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 Home page > Attualità > Politica > Adinolfi: come ti insulto lavoratori e gay in un solo giorno

Adinolfi: come ti insulto lavoratori e gay in un solo giorno

Non c'è pace in casa PD.

Questa volta sotto i riflettori c'è finito Mario Adinolfi, l'autoproclamatosi paladino dei quarantenni col pallino del poker e direttore di The Week.

Oggi il buon Adinolfi con uno splendido uno-due di dichiarazioni è riuscito a far incazzare "la potentissima lobby gay" e ad insultare dei lavoratori.

Ma cosa ha scritto l'Adinolfi cuor di leone (che ha prontamente censurato tutto: dichiarazioni e critiche)? Prima ha dato del frocetto a Signorini poi quando è scoppiato lo scandalo ha detto non solo che non si sarebbe scusato ma che nel suo pomeriggio di shopping ha pure parlato amabilmente con "servetti gay", commessi, su alcuni capi di vestiario.

La prima cosa che salta agli occhi è tutto il disprezzo, di uno che non ha mai lavorato, nei confronti di chi si fa il culo dalla mattina alla sera in un negozio di abbigliamento cercando di soddisfare le richieste del cliente e magari lo fa con contratti da precario e stipendi da fame. Quelli caro Adinolfi non sono i servetti di nessuno, sono lavoratori e vanno trattati con la dignità che gli spetta. Altro che difesa dei quarantenni....

Adesso arriviamo al frocetto contro Signorini.

Aggredire un avversario politico, o professionale, con insulti omofobi è scandaloso. Ci sono tanti insulti che si possono rivolgere (se proprio non se ne può fare a meno) anche se sarebbero preferibili le critiche motivate non gli insulti.
Che poi, detto fra noi, uno che dirige un periodico (The Week) che nella sera delle primarie a Bologna e a Napoli si occupa di seguire la diretta di Amici di Maria De Filippi ha poco da rinfacciare al presentatore di Kalispera....

Ed è ancor più scandaloso se a farlo è un esponente del PD.

Io credo che il PD debba prendere al più presto le distanze da quelle scandalose dichiarazioni. In questo momento c'è una richiesta ben precisa, avanzata da Cristiana Alicata, di espulsione che io non ho problemi a sostenere. E' vero che non ci sono reati di opinione all'interno del nostro partito ma un partito che attraverso l'ottimo lavoro di Paola Concia punta all'introduzione dell'aggravante dell'omofobia non può più permettersi di avere al proprio interno queste persone ambigue che gettano discredito su tutto il partito.

Adesso però non facciamoci prendere dalla frenesia e stiamo attenti a chi salterà sull'onda per cavalcarla. A chi chiederà a gran voce le scuse e poi magari non solo sguazza in ambienti politicamente omofobi ma che non disdegnano di aizzare l'omofobia stessa. E mi riferisco a tutti quei soloni pronti a schierarsi dalla parte del gay "famoso" e discriminato ma poi quotidianamente se ne sbatte di chi subisce quotidiane offese, aggressioni verbali e fisiche a scuola, nei posti di lavoro e in famiglia.

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