Ahmadineijad, Sakineh, Papa. Intorno a bufale e verità

Di bufale ci siam nutriti in queste settimane! La prima, e ancora non si sa se bufala è la prima versione o la seconda. Parlo della condanna a morte per la donna del cui volto (ancora un'altra bufala) sono stati tappezzati i muri di quasi tutte le città del mondo e la sua smentita da parte di Ahmadinejad (che se la gioca con il nostro Berlusconi in fatto di fanfaronate e credibilità), Non solo non è stata condannata per lapidazione, ma nemmeno condannata a morte. Dice lui. Boh! Intanto buon per lei. Ma un dubbio mi sovviene.

La seconda bufala intergalattica è l'ipotetico, paventato attentato al papa, da parte di sei persone, di cui 5 algerini. Naturalmente la notizia a più grossi caratteri erano sui nostri imparziali e professionali giornali. Adesso si scopre che Scotland Yard aveva arrestato i sei per una telefonata in cui si facevano dei riferimenti al papa e ad un possibile attentato, che hanno portato gli investigatori a dedurre, a supporre, ecc ecc. E' bastato questo e naturalmente la nazionalità dei soggetti per far scattare le manette, gli interrogatori, e mi immagino in che clima e con che strumenti (ma queste sono mie... deduzioni).

Intanto la bufala navigava per l'etere, ed è bastata per far sedimentare ancor di più in noi e in tutti l'equazione: Islam= terrorismo. Ma allora quando sentiamo una notizia, o la leggiamo, o la vediamo, quanto di tutto quello è verità o finzione, quanto di reale o di immaginario? Poi in alcuni casi, la verità (quale?) emerge. Ma allora la Verità è quella di oggi o quella di ieri? E' la smentita ad essere il vero? E se non vi fosse la smentita alla smentita? Ma se è così il Grande Fratello, (quello di Orwell) è solo una piccola cosa di fronte a tutto questo. Ma forse il mondo che è fuori è solo una notizia, e quindi , forse, bisogna aspettarsi una smentita della sua esistenza? Boh! Vassapè!