; abbiamo una ferrovia, la quale, come nella quasi totalità del Paese, è anch’essa vergognosamente sul mare e si alterna alla strada statale in uno scempio inimmaginabile, ad imperitura testimonianza di una classe dirigente nazionale assolutamente incapace di rispettare il territorio del Paese (la cosa, mal comune mezzo gaudio, si ripete per chilometri e chilometri anche altrove, persino a Sanremo, provare per credere, imbruttendo tanta parte dei nostri litorali); e non finisce qui, perché anche l’autostrada è praticamente sul mare, stratificata su ferrovia e su statale. A riprova una frana taglia ogni tipo di collegamento fra Messina e Catania, sia esso stradale, ferroviario o autostradale.
 
A questo punto, chi parla a ragion veduta del disastro di Messina, sa che quello che è successo oggi può tranquillamente ripetersi domani, sempre per precipitazioni del tutto ordinarie e non eccezionali come quelle che si sono avute oggi (il Governo su questo punto non appare molto informato). E non pensa alle responsabilità dei cittadini o delle amministrazioni locali, pensa alle grandi, immense, incontrovertibili responsabilità di Istituzioni nazionali (ANAS e Ferrovie dello Stato in primis).
 
Se andate in Lombardia, nella regione dei laghi, la prima cosa che vedrete è una bella statale che circonda accuratamente il lago, qualunque esso sia, e le macchine che passano a pelo d’acqua.

A pochi chilometri di distanza, in Svizzera, Lugano ha la sua via principale ben lontana dal lago, perché nessuno svizzero si sognerebbe mai di andare ad infastidire il lago. Ed il lungolago di Lugano serve quasi esclusivamente per i battelli che collegano i vari centri abitati sul lago stesso, spesso e volentieri raggiungibili solo così perché non esiste alcuna statale a pelo d’acqua sulla riva. Ma quelli sono svizzeri, non sono furbi come noi italiani. Che un bel giorno scopriamo che il fiume, il mare, il torrente sono più grandi e più forti di noi e delle nostre stoltezze.
 
Quanto al sondaggio di SKYTG24, il vostro reporter sta pensando ad una forma concreta di protesta : non pagare il canone di abbonamento per il giorno, in cui è stata posta questa domanda senza senso ai telespettatori.

Commenti all'articolo

  • Di Peperoncino (---.---.---.237) 5 ottobre 2009 09:55

     Siamo allucinanti, condivido l’articolo. Anche qua in Sardegna i danni a Capoterra dell’alluvione dell’anno scorso sono opera della cattiva gestione del territorio. Non si può costruire dove il suolo sta subendo una evoluzione Geologica. E’ compito di chi ci amministra evitare che l’ ignoranza diventi prima o poi un disastro.
    Purtroppo una volta costruito c’è poco da fare, chi abbandonerebbe la propria casa sotto la minaccia di un ipotetico disastro.Quindi io assolvo gli attuali amministratori da responsabilità specifiche, però restano quelle storiche da attribuire.

    • Di Bernardo Aiello (---.---.---.3) 5 ottobre 2009 11:48

      Colgo l’occasione dell’intervento del sig. Peperoncino (evidentemente uno pseudonimo) per rimediare ad una dimenticanza dell’articolo : non cito fra le Istituzioni responsabili quella maggiormente coinvolta, l’Ufficio del Genio Civile, cui compete la gestione dei corsi d’acqua.

      Cordialità

      Bernardo Aiello

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