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A tavola i bambini preferiscono i colori

Se i vostri bambini hanno problemi d'appetito non disperate: uno studio della Cornell Univeristy di New York dimostra che, anche in questo caso, é l'aspetto che conta.

Solo perché voi pensate che l'organizzazione di un piatto sia appetibile ciò non significa che lo sia anche per i vostri bambini. Secondo quanto riporta uno studio della Cornell University infatti, i bambini sembrerebbero essere maggiormente attratti da piatti contenenti sette varietà diverse di cibi e di sei colori diversi. Gli adulti invece preferirebbero piatti a tre varianti e tre colori

"Quello che i bambini trovano visivamente attraente è molto diverso da quello che invece preferiscono i genitori" afferma Brian Wansink, John S. Dyson Professor di Marketing presso la Cornell's Dyson School of Applied Economics and Management. "Sfortunatamente, quando noi genitori prepariamo i piatti per i bambini, lo facciamo in modo che questi siano appetibili per noi e non per loro. Il nostro studio dimostra come apportare modifiche in modo tale che i broccoli o il pesce possano sembrare più buoni."

Lo studio, pubblicato nel numero di gennaio di ACTA PaediatricaT(101:1) e curato da Wanskin e dai suoi colleghi ricercatori Kevin Kniffin e Mitsuru Shimizu, con la collaborazione di Francesca Zampollo della London Metropolitan University, è stato verificato su 23 preadolescenti e 46 adulti ai quali sono state mostrate alcune foto con differenti combinazioni di cibi, su piatti che variavano per numero di elementi, posizione e organizzazione del cibo.

Le ricerche hanno dimostrato che, paragonati agli adulti, i bambini non solo sembrano preferire i piatti con più elementi e colori, ma mostrano maggiore interesse per le combinazioni nelle quali gli elementi formano delle figure come volti sorridenti o animaletti

Secondo Kniffin i piatti prefabbricati suddivisi in tre sezioni riflettono maggiormente le preferenze degli adulti mentre gli allegri bento boxes giapponesi rispondono meglio ai risultati della ricerca.

Queste scoperte, concludono gli autori, suggeriscono nuove aperture per ulteriori studi: "Mentre la maggior parte delle ricerche riguarda il sapore, l'odore e gli agenti chimici dei cibi, noi intendiamo dimostrare che le persone sembrano significativamente influenzate dalla forma, dalla grandezza e dall'aspetto del cibo, così come viene loro presentato" aggiunge Wansink.

Kniffin conclude che, stando a queste prime ricerche, sia possibile comunque dedurre che i bambini non sono semplicelmente "piccoli adulti" e che un errore frequente è dare per scontato che essi condividano la nostra stessa visione del mondo.

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