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 Home page > Attualità > Cultura > Alla LUISS un’offerta che non si può rifiutare

Alla LUISS un’offerta che non si può rifiutare

Il 5 Maggio gli studenti dell’Università Luiss insieme a Magistrati (Luca Palamara, Antonio Balsamo, Diana De Martino), giornalisti (Robero Cotroneo, Paolo Messa,Giorgio Mottola), attori (Francesco Montanari), manager (Giovanni Lo Storto, Pier Luigi Celli, Vincenzo Conticello)e rappresentanti della società civile (Angelo Carmona, Tano Grasso, Antonio Turri) cercheranno di trovare un  nuovo paradigma alla “cultura della legalità” nel nostro Paese.
 
Con la consapevolezza che, a fronte di una criminalità organizzata, deve conseguire un’azione di ordine pubblico organizzata sicuramente si è avviato un percorso di affinamento delle tecniche investigative. Queste, ad oggi, sono il frutto diretto di questa evoluzione, ma – quando vengono inserite nella finzione narrativa – tendono a semplificarsi smarrendo la loro sostanzialità. A questo scopo i relatori, stimolati dagli studenti, ne delineeranno un quadro più specialistico e completo, che trascenda dai limiti di un’opera di fantasia e si concretizzi nelle risposte di chi è stato impegnato direttamente sul campo. <Ma quali sono i problemi, i dubbi, le scelte che si presentano a chi crea un’opera narrativa o di divulgazione su un tema del genere?> - si chiede Giovanni Saracino (25 anni, responsabile del progetto) - Toccherà ai relatori rispondere, specialmente a coloro i quali hanno contribuito a inserire nell’immaginario collettivo la figura dell’ “antieroe”.
 
Strutturando il workshop in una sessione mattutina ed una pomeridiana - nella seconda parte si analizzeranno gli effetti che le attività illecite poste in essere dalle associazioni mafiose hanno sulla vita economica del nostro Paese, ed in particolare del Lazio e di Roma, per comprendere come le imprese ed il mercato del lavoro interagiscono e resistono all'influsso delle attività criminali e per capirne lo stato attuale e le possibili soluzioni.
 
L’esigenza nasce dalla constatazione che nella cronaca non mancano mai notizie in riferimento ai fenomeni di tipo mafioso e che inevitabilmente gli studenti della LUISS, meridionali nella quasi totalità, avendo visto da vicino gli effetti di questo fenomeno, vogliano capire meglio le sue radici sociali e gli antidoti.
Il coinvolgimento è massimo, dai social network alle associazioni studentesche romane, dalla dirigenza dell'Università alla presidenza e al corpo docente di Giurisprudenza.

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