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Alì: il profumo della libertà

Alì Al-Nimr è un ragazzo di diciassette anni. Vive in Arabia Saudita e da tre anni sta in galera. Sulla sua testa grava l'esecuzione di una condanna a morte all'impiccagione, con l'esposizione del suo corpo fino a putrefazione avvenuta.

 Alì è uno sciita, reo di aver palesato le sue idee, diverse da quelle della monarchia del principe sunnita, che non ammette libertà di pensiero, né diritto alla parola. Altro che leggi a tutela degli individui, altro che democrazia! In Arabia Saudita l'unica libertà che conta è quella di mercato o quella finanziaria, poiché il modello esportato che ha fatto presa ovunque è quello degli affari, ma non certo la tutela della vita delle persone. 

”Non sono d'accordo con quello che dici, ma sono pronto a dare la vita perchè tu possa dirlo”(Voltaire). Difendere la libertà non è un optional e chi lotta è destinato a rimanere da solo, proprio come Alì, giovane dalle idee chiare, ma al quale sono state tarpate le ali per svuotarlo di tutta la forza dei suoi giovani anni che rischiano di essere polvere sparsa nel vento. Le critiche per la libera circolazione delle idee sono il sale delle opinioni; necessarie ed importanti per la conoscenza. E la conoscenza genera liberi pensatori, menti acculturate, che evidentemente devono essere scartate e messe a tacere.

Alì, un giovane con nel cuore la speranza di cambiare il mondo, suo malgrado è stato trasformato in un criminale da giustiziare per aver contrapposto la sua visione di cittadino libero da schemi, a quella di un regime totalitario. E come se non bastasse, questo fatto invece di far inorridire i difensori della democrazia ad oltranza, genera silenzio, indifferenza. La vita di Alì finisce per essere ingabbiata nel limbo dell'ipocrisia, per via di commedianti ed ipocriti che non capiscono lontanamente cosa sia la parola libertà, forse perchè pesa troppo ed i pesi sono zavorre di cui disfarsi.

Eppure la dichiarazione dei diritti umani adottata dall'Onu recita che gli esseri umani nascono liberi ed uguali sia per dignità che per diritti; peccato che le Nazioni Unite abbiano archiviato in fretta questo principio, se un ambasciatore saudita è diventato presidente del Gruppo consultivo del Consiglio per i diritti umani.

Diritti Umani! Ma cosa sono, prodotti di mercato, operazioni finanziarie, merci che hanno libertà di muoversi al contrario di quella violata degli individui? Si ha l'impressione che ad avere la meglio non siano le idee bensì i regimi che pur essendo dispotici prevalgono per interessi legati alla geopolitica ed accordi spudorati che stanno calpestando ogni diritto. Il sogno di libertà che ha animato Alì, il profumo di quella parola uscita dalle sue labbra, si è trasformata in una sentenza di condanna a morte . Purtroppo i liberi pensatori diventano dei Savanorala da mettere al rogo, insieme al loro pensiero. Siamo miserabili creature disorientate, in un tempo oscuro che sa solo maledire la propria umanità.

Alì non può e non deve morire. Se ciò avvenisse sarebbero sconfitti pensatori del calibro di Martin Luther King, il quale soleva dire: “Più che per la repressione, soffro per il silenzio del mondo.” Per non parlare di Gandhi che in nome della libertà ha piantato i semi della speranza nel cuore degli uomini. Liberi pensatori dunque che da faro dell’umanità stanno per essere completamente rottamati. Le idee non muoino. Sono come quella voce che nel deserto grida e la sua forza rischia di essere così contagiosa da spazzare via la malvagità di uomini aridi che pensano di avere nelle loro mani le nostre vite. Siamo tutti Alì. Antonella Policastrese

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