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Allarme camorra sull’agro romano

Unire la sinistra: "siamo molto preoccupati, allarmati, dalle possibili infiltrazioni camorristiche nelle attività economico-speculative e dalle scelte disperate e predatorie che la confindustria dell’edilizia vorrebbe attivare nell’agro-romano grazie al viatico di Alemanno e Ciocchetti e con una debolissima alternativa condotta dalle scelte Pd in questo settore dell’economia e della salvaguardia ambientale".

Non ci hanno mai convinto le scelte “produttivistiche” di certi riformisti di basso profilo, che quasi a scongiurare il blocco dell’economia, accettavano la “contrattazione dell’urbanistica” in perdita. Molti volumi a disposizione di pochi costruttori in cambio di briciole di servizi malrealizzati e la promessa dei “posti di lavoro” in edilizia. Con l’acuirsi della crisi e l’esplosione della “bolla”, cioè il mercato drogato che ha più beni di quanti i destinari possono acquistare, l’edilizia è diventata ancor più feroce. Gli speculatori ancor più agguerriti e gli spazi in queste situazioni, sono facilmente occupabili da chi ha risorse in quantità da investire: la criminalità organizzata. Magari non quella gangsteristica, ma quella del doppio petto che “spara” valigiate di soldi per acquistare. Terreni, licenze, scelte da compiere o da perfezionare. Comuni che possono trovarsi in balia di veri e propri sommovimenti economici e sconquassi politici conseguenti o propedeutici proprio finalizzati a preparare il terreno. La conferma della giustezza di questo allarme ci viene dalla analoga denuncia – che “stranamente” nessun intervenuto alla assemblea Acer ha ricordato – del deputato Renzo Carella. “Sono preoccupato – afferma l’on. Renzo Carella, deputato locale del Partito Democratico– per le segnalazioni che giungono dagli imprenditori locali circa la presenza nella Valle del Sacco, a Colleferro e Valmontone, ma soprattutto a Colleferro, di personaggi estranei all’attività imprenditoriale locale, che tentano di acquistare i terreni soggetti a trasformazione urbanistica e altre cose ventilate in maniera roboante dal Comune che non corrispondono al vero.

Dobbiamo vigilare e allertare le forze dell’ordine, la Magistratura e le istituzioni perché facciano delle indagini investigative per evitare che la criminalità organizzata prenda piede come ad esempio nelle attività edilizie dei piani artigianali dove ci sono personaggi che offrono manodopera spostandola da un cantiere all’altro con vantaggi per le imprese da un punto di vista remunerativo, con lavoratori e immigrati che provengono da realtà esterne e quindi forse arruolati dalla criminalità organizzata”. Del resto ci sembra, che oltre la denuncia di Carella chi veramente si posto il problema dell’aggressione al territorio e dei costi sociali della crisi sia stato il sindacato come denunciato da Rovereto Cellini della Fillea Cgil che vede “nella corsia preferenziale tra la politica e il mondo delle imprese, che esclude di fatto il lavoro e i rappresentanti dei lavoratori.Sulle risorse se è vero che un miliardo di euro producono 18.000 posti di lavoro diretti e 5000 indiretti e il valore della produzione su Roma è di 12.664 milioni e la Cassa Edile di Roma registra circa 55.000 lavoratori, a conti fatti questo significa che nel nostro settore si riscontra una forte presenza di lavoro nero.Se si facesse una seria lotta all’evasione fiscale e contributiva, potremmo recuperare notevoli risorse da reinvestire.Sui licenziamenti, per la gravità che stanno assumendo sia in termini organizzativi che sociali., è possibile concertare una seria politica di formazione e ricollocazione dei lavoratori.


C’è una fortissima analogia con questa denuncia e la necessità di non dare il via ad insediamenti di espansione che concentrino una misura notevole di risorse finanziarie. Pena, il rischio elevato di non poter controllare le giuste, fisiologiche, dinamiche di dibattiti “locali” sulle opportunità di gestione del territorio con accenti di un tipo o di un altro. In specie se ciò coincide con la salvaguardia di pregiate aree destinate ad ampliare parchi come quello dell’Appia Antica che in quel punto potrebbe ricongiunsi con quello dei Castelli romani. Com’è appunto il caso delle rilevanze paesistiche e paesaggistiche delle vaste aree di via del Divino Amore e di Mugilla nel comune di Marino. Siamo ugualmente preoccupati, poi di deboli contrapposizioni come quella del consigliere PD al comune di Roma, Valeriani “Al di là degli spot ormai quotidiani del sindaco, oggi all’Acer è chiaramente emerso che dopo due anni e mezzo questa Giunta non ha fatto nulla. Zero fatti. Ed Alemanno è stato costretto nuovamente a ritornare sul suo unico ritornello, quello delle promesse e dei progetti che si faranno…in futuro…chissà”; o come l’attacco alla Polverini da parte di Montino che ha potuto solo dire “I risultati sono evidenti: un blocco generalizzato dei cantieri, opere pubbliche ferme, finanziamenti per miliardi congelati e l’annuncio di migliaia di lavoratori in esubero. L’assemblea avrebbe dovuto esprimere un colpo d’ala, una capacità di reazione.”. Intanto mentre Zingaretti ha inopportunamente abbassato l’asticella della guardia col suo pensiero “Nicola Zingaretti ha invitato invece gli imprenditori a concentrare i loro sforzi sulle periferie e l'hinterland che costituiscono l'area vasta per oltre 1.300.000 cittadini della provincia ivi residenti.”; hanno spazzato ogni dubbio Alemanno e Polverini, per non dire dell’arrembante Ciocchetti . Il sindaco di Roma ha quindi messo le mani avanti contro le accuse di voler aggredire l'Agro Romano, ma ha insistito sulla necessità urgente di liberare queste aree per il rilancio dell'edilizia.

Per quanto riguarda i grandi progetti annunciati (fra i quali le Olimpiadi del 2020) che fanno la forza di Alemanno varrebbe la pena di stare con i piedi per terra ed accogliere il suggerimento di Battelli: "Le scarse risorse pubbliche disponibili dovranno essere concentrate sugli interventi di manutenzione e sulle piccole opere, non finanziabili altrimenti". Anche se, Renata Polverini rimane convinta che Regione Comune e Provincia unite e solidali riusciranno a schiodare qualcosa in più dal Governo. Ciocchetti ha tirato la bomba delle nuove opportunità di cementificazione, preannunciando che nel nuovo piano (casa) verranno previsti coefficienti per innalzare il premio di cubatura al 60%. «Non e' una proposta assurda», ha spiegato, «dobbiamo dare premialità alta perché il 30% non è sufficiente e infatti non l'ha usato nessuno». Si comprende bene, quanto alto sia il rischio speculazione sul premio cubatura e quanto tutto ciò possa essere deflagrante in una realtà in cui si concentri per centinaia di migliaia di metricubi (ex novo) la ricomprensione delle opzioni di “sviluppismo”. Nessuna asticella, specie se gestita solo in ambito locale, in realtà dove il terreno del non rispetto della legalità e dell’arroganza istituzionale sono stati il “leit motive” delle gestioni politiche del governo cittadino. A questa denuncia-preoccupazione, noi crediamo possano dare un grande contributo le revoche, le moratorie, la adozione di nuovi strumenti urbanistici che cancellino le ambiguità permessivistiche di cattive gestioni e interpretazioni di strumenti ormai datati; e, soprattutto le volontà politiche locali e regionali, a cominciare da quanto potrà determinare il PD. Per consentire che a Marino, una forte coalizione di centrosinistra basata sulla condivisione di scelte forti per la città, guidata da una personalità specchiata e riconoscibile per appartenenza indiscussa al centrosinistra conduca al possibile cambio di gestione della Amministrazione comunale di Palazzo Colonna, anche in chiave di segnale politico castellano e regionale.

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